Ogni italiano assume quasi due dosi di farmaco al giorno. Dal 2016 più che
raddoppiati sia la prevalenza d’uso che i consumi di psicofarmaci tra i
bambini.
tratto da Quotidiano Sanità del 10 novembre 2025.
Nel 2024 gli italiani hanno speso oltre 10 miliardi
di euro di tasca propria per i farmaci, soprattutto per quelli senza ricetta e
di marca, con una forte variabilità regionale. I consumi di antibiotici restano
elevati, specie al Sud, segnalando ancora un uso non sempre appropriato.
L’Italia mantiene prezzi dei farmaci tra i più bassi d’Europa, inferiori del
62,5% rispetto alla media UE. In molti casi è elevata la non aderenza alle
terapie. Cresce l'uso degli equivalenti ma siamo ancora i terz'ultimi in
Europa.
Stabili i
consumi: quasi 2 dosi al giorno a testa nel 2024. Cresce la spesa farmaceutica
complessiva (+2,8%), trainata dall’aumento della spesa pubblica (+7,7%) a
fronte di un numero crescente di terapie innovative e ad alto costo rimborsate
dal Ssn. I cittadini spendono di più per medicinali senza ricetta e non
rinunciano al farmaco di marca, specie al Sud. Si conferma una notevole
variabilità regionale, in termini di consumi, spesa, aderenza e appropriatezza.
Sono alcuni punti chiave del Rapporto OsMed 2024 sull’uso dei medicinali in
Italia, realizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e pubblicato sul
portale istituzionale.
I dati generali di spesa
Nel 2024 la spesa farmaceutica totale è stata pari a 37,2 miliardi
di euro (+2,8% rispetto al 2023), di cui il 72% rimborsato dal
Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La spesa farmaceutica pubblica si è
attestata infatti sui 26,8 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2023
(+7,7%).
La spesa
territoriale pubblica, comprensiva di quella convenzionata e in distribuzione
diretta e per conto, è stata di 13 miliardi e 700 milioni, con un aumento del
5,1% rispetto all’anno precedente, determinato, anche quest’anno,
dall’incremento della spesa dei farmaci di classe A erogati in distribuzione
diretta (+4,6%) e per conto (+10,9%).
La spesa per i
farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche è stata di circa 17,8
miliardi di euro (301,8 euro pro capite) e ha registrato un incremento del 10%
rispetto al 2023, a fronte di un aumento dei consumi (+4,7%) e del costo medio
per giornate di terapia (+4,8%).
La spesa a
carico dei cittadini, comprendente la spesa per compartecipazione (ticket
regionali e differenza tra il prezzo del medicinale a brevetto scaduto erogato
al paziente e il prezzo di riferimento), per i medicinali di classe A
acquistati privatamente e quella per i farmaci di classe C, ha raggiunto un
valore di 10,2 miliardi di euro nel 2024.
Oltre 10
farmaci per un anziano su tre, aderenza alle terapie a rischio
Anche per il 2024 il Rapporto conferma un trend di
spesa e consumi crescente con l’età.
Nella
popolazione anziana la spesa media per utilizzatore ammonta a 570,2
euro (621,6 nei maschi e 529,5 nelle femmine), in lieve aumento
rispetto al 2023 (+1,2%). Ben il 97,4% degli anziani ha ricevuto nel corso
dell’anno almeno una prescrizione farmacologica. In media si arriva a
oltre 3,4 dosi al giorno, gli uomini ne prendono più delle donne.
Per entrambi i sessi, all’aumentare dell’età si assiste a un progressivo
incremento del numero di principi attivi assunti. Il 68,1% degli over 65 ha
ricevuto prescrizioni di almeno 5 diverse sostanze (politerapia) nel corso del
2024 e circa uno su tre (28,3%) ha assunto almeno 10 principi attivi diversi.
Inoltre, dal Rapporto emerge che il 33,1% della popolazione anziana (3 pazienti
su 10) assume almeno 5 differenti farmaci per almeno 6 mesi nel corso di un
anno (politerapia cronica), con un andamento crescente all’aumentare dell’età:
fra gli 85 e gli 89 anni si raggiunge il picco del 43,7%, quasi uno su due.
Più farmaci, più
dosi, più occasioni di errore e di abbandono: seguire bene la cura, per il
tempo necessario, diventa difficile. La scarsa aderenza del paziente alle
prescrizioni del medico è la principale causa di non efficacia delle terapie
farmacologiche. Nel caso di terapie croniche, inadeguati livelli di aderenza e
persistenza al trattamento sono associati a un aumento degli interventi di
assistenza sanitaria, morbilità e mortalità, rappresentando un danno sia per il
paziente che per il Servizio Sanitario Nazionale. La popolazione anziana è
quella più a rischio.
Supera
quota 10 miliardi la spesa privata
La spesa privata complessiva è stata di 10,2 miliardi
di euro nel 2024.
Le categorie
di farmaci di classe C con ricetta maggiormente acquistati dai
cittadini nel 2024 si confermano essere le benzodiazepine (ansiolitici, 371
milioni di euro), gli analgesici e gli antipiretici e i farmaci per la
disfunzione erettile. Per questi ultimi nel 2024 sono stati spesi circa 245
milioni di euro. Particolarmente importante risulta l’incremento di spesa
privata degli analoghi del recettore GLP‐1 utilizzati per perdere peso, per lo più attribuibile ad
un corrispettivo aumento dei consumi (+78,7%) nel 2024.
Nella classifica
dei primi 30 principi a maggiore spesa nel 2024 entra la semagutide (farmaco
per il trattamento del diabete e dell’obesità – NdR), non presente nell’anno
precedente, con una spesa di 55,3 milioni di euro, a cui si aggiungono 21,8
milioni di acquisto privato di fascia A.
(Farmaco di fascia A è un medicinale il cui costo è rimborsabile dal Servizio
Sanitario Nazionale (SSN), sebbene le Regioni possono applicare un ticket di
compartecipazione alla spesa.
I farmaci di fascia C sono a totale carico del cittadino in quanto non
rimborsati dal SSN).
NdR