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Assistere Desistere Resistere


In sanità nulla è semplice. Come ben dicono gli esperti di management sanitario, la complessità è una delle principali caratteristiche del servizio sanitario. Che significa che la complessità è il tratto determinante la sanità? Significa che chi lavora in sanità si occupa di una merce molto delicata : la vita e la morte delle persone, la salvaguardia della salute individuale e collettiva; significa che più avanza la specializzazione, più avanzano le tecnologie per la diagnosi delle malattie, più cresce la complessità del sistema; significa che il servizio sanitario nazionale, la sanità pubblica finanzia sia  gli ospedali che le cliniche private (tranne le strutture private non pagate dal pubblico che sono una netta minoranza), attraverso un complesso sistema di programmazione e controllo della spesa; significa che da quando sono state introdotte le aziende (sanitarie e ospedaliere, nel 1992), l’economia guida, determina, alle volte travalica la sanità, fino ad arrivare a chiedere a primari, laureati in medicina, di occuparsi della gestione economica dei servizi da loro diretti. Eppure economia e finanza non godono certo di buona salute.
Le previsioni degli economisti relative alle crisi finanziarie che si sono succedute dal 2007 ad oggi si sono dimostrate in gran parte errate. Cosa sarebbe successo ai metereologi se avessero sbagliato costantemente le previsioni annunciando tempo bello laddove è solo piovuto? Come molti piccoli risparmiatori hanno imparato ad apprendere,  i consigli dei promotori finanziari, in special modo di quelli che operano nelle banche, si sono mostrati fallaci, più tendenti a fare gli interessi delle banche stesse che quelli dei risparmiatori. Anzi,  laddove i margini di profitto delle banche sono diminuiti, sono aumentate le spese delle commissioni bancarie: insomma palese conflitto d’interessi a danno dei risparmiatori. Da che pulpito viene la predica!  E come se i medici di base fossero pagati dall’industria farmaceutica in base al numero di farmaci prescritti. Quindi a fronte di metereologi che sarebbero stati messi alla gogna in caso di previsioni errate e di medici che sarebbero stati messi in galera, in situazioni analoghe,  troviamo economisti che sbagliano sovente previsioni e promotori finanziari che operano in palese conflitto d’interessi. È in questo contesto che la sanità ha mutuato dall’economia il proprio sistema di funzionamento e di verifica, sull’altare di economicità ed efficienza. Ma chi opera in sanità deve occuparsi eminentemente di eticità ed equità che, dati alla mano, non sono proprio la prima scelta dell’economia ed in particolar modo della finanza.
In precedenti articoli pubblicati su questo periodico abbiamo ricordato che assistere vuol dire aiutare le persone con la propria presenza, con la propria partecipazione. Abbiamo ricordato che desistere assomiglia  alla versione negativa di assistere, cioè a dire partecipare in qualità di spettatore e che non è certo di desistenza che ha bisogno la sanità.
Resistere vuol dire opporsi validamente a un’azione contraria contrastandone l’efficacia o annullandone gli effetti. In senso morale l’opposizione può aversi nei confronti di un’attrazione dannosa o di una sollecitazione impulsiva concretizzandosi nell’esercizio virtuoso della pazienza.
Quindi per assistere e non desistere, occorre resistere, principalmente nei confronti dell’ingerenza dell’economia e della politica in sanità.  Invece,  in  talune  situazioni assistiamo a medici e personale sanitario che ragionano da ragionieri o fanno politica più dei politici. È questo uno degli elementi di maggiore criticità del sistema. Perché prendersela con gli economisti e con i politici,  quando capita sempre più spesso che medici pensano più al controllo della spesa che all’assistenza?; quando, tanta parte del personale sanitario,  opera per “piacere” al politico di turno più che al cittadino/utente ? Occorre maggiore consapevolezza, occorre studiare ed aggiornarsi di più,  per competere con economia e politica,  per non rimanerne soggiogati.  Occorre resistere. Per far ciò un notevole contributo può venire dall’alleanza con le associazioni degli utenti e del volontariato.


Roberto Landolfi