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Caro diario

Pubblichiamo lo scritto di Beatrice Di Marco, vincitrice della prima edizione del Premio Lucia Mastrodomenico, sezione Calitri.
Il premio è stato assegnato, dalla Commissione Valutatrice, con la seguente motivazione:

Nel confrontarsi con il  tema proposto “La prospettiva degli oppressi, la chiave della comprensione del mondo” Beatrice Di Marco, nel suo “Caro Diario” scrive tra l’altro: “Ci frustano, ci maltrattano e ci violentano a loro piacimento come fossimo bestie che non contano nulla”; poi conclude: “Per ora l'unica ancora di salvezza sei tu, caro diario, ti sto proteggendo con quelle poche forze che mi sono rimaste. Sei pace in questo mare di caos”, descrivendo, in maniera coinvolgente, una profonda  sofferenza, ma anche  una speranza di riscatto. 

(NdR)

Caro diario,
Oggi è stata un'altra delle solite giornate.
Mi hanno svegliato le urla del mio amico che veniva torturato accanto a me. Ho visto nei suoi occhi la paura e l'orrore verso colui che gli stava provocando tali sofferenze.
Non so più che giorno sia, tutto è uguale, stessa serie di torture, stessa disperazione.
L'unica cosa a cambiare qui dentro è il numero di ragazzi...alcuni arrivano e altri vengono presi e non tornano più. Tutto ciò è un loop infinito che si ripete e non termina mai.
Continuano a spostarci di stanza in stanza, tutte gabbie come fossimo in prigione, cambiano solo le torture. Loro si divertono a sperimentare su di noi con "giocattoli" nuovi. Qui dentro la chiamano la giustizia degli oppressori.
Ci frustano, ci maltrattano e ci violentano a loro piacimento come fossimo bestie che non contano nulla.
Mi sento impotente, la mia anima è distrutta. Sento le catene dell'oppressione che quasi mi soffocano, mi privano della libertà e del mio modo di essere. Vivo in un mondo ingiusto che mi ha disprezzato fin dalla nascita, un mondo pieno di pregiudizio.
Dentro di me ho una speranza che riesce a farmi sopravvivere. Ho il costante pensiero di voler raggiungere un posto migliore dove vivere in tranquillità, senza la paura di essere me stesso.
Alcuni di noi riescono a scappare, io spero di essere tra questi.
Per ora l'unica ancora di salvezza sei tu, caro diario, ti sto proteggendo con quelle poche forze che mi sono rimaste.
Sei pace in questo mare di caos.
Ti ringrazio per questo.

                                                                                                               Il tuo caro...

Il premio Lucia Mastrodomenico a Calitri

Nella splendida cornice dell’auditorium dell’ISS Maffucci di Calitri (AV), martedi 23 aprile 2024, si è svolta la cerimonia di proclamazione delle vincitrici della prima edizione del Premio, dedicato a Lucia. Calitri, lo ricordiamo, è il paese di nascita di Lucia.
Dopo i saluti dell’Assessora alla Cultura del Comune Antonietta Abate, del Presidente della Pro Loco Vitale Zabatta ed una performance teatrale di studenti del Maffucci, Cinzia Mastrodomenico, ha tracciato un ricordo di Lucia con particolare riferimento alla sua esperienza di vita a Calitri; sono poi intervenute la Dirigente Deborah De Meo e le docenti referenti, Concetta Zarrilli e Lucia Gerarda Arminio. A seguire interventi degli studenti partecipanti al Premio che hanno presentato gli elaborati da loro realizzati; un intervallo musicale, tra pianoforte e fisarmoniche, sempre a cura degli studenti; studenti che, come nella decennale esperienza del Premio a Napoli, sono stati i veri protagonisti della mattinata.
Infine, chi scrive, in assenza della coordinatrice del Premio, Maria Colaizzo (che speriamo di riavere tra di noi al più presto) ha proceduto alla proclamazione delle vincitrici; il loro elaborato “Caro Diario” sarà pubblicato, a giorni, su questo periodico; Luisa Festa ha salutato i convenuti, dando appuntamento alla seconda edizione Premio, l’anno prossimo.

Siamo stati accolti con il consueto garbo e disponibilità, tipici dei Calitrani. La cura dell’evento, la presenza delle calle, l’affetto che ha circondato quanti sono intervenuti da Napoli, ci hanno riportato in mente che, la bellezza, il prendersi cura dei particolari, il fascino che circonda le relazioni, sono parte fondante della cultura irpina e Calitrana in particolare. Cultura e storia a cui Lucia ha fatto riferimento, costantemente, nella sua pur breve esistenza.

Capirete dunque quanto il sentito ringraziamento, a chi ha organizzato l’evento, non sia formale ma sia il coronamento di un lavoro ben fatto: in primo luogo agli studenti, alla dirigente ed alle docenti referenti del Maffucci. Un grazie di cuore esteso a Emanuela Di Guglielmo (che ha curato il raccordo tra scuola ed associazione) a tutti i soci di Madrigale per Lucia che sono intervenuti numerosi; a Graziella e Rosaria Zarrilli, amiche storiche di Lucia, che hanno partecipato alla manifestazione.
La mattinata si è conclusa alla cooperativa di servizi “Tre Rose” di fronte ad un piatto di “cannazze” , altra espressione della cultura locale, questa volta culinaria.
Dopo Napoli dunque, il premio trova casa a Calitri, un progetto realizzato, un momento di ricordo e valorizzazione di Lucia che, non lo dimentichiamo mai, resta il primo e vero obiettivo della nostra associazione.
Nostro e di tutte le persone che, in questi anni, hanno lavorato con noi e di quanti ci hanno sostenuto e ci sostengono.

Roberto Landolfi