testata registrata presso Tribunale di Napoli n.70 del 05-11-2013 /
direttore resp. Pietro Rinaldi /
direttore edit. Roberto Landolfi

Alcuni esempi: Horderlin. Seconda ondata. Lisbona.

A seguire parti di due scritti, ripresi da “Il Manifesto”e “Valigia Blu” per un ulteriore  riflessione, sulle conseguenze della pandemia.

I due scritti sono preceduti da una poesia di F.Horderlin (1770 – 1843). Una stupenda poesia, di uno dei più grandi poeti tedeschi, che c’invita, in un momento di grande chiusura  in tutto il mondo, a “Guardare nell’Aperto” (NdR)

 

Guardiamo nell’aperto

“Giorno e notte

un fuoco divino

ci spinge ad aprire la via.

Su vieni!

Guardiamo nell’Aperto,

cerchiamo qualcosa di proprio,

sebbene sia ancora lontano”

 

Seconda ondata:

Lo si sapeva da subito che la seconda ondata ci sarebbe stata e sarebbe stata peggiore. Lo dicevano scienziati e ministri. Eppure si è arrivati a ottobre con i trasporti immutati, la sanità territoriale scassata come prima, il personale ospedaliero insufficiente, un welfare allo sbando secondo i vecchi, devastanti dogmi neoliberisti. Potremmo concludere che questo è davvero, come diceva Norberto Bobbio, un paese «irredimibile». O che comunque, a redimerlo, toccherà a ognuno di noi, con spirito ferocemente eretico. (Tratto da: Marco Revelli – Lunedì Rosso – Il Manifesto 7 dicembre 2020)


Le case a Lisbona nell’epidemia:

Il Comune di Lisbona ha offerto ai proprietari la possibilità di affittare i loro appartamenti turistici all’amministrazione pubblica per un minimo di cinque anni a un prezzo ridotto (tra i 450 e i 1.000 euro al mese). L’iniziativa ha un doppio obiettivo: offrire un aiuto al settore turistico gravemente colpito dalla pandemia e contribuire a risolvere il problema abitativo della città.

Come in molte altre città europee, negli ultimi anni il centro di Lisbona ha attraversato una trasformazione che ha visto numerosi appartamenti riconvertirsi in case turistiche con un modello d'affitto a breve termine stile Airbnb. Questa tendenza ha contribuito a rendere esorbitanti i prezzi degli affitti in centro, sempre meno abitato dai cittadini e sempre più orientato al turismo. Oggi, circa un terzo delle proprietà del centro storico è costituito da appartamenti turistici vuoti, più di 20mila in tutta la città, scrive il Guardian. La crisi turistica, quindi, non ricade solamente sui proprietari delle case, ma su tutto il settore commerciale della zona.

A differenza dell’estate scorsa, quando il 100% delle case-vacanza a Lisbona è stato affittato, quest’anno le prenotazioni sono crollate del 76%, secondo un’analisi pubblicata da El Economista. Una tendenza comune ad altre città turistiche europee, come Amsterdam (-75%) o Parigi (-74%), e che ha completamente rivoluzionato il settore fino a oggi dominato da Airbnb.

Il sindaco, Fernando Medina, sostiene che questa è “un’opportunità” per Lisbona: il Comune stava lavorando già da tempo a un ambizioso piano di riconversione abitativa che la pandemia ha semplicemente accelerato.

Come funziona? Il Comune affitta per un minimo di cinque anni e per un massimo di 1.000 euro al mese gli appartamenti, poi si occupa di trovare gli inquilini e subaffitta le case a una tariffa agevolata che corrisponde a un terzo del reddito netto della famiglia che ci vivrà.

Per i proprietari, spiega il Guardian, è probabile che il reddito sia inferiore a quello che avrebbero guadagnato dai turisti se non ci fosse stata una crisi del settore. Ma di fronte all’incertezza creata dalla pandemia e alla crisi economica globale, un reddito stabile a lungo termine e l’offerta del Comune di pagare fino a tre anni anticipati d’affitto sono la scommessa con cui Lisbona spera di attirare l'attenzione dei proprietari. Il Comune si assume i rischi e per tutta la durata del contratto i proprietari saranno esentati dal pagamento delle tasse sulla casa.

L’iniziativa è partita questa primavera, ma fino a oggi solo un numero ridotto di proprietari è stato convinto dalle condizioni offerte. Nella prima fase, tra maggio e giugno, il Comune ha accettato le richieste di 177 appartamenti. È già prevista una seconda fase, tra settembre e ottobre, e con l’estate ormai alle spalle questo numero sembra destinato a crescere. A giugno molti proprietari avevano la speranza che durante l'estate il turismo si sarebbe ripreso, ma la realtà è stata un’altra, ha spiegato il sindaco Medina.

La città ha stanziato 4 milioni di euro che consentiranno l’affitto di 1.000 proprietà e il governo nazionale si è offerto di raddoppiare i fondi se l’iniziativa avrà successo.

La pandemia sta offrendo alle città di tutto il mondo la possibilità di rimodellare il proprio approccio alla crisi abitativa e Lisbona non è un caso isolato. "Proprio come l'occupazione e il lavoro, anche i modelli abitativi potrebbero cambiare profondamente a causa della crisi dovuta alla pandemia", diceva alla Reuters a maggio Balakrishnan Rajagopal, inviato delle Nazioni Unite per il diritto alla casa. "Mi auguro che questo momento sia visto come un'opportunità per re-immaginare i modelli abitativi in un mondo post COVID-19". (tratto da “Valigia Blu” del 5 dicembre 2020)