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Anche la musica salva

Madrigale era il none della rivista di politica e cultura delle donne diretta da Lucia Mastrodomenico. Ecco perché,  pochi mesi dopo che Lucia se ne è andata per sempre, quando abbiamo pensato di fondare un’Associazione per ricordarla,  le abbiamo dato nome “Madrigale per Lucia”.
Lucia amava la musica, in particolare la musica, come si diceva allora,  “di un certo tipo”. Lucia amava la musica e ballava benissimo. Gli amici, nelle serate trascorse insieme, quando lei scendeva in pista, dicevano : “fatevi da parte, dobbiamo vedere solo lei ballare”. Lo si sa:  ballare bene è un’arte che, quando si accompagna alla bella musica, diviene piacere puro per chi si cimenta e per chi guarda.
Ecco perché ho pensato di riprendere il “solo l’amore salva” la frase più nota di Lucia e riproporla come:  “anche la musica salva”. La musica buona s’intende. La musica è un piacere soggettivo ma ci sono pezzi che, oggettivamente, sono bellissimi e lasciano emozioni irripetibili.
L’idea mi è venuta alla terza edizione del Premio intitolato a Lucia, realizzato al Liceo Vico di Napoli. Il premio è nato dall’intuizione di alcune insegnanti e della preside della scuola. Nel corso della premiazione, oltre gli interventi dei docenti e di noi di Madrigale per Lucia, sul palco, si sono alternati gli studenti che hanno proposto canzoni,  mai banali e ben eseguite.
Sabato 16 dicembre di quest’anno, alla presentazione della quarta edizione del premio,  lo scenario si è ripetuto:  le ragazze ed i ragazzi, cantanti e musicisti, si son presi sempre più spazio. Bisogna davvero ringraziare le insegnanti che hanno lasciato spazio alle  ragazze, non le hanno contenute, anzi le hanno incentivate. E così il premio sta diventando, oltre che un’occasione d’incontro e di memoria, anche un momento di ascolto e  di ricerca musicale.
Musica buona dicevo che esiste a prescindere  dal genere musicale e dall’epoca. E’ sempre esistita. In taluni casi, alcune musiche sono divenute  immortali.
Così è stato per i Madrigali, composizioni musicali a più voci del  1300,  alcuni dei quali davvero suggestivi. Cosi è stato ed è per la musica “colta” del 600 e 700, in particolare Bach e Beethoven. Cosi è stato ed è per il teatro (dell’opera) con alcuni autori discussi ma con eccellenze immortali, da Mozart a Rossini a tanti altri. Così è stato ed è per il jazz: da Miles Davis a  Nina Simone a Michel Petrucciani solo per citarne alcuni. Anche la musica italiana non sfigura. La musica dei luoghi di mare in particolare, dalla Genova di Ivano Fossati, Luigi Tenco, Fabrizio De Andrè, alla Sicilia dei Franco Battiato e Carmen Consoli, alla Napoli dei Renato Carosone, Pino Daniele, Maria Nazionale. 
Lucia scelse, trent’anni fa, un nome musicale “Madrigale” per la rivista da Lei fondata e diretta,  ed il Premio,  a Lei intitolato, iniziato come premio simil letterario si sta, pian piano, trasformando in un evento nel quale la musica prende il sopravvento.
Nulla avviene a caso. O è il caso a decidere per noi? La casualità è un evento che scienziati, filosofi, umanisti, hanno tentato di sviscerare, di analizzare, senza, a mio avviso,  riuscire a capirci più di tanto. Come, del resto, capita a chi scrive.
Più semplicemente i ragazzi e le ragazze trovano amore nella musica, e la musica porta loro felicità, anche se solo per pochi attimi, per pochi momenti. Forse perché, da sempre, amore e musica possono realizzare un’interazione che può contribuire a salvare il mondo.


Roberto Landolfi