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“TALISMANO”


di Conni Capobianco

(Il libro è disponibile on line presso ordini@ilfiloonline.it e in tutte le librerie con distribuzione P.D.E.)


TALISMANO è il risultato di scritti che ho fermato durante l’arco della mia vita che va dal ‘77/’78 ad oggi. Frammenti di stati d’animo, sentimenti, emozioni, sogni, realtà quotidiana, integrati da pensieri di Lina Mangiacapre, Nemesi, che ho desiderato titolare Aforismi .
Mirina, il personaggio del libro, riceve messaggi da dimensioni sconosciute, una vita vissuta all’insegna di una intensa ricerca di significato e di verità che la porterà a confondersi, a perdere se stessa e il confine tra sogno e realtà.
Il sogno diventa realtà e la realtà sfocia nel sogno.
Ho scritto per il mio piacere e in seguito,troppo spesso, per non avere dolore,  non avere sofferenza per non dimenticare. Per tanti anni Talismano è stato per me  un Taccuino poi ho chiuso il cerchio ho messo da parte il mio io,  aperto tutte le mie porte interiori e ho trovato, meglio mi ha trovata Talismano che mi ha permesso la trasmutazione.
 Ho capito di aver concluso per ricominciare e che il libro stesso era diventato l’amuleto prezioso e magico da restituire e donare a tutte/i, sopratutto a coloro che hanno condiviso con me questo viaggio.
Conni Capobianco
...La lettura del tuo “Talismano” non è stata per me scoperta e/o rivelazione bensì tèlesman (cerimonia, rito religioso). Religioso, intendo, nel senso di devoto, per amore e per scelta. Non solo e non tanto per la riconquista e riedificazione del “tempio” di memoria/e comuni, quanto piuttosto per la tenerissima, esaltante, gioiosa conferma del mio pensiero di Te. Non intendo “giudizio”  e meno ancora classificazione soggettiva negli schemi da cui nessuna/o è realmente esente anche se e quando lo afferma. Io mi riferisco alla percezione profonda, che non si verifica solo attraverso segmenti di esperienze condivise ma si vivifica e si conferma nella gestualità, negli sguardi, nell’ascolto, ascolto nel senso di parole dette e più ancora di quelle non dette…  Ascolto di vibrazioni, di silenzi e intervalli spazio/temporali.  Ti ho sempre percepito, Conni, sin dai primi incontri alla Mensa dei bambini proletari, come una donna/violino… Uno Stradivari! Perfetto in sé ma con un unico limite: la necessità di essere tra le mani di un Paganini per dare il meglio!  La metafora mi aiuta per esprimere quel che intendo? E’ possibile (spero…) ma è necessario precisare che Paganini è la vita. La tua vita, Conni, nella realtà e nel sogno!…   
In “Talismano” ho avuto la meravigliosa e chiara percezione di tutti i registri possibili per una tal scrittrice/donna/violino! La vera sorpresa, infatti, è stato il viaggio nella Tua scrittura…  
La Tua scrittura è musica/prosa/poesia e si modula su vari registri a seconda del contesto/passato/presente/ricordo/realtà/sogno/ ma senza passaggi che debbano servire a ricostruire un preciso (quanto inutile…) percorso in senso cronologico. Troppo autentica, Conni… Troppo Nemesiaca  per preoccuparti di una mediazione di tal genere… A cominciare dalle convenzioni e dalle regole della punteggiatura. Punto, virgola, punto e virgola, puntini sospensivi… Punto esclamativo, punto interrogativo… Le parole bastano. Le emozioni “punteggiano”!!!  Per di più, l’aspetto autobiografico, che è certamente fondante e motivante in “Talismano”, svanisce per poter essere esaltato dalla stessa evanescenza e diventare in un certo senso messaggio e musica “escatologici”…
Insomma… un “pentagramma in rivolta”! Ma la rivolta è il senso: contro la faticosa e pedante attenzione agli schemi codificati per una lettura “normale”. Normale? Che significa? Rivolta a chi non ha strumenti tali da poterne fare a meno?
...Io, Medea, non sono una donna/ violino. Sono una donna/timpani e a volte grancassa! Strumenti perfetti in sé e mi capita pure di essere un organo di quelli “celestiali”…  Però la “mia vita” non sempre sa usare le mie perfezioni per dare il meglio di me…  Del resto questo tipo di “dissonanze” e imperfette, a volte devastanti, ingerenze della vita in crisi, tu le hai espresse in modo efficace/poetico/onirico/struggente… Fatte le debite differenze ( perdona parole così “fuori registro” ma è la vita stessa troppo spesso “stonata” ed è giusto, sincero e corretto “stonare” in tal caso…) io ho vissuto nel viaggio di “Talismano” me stessa, per sensazioni, emozioni, per il dolore, per lo sforzo di riprendersi e continuare in nome dell’amore per sé che è poi AMORE PER LA VITA E PER GLI ALTRI.....

Silvana Campese                   settembre 2013                  (pubblicato nella sezione “Teoria”)