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Creatività napoletane




 








È possibile scendere per una di quelle tante inattese scalinate che inaspettatamente ma altrettanto rapidamente ti portano “giù Napoli”, ed imbattersi non già nei soliti muri scrostati nelle cui crepe la natura fa germogliare talvolta splendidi fiori, e nemmeno nelle solite scritte o scarabocchi con pretese Banskiane, ma in delicate sculture che sorreggono tutti quegli oggetti comuni che spesso fanno mostra sui bidoni della spazzatura. Foglie e fiori di plastica, applique che tanto tempo fa hanno illuminato un corridoio o un salotto, scarpette da ginnastica e pianelle di gomma colorata; macchinine di metallo, tantissime biglie di vetro epersino un telefono rosa appaiono all’improvviso a chi distrattamente scende per quelle scale.














È possibile scendere per una delle tante strade che tortuosamente ma altrettanto rapidamente ti caracollano “giù Napoli”, ed imbattersi in comuni oggetti legati o semplicemente appoggiati su alcuni di quei paletti che, spesso in modo fallimentare, tentano di proteggere i marciapiedi ed i relativi pedoni. Ma se tu quella stessa strada la percorri ogni giorno, puoi scoprire che gli oggetti messi su quei paletti, e sempre su quelli, vengono quotidianamente cambiati. Ieri era la volta di una pizzetta, di una bambola di pezza e di un panino, oggi di un ombrello, di un peluche e di una ramazza, domani chi lo sa; in ogni modo non sono mancati nei giorni scorsi piccoli lumini votivi, fotografie ritagliate da riviste, barattoli di pomodori pelati e tante altre cose tra le più disparate. Una creatività continua che non delude mai la tua aspettativa quando appena imboccata la strada ti chiedi chissà oggi che ci sarà appoggiato sui paletti.

 

 

Maria Vittoria Montemurro