Rosa di maggio
L’alba si è fatta
profumo di rose.
Rosa di maggio,
abbarbicata sul muro vetusto;
affresco di vita
corroso dagli affreschi del tempo.
Tappeto di petali bianchi
sul selciato di dolci primavere.
Fra gli agrumi imbiancati dai fiori,
mano nella mano di mio padre,
stretta, stretta,
al richiamo del cuore di mamma,
ansioso, protettivo.
Diventeranno frutti copiosi,
allieteranno tavole imbandite
tra gli amici dell’allegria,
svaniti nei rivoli
del più salubre inganno.
In fondo, oltre la siepe,
scorgere i ceppi temprati dagli anni;
offrono ancora nuova vegetazione,
nuove foglie, tenere e indifese,
al soffio del vento.
Alda Merini
Per una rosa
Vorrei essere te, così
violenta
così aspra d’amore,
così accesa di vene di
bellezza
e così castigata.
Vorrei essere te: sola e
piovuta
una splendida frase
musicale
dalle mani di Dio quando
protese
dentro l’abbraccio della
creazione
spaventava ogni nulla
e il cammino degli esseri
incalzava.
Tu sei pausa di Dio: Dio in
te riposa
Alda Merini