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La strada di mezzo


Il dibattito sulla  “Democrazia” è  fondamentale nella storia della   politica, nella vita culturale, sociale dell’umanità. I più grandi filosofi, storici, letterati si sono confrontati con il  tema della democrazia.  Nel corso, quanto meno, degli ultimi 2000 anni sulla democrazia si sono scritti fiumi di parole, si sono realizzate fior di riflessioni. Etimologicamente, democrazia,  significa “governo del popolo”. La democrazia è  attualmente  il più diffuso sistema di governo in Europa e negli altri paesi occidentali. La democrazia è considerata, con tutta probabilità,  il miglior sistema di governo, non tanto per sue qualità intrinseche,  ma per il fatto che, le alternative sviluppatesi nel corso dei secoli,  hanno portato a risultati  peggiori se non drammatici. L’alternativa più concreta alla democrazia è la dittatura che, in special modo nel secolo appena terminato, ha prodotto danni incalcolabili, soprusi, morti, guerre e disastri. Sia nella versione della dittatura dei pochi (regimi nazisti e fascisti), sia nella versione della dittatura del   proletariato (regimi comunisti). Ed allora tutte  le popolazioni occidentali, del nord del mondo,  hanno scelto la strada di mezzo, la democrazia, forse più per tenere lontane le dittature che per far governare effettivamente il popolo. Uno dei tanti problemi della democrazia è la delega. Governo del popolo non significa che tutto il popolo governa (sai che casino ne deriverebbe) ma che il popolo vota, elegge i suoi governanti, dà  ad essi una delega. In che maniera poi  gli eletti dal popolo  gestiscono  questa delega che hanno “democraticamente” ricevuto è tutto da vedersi. Nel linguaggio comune gli eletti divengono “i politici” cioè il gruppo sociale sicuramente più odiato dagli italiani, e forse anche dalla maggioranza dei cittadini europei. Quindi  “i politici” prendono le decisioni, governano. Nell’interesse di chi ? di loro stessi, dei lori familiari e gruppi di appartenenza, o del popolo che li ha votati ? Sono più attenti agli interessi loro e dei loro amici o al bene comune?  Questo è  un tema di grande attualità che troneggia sui media tutti, dai giornali, alle televisioni ed alimenta un dibattito infinito e molte volte fuorviante. Dove si andrà a finire ? Cosa ci prospetta il futuro prossimo? Questo si chiede la stragrande maggioranza dei cittadini. La “democrazia” quindi,  nata sulla base di grandi attese e grandi intendimenti, si presenta attualmente quale “il minore dei mali”. Si valorizza la democrazia più per esclusione che per convinzione.
La redazione di madrigaleperlucia ha deciso di discutere del tema della democrazia a partire dalle riflessioni di Karl Popper, epistemologo e filosofo della politica che, nel secolo scorso, è stato autore capace di grandi contribuiti e riflessioni scientifiche,  filosofiche. Karl Popper (1902 – 1994) in uno dei suoi ultimi scritti “La lezione di questo secolo”, pubblicato in Italia nel 1992,  si confronta con storia e teoria politica intervistato da Giulio Bosetti. Riteniamo che le riflessioni di Popper siano evidentemente discutibili, forse troppo caratterizzate dall’impostazione liberale che permea il suo pensiero, ma siano una sufficiente  base di partenza per discutere di democrazia. Ad esempio quando Popper, tra l’altro,  afferma : “Le democrazie quindi non sono sovranità popolari ma in primo luogo istituzioni attrezzate per difenderci dalla dittatura. Perciò non è in questione il dominare né il chi, ma il governare e il suo come. Più che altro il problema è che il governo non governi troppo (bisognerebbe ricordarlo a Renzi ndr). Quindi il problema è del come amministrare lo Stato. Abbiamo bisogno della libertà per impedire che lo Stato abusi del suo potere ed abbiamo bisogno dello Stato per impedire dell’abuso della libertà.”
Nel prossimo scritto pubblicheremo alcune riflessioni di Popper sulla democrazia, ed, a seguire, altri contributi sul tema. Insomma percorreremo anche noi la strada di mezzo tentando, come sempre, di mettere insieme riflessioni teoriche con aspetti pratici e d’attualità.

R.M.L