testata registrata presso Tribunale di Napoli n.70 del 05-11-2013 /
direttore resp. Pietro Rinaldi /
direttore edit. Roberto Landolfi

Giustizia e risorse ovvero…non c’è pace senza Giustizia

Parliamo di giustizia. O di legalità? No, di giustizia. Ma non quella dei giudici. Il nostro sistema giuridico è definito come sistema di civil law, dove i giudici amministrano la giustizia applicando la legge. Cioè, devono mantenere la giustizia all’interno dello schema fissato dalla legge, senza potersi chiedere se il loro giudizio realizza la Giustizia. In questi giorni di Charlie, Isis, Libia e barbe, cresce il sentimento comune che vede di buon occhio un irrigidimento della legge, e conseguentemente della giustizia, contro chi entra illegalmente nel nostro paese. E la Giustizia?
Oggi 1/4 della popolazione mondiale (c.d. Nord del pianeta) consuma i 3/4 della ricchezza mondiale. Meno dell’1% degli adulti del pianeta possiede il 44% del patrimonio globale. Ogni 3,6 secondi qualcuno muore di fame, e 3/4 di essi sono bambini sotto i 5 anni. l’intero continente africano possiede solo l’1% della ricchezza totale del mondo. Nel 2008 circa 9 milioni di bambini sono morti prima di compiere i 5 anni. Circa 1/3 di tutte queste morti è dovuto direttamente o indirettamente a scarsità di cibo, il 90% direttamente o indirettamente a scarsità di risorse. Perché questi numeri? Perché se voglio sapere se sto dimagrendo e mi guardo allo specchio baso il mio giudizio sulle percezioni. Se voglio formarmi una opinione basata sui fatti salgo sulla bilancia.
Ma sicuramente stiamo meglio di 10-15 anni fa no? Si è fatto molto per la fame nel mondo, per aiutare i paesi in via di sviluppo. Il Nord del pianeta sta moltiplicando gli sforzi per portare il progresso nel Sud del mondo! Vero? Certo non è facile come salire sulla bilancia, però qualche dato si trova. I “paesi meno sviluppati” hanno speso per importazioni di alimenti 9 miliardi di dollari nel 2002. Nel 2008 questa cifra è salita a 23 miliardi di dollari. Vabbè ma se hanno speso di più significa che avevano più soldi! Però a guardare attentamente la bilancia il reddito medio pro-capite nei paesi più poveri dell’Africa è sceso di ¼ negli ultimi 20 anni.

Il mondo sta diventando un luogo molto molto freddo. La desertificazione economica e sociale avanza più rapidamente di quella ambientale. Il progresso della conoscenza non sta coincidendo con il progresso della Giustizia. E questo perché in linea di principio siamo tutti d’accordo nel propendere verso una società basata sull’equità, ma quando nel mettere in pratica il principio ci rendiamo conto che realizzarlo significa rinunciare a parte di ciò che oggi abbiamo, tutto diventa più difficile. E intanto mentre si moltiplicano conferenze e dichiarazioni di intento i ricchi stanno diventando più ricchi, e i poveri stanno solo diventando più poveri. È solo una percezione? Un luogo comune? Se risaliamo sulla bilancia il nostro display ci segnala che negli ultimi 20 anni i paesi in cui si registra un decremento della disuguaglianza nella distribuzione delle risorse sono Francia, Norvegia, Bahamas, Honduras, Giamaica, Corea del Sud, Malesia e Filippine. Nel resto del mondo (con Italia in testa), salvo pochissimi paesi in cui la distribuzione è rimasta costante, si registra un incremento della concentrazione delle risorse nelle mani di pochi.
Ma proviamo a fare un gioco. Per fare questo gioco servono due stanze, due tavoli, dieci panini e dieci amici. Il gioco funziona così: nella prima sala, chiamiamola Europa, mettiamo sul tavolo 8 panini. Nella seconda, che potremmo chiamare Africa, 2 panini sulla tavola. Voi in quale vorreste entrare? Ma non possiamo scegliere. Dividiamo i dieci amici in due gruppi. Il primo gruppo è formato da due persone e lo mandiamo nella sala Europa. Al secondo gruppo invece, da otto, chiediamo di entrare nella sala Africa. Ad entrambi i gruppi chiederemo di trovare un accordo su come dividersi i panini che trovano sul tavolo. Quindi in una sala ci saranno due persone che discutono su come dividere otto panini, in un’altra otto che cercano un criterio valido per dividerne due. Quanto durerà la discussione nella sala Africa? E quanto nella sala Europa? Io credo, in entrambi i casi, pochissimo. Appena infatti qualche giocatore della sala Africa si accorgerà di come sono distribuiti i panini, la preoccupazione principale diventerà come fare a lasciare quel gruppo per entrare nella sala Europa. Mentre la preoccupazione principale nella sala Europa diventerà non più come dividere equamente l’abbondanza di panini, ma come riuscire a tenere la porta chiusa. E i due nella sala Europa diventeranno subito disponibili a scambiare parte dei loro abbondanti panini con lucchetti, serrature e altri dispositivi di sicurezza. Finchè i panini sono due, da dividere in otto, nessuna misura di sicurezza dissuaderà il gruppo della sala Africa dall’idea di entrare nella sala accanto.
Alla fine del gioco dovremmo aver capito che non è possibile realizzare la Giustizia senza rimettere in discussione la distribuzione dei panini. Possibili effetti collaterali: dieci amici in meno.




Danilo Tuccillo