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Ciò che riempie il tempo è davvero il perderlo.


Nel rovistare tra le carte, tante ancora scomposte, di Lucia,  ho, con somma meraviglia, trovato una copia de “La vita materiale”di Marguerite Duras, edizione  “i Narratori” Feltrinelli del 1987, nella traduzione di Laura Guarino.  Il libro è fuori commercio. Come è possibile? Già una volta avemmo a dire che andrebbe ristampato tal’è la sua bellezza, profondità, austera crudezza. Che aspetta La Feltrinelli a ripubblicarlo? Ecco un breve paragrafo.  (RL)

“Perdere il tempo”
“Alla distanza in cui siamo dalla gioventù, alla mia età, vedere come essa impiega il tempo sembra qualcosa di molto misterioso. Molto spaventoso e molto misterioso. Il caso singolo è sempre il peggiore. La piena utilizzazione della vita è raggiunta dalle donne che hanno fatto figli. Quella è la loro certezza. Esse sono sopraffatte dalle richieste dei figli, il loro corpo, la loro bellezza, le cure che bisogna prodigar loro, l’amore che ognuno esige per intero e in mancanza del quale muoiono. Le donne con i loro bambini, sono il solo spettacolo che non sia deprimente. Altrimenti, alla distanza in cui mi trovo da voi, come a quella in cui voi siete gli uni dagli altri, ogni esistenza appare senza significato alcuno, senza alcuna ragion d’essere, di nessuna specie. Ogni esistenza è un problema insolubile. I vicini di casa incolonnati verticalmente negli edifici, ci si domanda come sia possibile e si fa parte degli intruppati.
Ciò che riempie il tempo è davvero il perderlo.
Tutti quei giovani che si piantano davanti alle chiese, le piazze, Darty, il Forum delle Halles e aspettano, alla fin fine fa meno male vedere questo che gli operai, ghettizzati nelle case popolari alle porte di Parigi e le sveglie che suonano nelle notti d’inverno per andare a lavorare, per continuare a essere vivi.”

Marguerite Duras nacque nell'Indocina francese(oggi Vietnam) nel 1914. Da bambina venne mandata in collegio a Saigon. Nel 1932 si trasferisce in Francia, per studiare diritto, matematica e scienze politiche, non smettendo mai di pensare all'Indocina. Nel 1939 sposa lo scrittore Robert Antelme. Nel 1942 muoiono il suo primo figlio e il fratello preferito Paulo. Partecipa alla Resistenzadurante l'occupazione nazista, insieme al marito, che verrà deportato a Dachau. Dopo la seconda guerra mondialemilita tra le file del Partito Comunista Francese fino al 1950, quando viene espulsa essendo considerata dissidente. Nel frattempo, nel 1946, aveva divorziato dal primo marito ed aveva incontrato Dionys Mascolo, da cui ebbe un figlio.  Duras è autrice di numerosi racconti brevi, film e, soprattutto, romanzi, incluso il best seller, nonché opera autobiograficaL'amante pubblicato nel 1984, che le valse il prestigioso premio Goncourt.  Partecipa alla contestazione degli studenti nel 1968, è sulle barricate, e crea lo slogan Sous le pavés, la plage.  Gli ultimi anni della sua vita li passa chiusa in casa,  l'unico a rimanerle vicino sarà il compagno Yann Andréa. Muore a 81 anni  ed è sepolta nel cimitero di Montparnasse. (NdR)