Evocare con una illustrazione
la pagina di un libro, un evento storico o una favola sono un raro segno di
immaginazione e capacità artistica. Descrivere con un disegno, spesso
ricchissimo di dettagli e colori, talvolta solo con un tratto di penna fanno di
Anna Marongiu una delle più geniali e raffinate artiste del 900, ancorchè
sconosciuta a molti. Anna Marongiu nasce a Cagliari il primo gennaio del 1907,
già adolescente manifesta la sua capacità nel disegno, capacità che la porterà dopo
gli studi classici a frequentare l’Accademia Inglese a Roma, partecipando
giovanissima a diverse mostre con lavori realizzati utilizzando prevalentemente
la tecnica del disegno a penna. Più tardisi cimenterà con l’utilizzo di tecniche
calcografiche come acquaforte e bulino, che esalteranno il suo talento e la sua
singolarità di artista. Molte sono le sue opere realizzate con diverse tecniche
ma, a mio avviso, i lavori più belli ed emozionanti sono le illustrazioni, le
serie figurative a commento di opere come i “Promessi sposi” di Manzoni e
“Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Marongiu realizza anche
un’ampia produzione di disegni ad acquerello e a penna ispirati al romanzo “Il
Circolo Pickwick” di Dickens (626 tavole), rimasta inedita ed attualmente
custodita, su donazione della famiglia, presso il Charles Dickens Museum di
Londra dove nel 2022 sono state esposte nell’ambito di una mostra intitolata “Picturing
Pickwick”.
Anna Marongiu, tra il ’39 ed
il ’40 illustra anche per autori sardi e per la sua Sardegna; progetta inoltre
la decorazione della Cappella per il Centro traumatologico di Iglesias, opera
che non potrà essere realizzata a causa dello scoppio del conflitto mondiale. Le
sue opere giovanili denotano uno sguardo attento e curioso, dotato di fine
ironia; si coglie la continua tensione tra sintesi artistica della narrazione e
tecnica impeccabile, mentre l’ultimo periodo della sua breve vita la vedrà
impegnata nella ricerca interiore e religiosa.
Marongiu morirà infatti a soli
34 anni in un incidente aviatorio alle porte di Roma. «Una donna che ancora
prima di Maria Lai si muoveva con disinvoltura nel panorama artistico
dell'epocaȏ quanto dice di lei Luigi Fassi, curatore della retrospettiva a lei
dedicata al MAN di Nuoro nel 2019, nell’importante azione di riscoperta e
valorizzazione di questa grandissima artista, una delle figure più originali e
al tempo stesso dimenticate della scena artistica italiana della prima metà del
Novecento,esempio di assoluta avanguardia ed emancipazione femminile.
Maria Vittoria Montemurro
“le opere di Anna Marongiu possono essere ammirate sul sito
htpp://www.marongiu.org (NdR)”