testata registrata presso Tribunale di Napoli n.70 del 05-11-2013 /
direttore resp. Pietro Rinaldi /
direttore edit. Roberto Landolfi

Lucia e l’ascolto

In questi  giorni in cui siamo particolarmente frastornati/e da tutto il bailamme televisivo e non, in cui tutti parlano e nessuno/a ascolta l’altro/a,  ho pensato spesso a Lucia che dell’ascolto aveva fatto una teoria e una pratica. << Rifletto da un po’ di tempo sul nesso che esiste tra la capacità di custodire la nostra solitudine e la necessità di coltivare insieme l’ascolto verso la parola dell’altra, e che solo la capacità di farsi da parte di chi ascolta può cogliere nell’altra. Non si tratta di altruismo o generosità, piuttosto è bisogno di luce. Desiderio di dar spazio e diritto all’invisibile, all’innominabile, a ciò che agisce a distanza molto ravvicinata, in quell’avvicinare a sé che coinvolge e in cui si è coinvolte: e l’esistenza ha un nome, io ho un nome.>> Queste sono le parole che Lucia scriveva nel numero 5 di << Madrigale>> dell’aprile del 1990, ma l’ascolto l’ha praticato sempre, fino alla fine della sua vita terrena. Non riesco a scrivere quella parola, morte, così definitiva, perché Lucia non è morta per chi custodisce nel cuore il suo ricordo e il suo insegnamento e che cerca di trasmetterlo ad altri/e, soprattutto ai giovani e alle giovani, come linfa vitale per nuove esistenze. Marcel Proust  diceva che << La sola vera esplorazione, la sola vera fonte di giovinezza, non è visitare terre straniere, ma possedere altri occhi, guardare l’universo attraverso gli occhi degli altri >> . Per Lucia ogni essere umano era un universo da esplorare. Ricordo le nostre sedute di Commissione per le Pari Opportunità, lavorare insieme anche per brevi periodi è l’unico modo per conoscersi veramente, tutte volevamo esprimere le nostre idee contemporaneamente, ci accapigliavamo, parlavamo a voce alta, l’unica che non parlava era Lucia. Silenziosa,  immobile, lo sguardo innocente e intento, da scolara che vuole apprendere, era capace di stare ore senza parlare. Poi, quando tutti i discorsi erano finiti, con calma e autorevolezza,  esprimeva le sue idee confutando le tesi che non condivideva e aiutandoci a capire il suo pensiero. In questo modo Lucia ci è stata maestra e amica.

Marinella Gargiulo