La diffusione virale è una strategia di
commercializzazione basata sulla propagazione della conoscenza di un prodotto
entro gruppi omogenei di consumatori.
E’ sicuramente importante analizzare come si
diffondono i diversi modelli di status symbol. La diffusione virale è
un’espressione metaforica, indica un fenomeno di trasferimento di un contenuto
pubblicato online a sempre più persone. La forma di diffusione virale è la
forma di diffusione che ha riscosso maggior successo con il cosiddetto web 2.0,
ovvero, l'evoluzione del World Wide Web,
rispetto a una condizione precedente. Si indica come Web 2.0 l'insieme di tutte
quelle applicazioni online che permettono un elevato livello di interazione tra
il sito web e l'utente, come i blog, i forum, le chat, i wiki, le
piattaforme di condivisione di media come Flickr, YouTube, Vimeo, i social
network come Facebook, Myspace, Twitter, Google+, Linkedin, Foursquare, ecc.
Il Web 2.0, quindi, costituisce anzitutto un
diverso approccio conoscitivo alla rete che ne connota la dimensione sociale,
della condivisione, dell’autorialità rispetto alla mera fruizione: sebbene dal
punto di vista tecnologico molti strumenti della rete possano apparire
invariati (come forum, chat e blog, che “preesistevano” già nel web 1.0) è proprio la modalità di
utilizzo della rete ad aprire nuovi scenari fondati sulla compresenza
nell’utente della possibilità di fruire e di creare/modificare i contenuti
multimediali.
Questo tipo di diffusione può essere spontanea
da parte di un individuo verso i propri contatti online, tramite gli strumenti che utilizza abitualmente, quali per
es. l’e-mail, il proprio blog, i
social network, ma è anche tipicamente usata nel marketing, in particolare nelle campagne di comunicazione online
(il cosiddetto marketing virale),
spesso sottovalutandone la difficoltà in termini di raggiungimento degli
obiettivi.
Come molti fattori in rete, infatti, la
complessità delle relazioni, unita all’enorme quantità di contenuti in
circolazione, rende la viralità di qualsiasi contenuto altamente imprevedibile.
Il Viral marketing,
è un tipo di marketing non
convenzionale che sfrutta la capacità di trasmettere il messaggio ad un numero
elevato di utenti finali.
Il marketing virale è finalizzato alla realizzazione di prodotti, servizi o
comunicazioni commerciali che abbiano in se la propensione a diffondersi
spontaneamente fra le persone come virus.
Un esempio di diffusione virale è hotmail.com,
uno dei primi siti ad offrire gratuitamente un servizio di posta elettronica.
La strategia è riassumibile in due punti:
fornire un servizio e-mail gratuito
ad ogni messaggio e-mail aggiungere un messaggio
che dice “ottieni la tua casella e-mail privata e gratis con hotmail”. La
maggior parte dei navigatori in Internet ha conosciuto hotmail grazie ad una
e-mail di un amico.
Ovviamente, questo tipo di diffusione non è da
ricondurre solo a beni o servizi; può essere riconducibile a tutto quello che
avviene in rete: ogni giorno assistiamo, spesso anche passivamente, ad immagini
o notizie che diventano virali.
Nel giornalismo la diffusione virale in rete, ha
portato a due tipi di serie problematiche come la deriva virale, ovvero la
diffusione in rete di informazioni non verificate; e la deriva di contenuto,
ovvero la diffusione di articoli di scarsa qualità.
Rocco Maria Landolfi