Il pezzo che segue è di una nostra amica ponzese. Ponza è
isola a cui siamo molto legati e siamo quindi interessati alle sue vicende. Lucia
ha trascorso lì lunghi periodi della sua vita (anche fuori stagione) e diceva
di Ponza che era come una donna bellissima : la si può criticare ma non la si
può non amare. (NdR)
Nuovo Sindaco a Ponza
Le ultime elezioni
amministrative, quelle dell'11 giugno, a Ponza, sono state vissute con le ansie, l'entusiasmo, la caparbietà, la
voglia di vincere che accompagnano sempre questo tipo di voto vista la ricadtuta immediata dei suoi esiti
sulla vita quotidiana dei cittadini.
Il nuovo sindaco,
prof. Franco Ferraiuolo, ha vinto con un programma che differiva notevolmente
da quello del suo avversario, il giornalista Pier Lombardo Vigorelli, che come
sindaco uscente aveva alle spalle cinque anni di amministrazione sul cui
prosieguo aveva tracciato le sue linee programmatiche.
I ponzesi, in questa
tornata elettorale, hanno sperimentato per la seconda volta dal dopoguerra ad
oggi, la formazione di una lista unica contrapposta a quella del sindaco
uscente giudicato nocivo per la comunità isolana.
La prima volta, si
era nel 1975, l'aggregazione fu favorita
dalla contiguità delle appartenenze politiche di sinistra che vi parteciparono.
Oggi, invece, si è costruita partendo dalla società civile, con associazioni e
gruppi di giovani che hanno dovuto imparare a superare le tradizionali
divisioni dettate dai perimetri dei piccoli recinti personali di natura
economica, ideologica, culturale o sociale. Riuscire a mediare fra tanta
eterogeneità è stato un passo importante.
Certo si avvertiva
la necessità di ripristinare un rapporto di appartenenza che
l'amministrazione Vigorelli stava sempre
più svuotando col pericolo di veder assottigliare ancora di più la comunità
isolana stanziale, in quanto la sua progettualità era finalizzata ad
un'isola da villaggio turistico in cui i
diritti dei residenti passavano in secondo piano davanti alle necessità di quelli
che una volta erano considerati ospiti estivi.
Si trattava, quindi,
di bloccare una deriva che avrebbe reso sempre più estraneo il ponzese alla sua
terra fino al punto da diventare una situazione irreversibile.
Accanto a questa
convinzione era diffuso il malcontento delle avversità quotidiane, dall'aumento
delle bollette dell'acqua, alla presenza a rotazione di vigili piemontesi,
siciliani o provenienti da altre parti d'Italia estranei alle particolarità del
territorio isolano, ai collegamenti mancati senza una motivazione plusibile e,
su tutto, l'assenza di una voce-guida per far superare le difficoltà in cui s'imbatte un cittadino.
Ovviamente la nuova
amministrazione, che ha vinto con un programma centrato sul residente, sulle
sue necessità e sui suoi diritti, ha la
grande responsabilità di tener fede a quanto dichiarato in campagna elettorale.
Le aspettative sono
alte, i problemi da affrontare enormi e tutti di rilevante importanza, ma
fondamentale è ristabilire un clima di reciproca fiducia e rispetto che,
all'insegna della trasparenza, favorisca la partecipazione dei cittadini in
particolare quando si presentino scelte fondamentali per il futuro dell'isola.
E' per questo che, in primis, mi aspetto
disponibilità all'ascolto, forte
volontà di servire la comunità, comunicazione efficace, chiara guida all'applicazione delle regole,
coinvolgimento di quanti con le loro competenze possono dare un valido
contributo al miglioramento della vita degli isolani.
All'interno di
questa cornice mi aspetto una serie di piccole-grandi cose:
Tornare al più presto a fare il bagno a Chiaia di
Luna, interdetta al pubblico ormai da troppi anni, è un sogno di tutti, ponzesi
e non, e recuperarne l'accesso, l'antico tunnel romano, oltre che la spiaggia è
un problema che va affrontato lavorando alla mitigazione del PAI (Piano di
Assetto Idrogeologico) ma anche con una ricostruzione e verifica delle
responsabilità amministrative e tecniche che hanno portato alla chiusura. Sarà
necessario un po' di tempo, ma spero che si raggiunga l'obiettivo.
Ripercorrere i
vecchi sentieri immersi nella natura con vista su paesaggi mozzafiato che
consentivano, magari, anche l'accesso al mare. Tanti ce n'erano, utili una
volta ad accogliere eventuali naufraghi e pertanto mantenuti sempre efficienti.
Fra essi c'erano quelli che permettevano, a chi abitava nelle zone più elevate,
di andare a fare il bagno in maniera rapida in zone stupende. Vanno recuperati
e messi in sicurezza per offrirli anche a chi viene a Ponza per fare tracking.
Mi aspetto,
certamente, un ampio piano di recupero dei beni culturali dell'isola che vada
dall'acquisizione a bene pubblico delle emergenze archeologiche- cisterne romane, necropoli- con il loro recupero e apertura al pubblico,
alla lettura degli spazi del confino politico attraverso percorsi dedicati, e,
all'interno di questo discorso, la sistemazione della zona museale e l'individuazione di spazi per cinema e
teatro.
L'idea di formare un
distretto delle isole campane che da Ponza giunga fino a Capri, è quella che mi
intriga parecchio e spero che questa proposta, che può sembrare prevalentemente
di tipo economico, dia esiti culturali rilevanti. Riattraversare gli spazi
delle proprie radici non è cosa da poco e Ponza colonizzata da Ischitani e
torresi nel '700, legata a Napoli e Campania fino al 1934, quando è passata
alla provincia fascista di Littoria, ha dialetto e tradizioni partenopee che
costituiscono un tratto forte della sua identità comunitaria.
Per me, nata a
Ponza, cresciuta a Procida, vissuta a Napoli, pendolare nelle scuole ischitane
per tre anni, significherebbe vivere in una casa più ampia, più ariosa senza,
finalmente, pareti divisorie.
Da questa
amministrazione mi aspetto un piglio battagliero nella difesa degli isolani
verso le grandi società che gestiscono i servizi di trasporto, Laziomar, e
il rifornimento idrico, Acqualatina;
altrettanto mi aspetto per il miglioramento dell'assistenza sanitaria, anche se
ho qualche dubbio sugli esiti positivi di una battaglia in questo campo visti i
tagli regionali.
Ma, alzando di molto
il tiro, mi aspetto un'ampia
progettualità che, superando il proliferare di antenne e la costruzione di
dissalatori e centrali elettriche, giunga a realizzare una duplice condotta
sottomarina che porti acqua, gas, energia e fibra ottica. A ciò
aggiungerei il risanamento della zona
mineraria ex-SAMIP a cui collegare una
nuova eventuale portualità che non sia un isolato attracco di yacht in mano a
privati che lascerebbero ai locali solo le briciole dei loro lauti guadagni.
Sarà arduo per
l'amministrazione fare tutto ciò.
Dovrà dimostrare
elevate capacità di reperire finanziamenti consistenti e di individuare
competenze all'avanguardia, ma mi aspetto che, se anche il cammino dovesse
essere lungo ed impervio, comunque apra la pista ed avvii il percorso in
maniera corretta secondo un cronoprogramma controllabile e definito.
Conoscendo il
sindaco Ferraiuolo quale persona
competente di amministrazione, ponderato nelle azioni, aperto al nuovo sempre
rapportato al contesto in cui va calato, credo che le mie aspettative poggino
su solide basi.
Vedremo se il futuro
mi darà ragione.