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Il Tolstoj integrale è narratore e moralista

 

    di Alfonso Berardinelli
   tratto da Avvenire del 8 settembre 2023

Con testo russo a fronte, l’editore Nino Aragno pubblica ora un opuscolo che può sembrare stravagante e invece è di grande utilità a chiunque (soprattutto se giovane) voglia mettere ordine nella propria quotidianità. 

Si tratta delle Regole di vita che Tolstoj scrisse, riordinò, riscrisse e cercò di mettere in pratica con il massimo scrupolo nel corso di tutta la sua esistenza. Il curatore dell’opuscolo, Lucio Coco, osserva nella sua introduzione che anche nella sua opera di scrittore Tolstoj mostra una costante «vena sapienziale e sentenziosa». 

Soprattutto nei suoi scritti diaristici, nelle sue varie confessioni e nei diversi testamenti morali, non smise mai di esaminare e giudicare se stesso. Il grandissimo narratore epico che fu capace di scrivere Guerra e pace mettendo in scena un intero mondo straordinariamente vario e complesso con i suoi numerosi personaggi indimenticabili, era nello stesso tempo un solerte compilatore di diari e uno scrittore fondamentalmente autobiografico. 

Queste Regole di vita non appartengono certo alla sua migliore opera propriamente letteraria, ma ci mostrano il costante impegno morale di un uomo che non trascurò mai nessuna delle proprie azioni e attività, per quanto in apparenza secondarie. 

Al primo posto nelle sue preoccupazioni c’era un esercizio della volontà e della consapevolezza sostenuto dalla capacità di “fermarsi” e “riflettere”. Come è noto e anche deplorato, Tolstoj mise la propria coscienza morale anche al di sopra della propria geniale attività di narratore. Negli ultimi decenni della sua vita l’impegno pedagogico e i rimorsi per la propria condizione di aristocratico e di possidente lo spinsero perfino a condannare la letteratura in se, a vantaggio di una intensa attività pamphlettistica sociale e politica. In realtà, se si pensa che il suo primo racconto giovanile era intitolato Storia della giornata di ieri e che i Racconti di Sebastopoli, una veemente condanna della guerra, li pubblicò prima dei trent’anni, si capisce che senza le sue passioni morali la narrativa di Tolstoj non sarebbe stata mai scritta. Come si vive, come si dovrebbe vivere, perché e come lottano il bene e il male in ogni individuo e giorno dopo giorno: questo è il tema originario e mai superato del grande scrittore. 

Chi separa Tolstoj narratore da Tolstoj moralista non solo lo fraintende, ma non capisce neppure da quale cultura è nato e si è sviluppato il romanzo moderno.