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Anna e Marco 3

Anna: hai parlato con tuo fratello, andiamo domenica a pranzo insieme?

Marco: penso di si, ma lo sai come è fatto Antonio,se non ha il beneplacito di Marta non si muove. Ancora non ha confermato. 

A. fosse così anche per noi; ma cos’ha questa Marta che io non ho. Tu mi cerchi se hai bisogno, quando devi fare una  cosa tua, di me te ne freghi. 

M. Non è ver0, amore mio caro; io per te ci sono sempre.

A. Si certo. Sempre che non devi lavorare, non ti chiami tua madre, Antonio o Serena, la tua cara sorellina da aiutare a crescere! Quarta, diciamo che parto quarta, o forse quinta,  nella tua sfera d’interessi. 

M. Ecco qua. Ci risiamo. Anna, la  progressista, s’impantana sui legami familiari. I miei naturalmente. 

A. Vai a farti benedire da un prete……., come diceva mio padre. In me non c’è scissione tra pubblico e privato. Come  in te  e in tutti coloro che vivono la schizofrenia tra l’essere e il fare.  Dio, Patria, Famiglia!!

M. Si spero anche che, al di là delle chiacchiere, ti metti ai fornelli e prepari  un ottimo Spada alla Siciliana  visto chel’ottima pasta e zucca di ieri sera l’ho, al solito, preparata io. Il pesce, se non ricordo male, è specialità tua. L’ho comprato io, lo cucini tu.

A. Ma non capisci che la situazione  sociale e politica va sempre peggio;  la democrazia è a rischio e tu pensi a mangiare. Vedrai cosa s’inventerà il governo di destra per tagliare la libertà, per ridurre i diritti civili, per mettere in opera azioni contro i migranti. I primi segnali sono allarmanti. Privilegiano i privati, quelli più ricchi. Penalizzano i servizi pubblici a cominciare da scuola ed ospedali. 

M. Previsioni catastrofiche!! Diamogli il tempo di ragionare, di iniziare a governare. La Meloni non è Berlusconi e non è Salvini. Mettiamo alla prova la nuova destra.

A. Ma che nuova! Questa è la solita destra in salsa populista. Ci ha tenuto, la Meloni, a lasciare la fiamma tricolore nel proprio simbolo. Nessuno era mai arrivato a tanto. Non mi preoccupa il fascismo in sé. Ma la trasformazione culturale che metteranno in atto. Mi preoccupa il fascista che è in te. Perfino il fascismo che è in me…. Vai  per  mercati a fare la spesa? La gente gira con gli spiccioli contati, aumenta anche il costo dei biglietti della metro. Il turismo è aumentato, ma non va confuso come  un indice del tenore di vita delle persone.

M. Di che ti lamenti. Il tuo stipendio di medico ospedaliero non mi sembra male. Il mio arrabattarmi tra carte, giornali, refusi e comunicazione, mi sembra sia abbastanza redditizio. Viviamo  bene e non mi sento di avere limitazioni alla  libertà.

A. Che pensi di essere negli anni 70, quando i miei genitori, progressisti e di sinistra, venivano schedati per motivi politici? Ritenevo quella fase superata.

M. Al solito nostalgica del 68! Una generazione superata che ha cambiato solo il modo di fare musica e dato più visibilità a voi donne. Per il resto nulla. Inalterati i rapporti di forza, la società, per non parlare della politica, sempre più marginale e dell’economia, sempre più soggetta alle regole dell’alta finanza. Quindi non vedo differenze tra l’attuale governo di destra ed i precedenti.

A. Le vedrai eccome. Questo governo durerà. Giorgia non ha dato, finora, che pochi segnali delle sue qualità. Ha soltanto atteso che passasse il cadavere del nemico e anche le disgrazie dei suoi cosiddetti amici, partner di governo. La partenza è stata dura, ma è solo un assaggio. Questi durano una legislatura e forse più

M. allora bravi! Visto quello che non è capace di fare l’opposizione, divisa in tre o forse quattro parti che hanno più interesse a litigare tra loro che cominciare a studiare le contromosse e prepararsi ad una battaglia che sarà lunga e perigliosa. I consensi per Giorgia stanno aumentando.

A. Ed a te fa piacere. Penso che, se andiamo avanti così, non avrò bisogno di una “stanza tutta per me”, ma di una casa tutta per me. Ti mollo mio caro e me ne vado.

M. Grazie, stai andando in cucina a preparare finalmente la cena?

A. Ma vai a farti benedire, da chi sai…..

 

(continua)

 

Lucia Rosa Mari