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Napoli per le feste


Molti più turisti a Napoli questo Natale. Un sacco di gente a via Toledo. Difficilissimo circolare, anche a piedi, nella zona di San Gregorio Armeno. Succedeva anche gli altri anni. Ma quest’anno di più. Sarà la “ripresina”, sarà quel che sarà, ma il Natale, quest’anno, è ancor più confusionario di sempre. La metropolitana più bella d’Italia, ma più lenta di quella delle altre città. Non più cumuli d’immondizia ma la “normale” sporcizia tipica delle nostre strade e dei nostri luoghi. Sporcizia endemica contro la quale, a quanto pare, nulla si può. Traffico insostenibile nonostante metropolitana, funicolari ed altre ferrovie minori funzionino tutte. Ma si sa, lasciare l’auto o gli scooter (ma quanti scooter, in giro per il centro, in questo autunno inverno dove non piove più) appare impossibile.
Abito in centro e quasi tutti i palazzi sono circondati da ponteggi orrendi, presenti ormai da anni, compreso palazzi storici, palazzo reale; ponteggi orrendi con annessi cumuli d’immondizia abbarbicati tra i pali a determinare, questo sì, un concreto arredo urbano. E che arredo!
Ieri mattina sono sceso molto presto per recarmi alla stazione. I posteggiatori abusivi, alle 7 del mattino, erano già tutti lì. Chiacchieravano con i tassisti, con i rari operatori ecologici. Presenti al lavoro. Loro, da bravi imprenditori di se stessi, non conoscono assenze per ferie o malattie.  Si prepara la solita mattinata nella quale gli “abusivi presenti” gestiscono motorini, auto in seconda e terza fila, occupano, con auto a loro assegnate,  i posti per disabili. Tanto nessuno controlla. Regole non scritte, di una città anarchica, funziona così da decenni. Ma la cosa incomprensibile, ai non napoletani è che, le regole non scritte, le leggi inesistenti, ma leggi della strada, vanno rispettate. In caso contrario sono guai. Sono consuetudini, abitudini a cui è difficilissimo ribellarsi.
Prendo il taxi e qui si che le cose sono cambiate. I tassametri sono sempre inseriti; mio padre mi racconta che anni fa le tariffe si pagavano contrattandole, di volta in volta, o bisognava dire sempre, salendo in taxi : “ha inserito il tassametro?”. Al semaforo il solito giovane, per lo più nero o arabo,  che pretende di pulire i vetri; non ai tassisti però; a me cerca di vendere i fazzoletti di carta. Conviene acquistarli per soli 50 centesimi; si da una mano a quei poveri giovani ma si contribuisce alla diffusione dell’illegale. Ma cosa c’è di legale a Napoli? Cosa c’è di normale nella nostra splendida città?  A Napoli la trasgressione è la regola. È consuetudine infrangere le regole, non rispettarle.
Ad un altro semaforo  veniamo affiancati da un  motorino con tre donne senza casco. Una giovane alla guida, una bambina al centro, ed una, solo un po’ più anziana,  indietro. Ma dove andranno a quest’ora? Il tassista, pur essendo il semaforo verde,  si ferma e le lascia passare;  una forma di rispetto illegale. Ecco perché qualcuno sostiene che a Napoli c’è l’antidepressivo ambientale. Non ci si può distrarre, non ci si può annoiare. Non esistendo la normalità devi andare sempre al massimo. Quello che altrove fai normalmente qui è roba da performance, meglio se accompagnato da urla e grandi gesti.
Capisco quelli che vivono al nord (in special modo nei piccoli centri) e ci guardano come alieni. Il sole 24ore, anche quest’anno,  ha stilato la classifica delle città più vivibili: al primo posto Bolzano, al secondo Milano; Napoli, come le altre città del sud, collocata ad uno degli  ultimi posti. Ma quali sono gli indicatori presi in esame per determinare le classifiche ? Pochi tengono conto dello “stile di vita” dei napoletani. Propongo che, l’anno prossimo, vengano inseriti tra gli indicatori:  la capacità di adattarsi,  la tolleranza, la capacità di essere felici con poco, l’allegria spontanea e immotivata, l’ironia, gli abbracci ed i baci quando ci s’incontra e,  vi assicuro, in special modo se vinciamo lo scudetto, risaliremo tutte le classifiche.

Rocco Maria Landolfi