I due pezzi che seguono:”Ostia.
L’addio delle suore al luna park” e “Suor Mary Kenneth
Keller: la donna che cambiò le regole dell’informatica” descrivono vite di suore.
Suore dalle vite e dall’impegno particolare: le prime si
sono dedicate alle giostre, ai giostrai e ai bambini (Geneviève Jeanningros e Anna
Amelia Gigli,) la seconda si è dedicata all’informatica ed ai computer, quando
si era agli albori della loro diffusione (Suor Mary Kenneth Keller).
Persone eccezionali con storie di vita “esemplari”.
(NdR)
di Laura Badaracchi
tratto da “Avvenire” del 29 ottobre 2024
La parola chiave
che ripetono all’unisono è gratitudine. Geneviève Jeanningros e Anna
Amelia Gigli, piccole sorelle di Gesù che hanno varcato già da qualche tempo la
soglia degli 80 anni vivendo in due caravan nel Luna park di Ostia Lido, sul
litorale romano, vogliono dire il loro grazie al Signore «a conclusione del
nostro servizio nel mondo del circo e dello spettacolo viaggiante, per quanto
ci ha permesso di vivere in questi anni. Per i volti e le storie che abbiamo
incontrato, per il dono dei fratelli con cui abbiamo condiviso la nostra vita,
per tutti gli amici che in questi anni ci hanno ricolmato di amore, per la
fiducia e l’affetto che le nostre responsabili ci hanno sempre dimostrato».
Oggi pomeriggio alle 18.30 il vescovo ausiliare del settore Sud della diocesi
di Roma, monsignor Dario Gervasi, presiederà la celebrazione eucaristica sulla
pista dell’autoscontro del Parcolido in piazza della Stazione vecchia, meteo
permettendo. Un luogo amato anche da papa Francesco, che ha incontrato due
volte con semplicità – la prima il 3 maggio 2015, l’ultima pochi mesi fa, a fine
luglio – le due religiose e le famiglie che lavorano in un settore precario
come quello dei giostrai.
«Sono tutti
dispiaciuti per la nostra partenza», dice piccola sorella Geneviève. Di origine
francese, la suora ha condiviso con i giostrai 55 dei suoi 81 anni e mezzo, ma
è nota anche per il suo impegno nei confronti della comunità LGBT+, avendo più
volte organizzato incontri tra papa Francesco e persone trans e omosessuali.
Raccontano le
due suore che, nelle loro giornate scandite da preghiera, spesa, cucina,
faccende, lavoro pomeridiano e serale allo stand diviso fra giochi e vendita di
lavori artigianali in creta e gesso realizzati da piccola sorella Anna Amelia,
«abbiamo ricevuto tanto dai nostri amici delle giostre. La vicina Elisabetta
diceva: “Noi siamo esseri liberi” e un po’ di questa libertà l’abbiamo presa
anche noi. Poi la vocazione dei giostrai e circensi è portare gioia dove
sono, con la loro presenza. Cercano sempre davanti al pubblico di scordarsi le
loro pene per essere accoglienti: un’altra bella qualità. Formiamo una grande
famiglia con loro, che sono aperti a tutti e ci hanno aiutato a fare
altrettanto. I rapporti sono veri, non sono belle parole e pennellate: se non
sono d’accordo, te lo dicono». E piccola sorella Anna Amelia aggiunge: «Per
loro siamo delle sorelle. Ci chiedono di tornare ogni tanto a trovarli, quando
non potremo verranno loro».
Al Parcolido per
ora resterà così com’è il caravan visitato per la prima volta da un Papa il 3 maggio
2015, prima di andare nella parrocchia S. Maria Regina Pacis. «Il 31 luglio
scorso è venuto nel pomeriggio a benedire una statua della Madonna che i nostri
amici hanno voluto mettere nel Luna park. Per noi è un padre e un
fratello: lo chiamano papà, babbo. Sa che ce ne andiamo, è dispiaciuto
anche lui, pur comprendendone i motivi», confida piccola sorella Geneviève. E
la consorella aggiunge: «C’è qualcosa di profondo che resta sempre quando vuoi
bene veramente a qualcuno. Soffri e scoprirai cose belle, ma non starai ferma».
La presenza nel
mondo dei giostrai era stata fortemente voluta dalla fondatrice, piccola
sorella Magdeleine, di cui è in corso la causa di beatificazione. Nel gennaio
1965 aveva pensato a una presenza con uno stand al Luna park del quartiere Eur
di Roma: «È la Chiesa che va verso il mondo. Lo stand si chiamerà “Nuit de
Lumière”, Notte di luce. E sarà il presepe permanente, il Natale permanente».
Fu inaugurato il 29 giugno 1966 e nel 2008, quando il Luneur chiuse da un
giorno all’altro, per un anno le piccole sorelle parteciparono ai Luna park
vicini, fino al 2010 quando furono accolte al Luna park di Ostia dal
responsabile Ginetto Pugliè, che con grande disponibilità le ha sempre fatte
sentire parte della comunità del Parcolido. Le piccole sorelle avevano
allestito uno stand con giochi e lavori artigianali, vivendo dal 2012 in un
caravan prestato e allestito a cappella nella parte posteriore, mentre un
vecchio camion era stato trasformato in due camere da letto e un piccolo
magazzino. Collaborando con l’allora Pontificio Consiglio per gli itineranti e
con la Fondazione Migrantes della Cei, piccola sorella Anna Amelia ha curato i
testi per la catechesi di bambini e adulti. «Vivere con e come loro,
condividendo gioie, fatiche, speranze, sofferenze. E nello stesso tempo
cercando nel cuore dell’altro i segni di amore, i semi di Dio, ed essere per
ciascuno una sorella, un piccolo segno della tenerezza di Gesù, una porta
aperta. E a nostra volta siamo state accolte come sorelle, come parte della
loro famiglia»: così sintetizzano la loro esperienza.
Anche se anziane, restano profondamente innamorate di questa vita «come Gesù a Nazaret, con la porta sempre aperta e il cuore spalancato a chiunque passi, lasciando trasparire la sua tenerezza». Sui passi della loro fondatrice, che parlando della congregazione, definita «fraternità», diceva: «Non ho voluto fare altro che un’opera d’amore. E ora sta a ciascuna di voi, che vi siete impegnate con me su questo stesso cammino, di continuare a farne un’opera d’amore, tenendo bene in mente che quest’opera non ci appartiene, ma che è un’opera della Chiesa».