Lei collabora, come
avvocato, con l’ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione).
Ci dice, in particolare, di cosa si
occupa l’ASGI ?
L’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione),è un’associazione,
costituita da avvocati, giuristi, operatori, con sede principale a Torino e
sedi territoriali in quasi tutte le Regioni del nostre paese, attiva da circa trent’anni nell’ambito
dell’immigrazione, con il fine di promuovere l’informazione, la documentazione
e lo studio dei problemi, di carattere giuridico, attinenti tale materia. In particolare l’ASGI da diversi anni si è
costituita in giudizio con ricorsi civili e penali nell’ambito di alcuni
procedimenti di rilevanza nazionale e in diverse cause concernenti il diritto
anti-discriminatorio nonché si sta
impegnando a promuovere una rete italiana di operatori e professionisti
capaci di sollevare presso gli organismi amministrativi e giudiziari le questioni antidiscriminatorie.
Quali i motivi che hanno
determinato la sua scelta di occuparsi, a livello professionale, di immigrati?
E’ nato tutto per caso. La mia più cara amica insegna
italiano ai cittadini stranieri e tramite lei ho iniziato a conoscere molti
migranti, molti dei quali minorenni e mi sono iniziata ad appassionare
umanamente alle loro storie. Da qui ho iniziato a studiare la materia del
diritto dell’immigrazione e piano piano mi sono specializzata, ritenendo che
tutti noi, nei diversi ambiti nei quali operiamo, dovremmo tutelare i diritti
delle categorie più deboli.
In Italia è garantito il
diritto all’assistenza sanitaria anche per i migranti? E gli irregolari, gli
STP (stranieri temporaneamente presenti) hanno tutelato il diritto alla salute
?
Sì in Italia sia ai cittadini stranieri regolari che a quelli
irregolari, quindi privi di un regolare permesso di soggiorno, comunitari e
extra- comunitari, è garantito il
diritto all’assistenza sanitaria. Nello specifico ai cittadini stranieri in
possesso di un regolare permesso di soggiorno, è riconosciuto il diritto
all’iscrizione al servizio sanitario nazionale, a parità con di condizione con
i cittadini italiani. Gli Stranieri Temporaneamente Presenti, STP, non
in regola con il permesso di soggiorno non possono iscriversi al SSR ma, la
legge prevede che agli stessi, nei presidi pubblici ed accreditati, vengano
riconosciute le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali,
ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di
medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva
La situazione è analoga per
i richiedenti asilo, coloro che hanno lo status di rifugiato o vi sono
differenze ?
No, non vi sono differenze la legge prevede il diritto all’iscrizione
all’assistenza sanitaria sia ai richiedenti asilo che, a coloro ai quali sia
già stato riconosciuto lo status di rifugiato.
Quale diritto
all’assistenza sanitaria viene riconosciuto ai minori stranieri ed alle donne
in gravidanza ?
In applicazione della ratifica da parte dell’Italia della
convenzione sui diritti del fanciullo, ai minori stranieri presenti sul
territorio nazionale, a prescindere dal possesso del permesso di soggiorno,
dovrebbero essere garantiti gli stessi diritti riconosciuti ai minori italiani,
quindi nel caso dell’assistenza sanitaria, l’iscrizione al Servizio Sanitario
Nazionale. Purtroppo però tale principio non trova applicazione in tutte le
Regioni italiane, di talché in gran parte del territorio, tra cui anche in
Campania, a molti minori stranieri non viene riconosciuto il diritto al pediatra
e al medico di base. Alle donne in
gravidanza, fino ai sei mesi successivi al parto viene riconosciuto il diritto
all’ottenimento di un permesso di soggiorno.
Ci racconta un episodio,
dalla sua esperienza professionale, che ritiene particolarmente significativo?
Tra le storie che più mi hanno colpito c’è quella di una
bambina con problemi di salute tali da aver diritto all’assistenza riconosciuta
dalla legge n.104 e di conseguenza ad un professore di sostegno a scuola. Ed
invece, non essendo i genitori di tale bimba in possesso di un regolare
permesso di soggiorno alla stessa non vengono riconosciute le cure mediche necessarie
negando così di fatto ad un bambino quell’assistenza medica che non andrebbe
mai negata e il diritto ad una crescita sana ed
equilibrata
Rocco Maria
Landolfi