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Burocrazia non fa rima con Lucia


Il 9 maggio di quest’anno Lucia avrebbe compiuto 62 anni. Lucia era credente e molto attratta dalla Basilica di S. Chiara a Napoli. Per cui avevo deciso di far dire messa in suo ricordo, il 9 maggio, proprio nella Basilica di S. Chiara. Qualche giorno prima mi sono recato dai frati Francescani della Basilica per prenotare la messa. Un frate, molto cortese ed attento, mi ha comunicato che era impossibile in quanto il 9 maggio c’era un’altra cerimonia e mi indicava, come prima data utile,  la messa di  domenica 11 maggio alle 12.  Quindi prenotai la messa, versai una piccola offerta e me ne andai in pace con me stesso. Venerdì 9 maggio alle 19, andai ugualmente ad ascoltare la messa a S. Chiara. Lucia lo avrebbe fatto. La cerimonia annunziata era il festeggiamento dei 50 anni di matrimonio di una coppia, evidentemente non più giovane, accompagnata da figli e nipoti. Il frate celebrante, nella dotta predica che i Francescani di S. Chiara son soliti fare,  ricordava che la Basilica, comunemente detta di  S. Chiara, è in realtà Basilica dedicata al corpo e sangue di Cristo, cosa a me ignota. Domenica invece la messa delle ore 12, questa volta detta anche in ricordo di  Lucia,  fu celebrata in maniera solenne, con canti e molta più gente perché, si sa, i cattolici vanno in chiesa la domenica più degli altri giorni. Cito questo esempio per due motivi:
il primo : per ricordare che Lucia il 9 maggio di quest’anno avrebbe compiuto 62 anni e  quanto presto se ne sia  andata lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che l’hanno conosciuta.
il secondo : per analizzare il tema “Burocrazia” che stiamo affrontando  da più versanti. Citare l’esempio della Chiesa (come istituzione terrena)  ci consente di analizzare le componenti,  gli aspetti burocratici di una istituzione, particolare, ma pur sempre un’istituzione  fatta da uomini. A ben riflettere  tra battesimo, cresima, prima comunione, matrimonio, celebrazioni varie ed estrema unzione, tutta la nostra vita è costellata da pratiche terrene legate alla vita religiosa. Per noi italiani la religione dominante è la cattolica. Tanti incontri, anche tante carte, per celebrare gli eventi che scandiscono i tempi della nostra esistenza. Sembra però che gli aspetti burocratici non siano così determinanti. Mi domando perché. Perché tanta burocrazia, che ci rende difficile la vita,  ogni qual volta impattiamo la ASL, il Comune, La Regione, la Camera di Commercio, l’Agenzia delle Entrate etc e tanta burocrazia leggera  quando impattiamo una pratica gestita dalla Chiesa ? Un motivo ci sarà. Eppure la Chiesa terrena non è indenne dai mali della politica e dell’economia: dai preti pedofili alle vicende dello IOR è tutto un fiorire di scandali cui l’attuale Papa sta tentando di porre rimedio. Ma la  burocrazia no. La Chiesa terrena sembra esserne indenne. E perché avviene ciò. Forse solo perché la Chiesa ha a che fare col sovra naturale? Non credo. È diverso il fine che si pone la Chiesa rispetto ad altre istituzioni. Quindi ne potremmo dedurre che la prevalenza o meno di una burocrazia soffocante per i cittadini si coniuga con i fini che le istituzioni si pongono e con i mezzi che utilizzano per raggiungere dette finalità. “Essere al servizio di” è obbligatorio per la Chiesa, non é affatto scontato per la Pubblica Amministrazione. La Chiesa è un’istituzione terrena che sa accogliere, molto meglio di quanto faccia la pubblica amministrazione. La Chiesa accoglie e guarda alle persone solo perché è un’istituzione sovra naturale? Non credo. Segue le leggi divine ma anche quelle terrene e riesce sovente a tenere insieme le logiche d’ufficio con le logiche di servizio. A ben vedere è proprio ciò che manca alla pubblica amministrazione, ma anche ai privati, in special modo i grossi gruppi imprenditoriali che utilizzano la burocrazia non certo a fin di bene.

                                                                                             Roberto Landolfi