testata registrata presso Tribunale di Napoli n.70 del 05-11-2013 /
direttore resp. Pietro Rinaldi /
direttore edit. Roberto Landolfi

Laudato si’

Lettera Enciclica di Papa Francesco, sulla cura della casa comune. Sei capitoli, 246 paragrafi che impongono a tutti, credenti e non credenti, profonde riflessioni. Papa Francesco si rivolge a tutti e riporta, al paragrafo 87 il bellissimo cantico di  San Francesco : “Laudato sie, mi’ Signore”. Un inno alla vita, al rispetto della natura e dell’umanità : “non  può essere autentico un sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura se nello stesso tempo nel cuore non c’è tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani. È evidente l’incoerenza di chi lotta contro il traffico di animali a rischio di estinzione ma rimane del tutto indifferente davanti alla tratta delle persone, si disinteressa ai poveri…”. Lo scenario rappresentato è quello della terra, la nostra casa, che sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia. Proprio l’essere umano che ha una speciale dignità non può tralasciare di riflettere sul fatto che gli effetti del degrado ambientale, dell’attuale modello di sviluppo, procurano tanti danni alla natura ed alla vita delle persone. Occorre quindi una maggiore consapevolezza mentre “cresce un’ecologia superficiale o apparente che consolida un certo intorpidimento e una spensierata irresponsabilità. Come spesso accade in epoche di profonde crisi, che richiedono decisioni coraggiose, siamo tentati di pensare che quanto sta succedendo non è certo, che le cose non siano tanto gravi”.
Non è solo una questione di economia, finanza, ecologia. La Lettera Enciclica ci fa riflettere anche sulla scienza e sulla tecnica : “non possiamo ignorare che l’energia nucleare, la biotecnologia, l’informatica, la conoscenza del nostro stesso DNA e altre potenzialità che abbiamo acquisito ci offrono un tremendo potere”. Quindi vi è una radice umana dell’attuale crisi ecologica e la gente non confida ciecamente in un domani migliore a partire dalle attuali condizioni del mondo e dalle capacità tecniche; “prende coscienza che il progresso della scienza e della tecnica non equivale al progresso dell’umanità e della storia e intravede che sono altre le strade fondamentali per un futuro felice”. Dunque “è giunto il momento di prestare nuovamente attenzione alla realtà con i limiti che essa impone, i quali, a loro volta, costituiscono la possibilità di uno sviluppo umano e sociale più sano e fecondo….perciò quando si parla di uso sostenibile bisogna introdurre una considerazione sulla capacità di rigenerazione di ogni ecosistema nei suoi settori e aspetti”.
Ecologia culturale, ecologia della vita quotidiana, ecologia integrale, perché tutto è connesso,  come già dicono i più autorevoli commentatori della Lettera Enciclica. Nel capitolo quinto vengono tracciate alcune linee di orientamento e di azione : necessità di dialogo sull’ambiente nella politica internazionale, dialogo verso nuove politiche nazionali e locali, dialogo e trasparenza nei processi decisionali, politica ed economia in dialogo con la pienezza umana, le religioni nel dialogo con le scienze : “Oggi, pensando al bene comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l’economia, in dialogo, si pongano decisamente al servizio della vita, specialmente della vita umana”. Quando siamo capaci di superare l’individualismo, produrre stili di vita alternativi, guardando al bene comune ed ai margini della società è possibile produrre cambiamenti significativi, per la salvaguardia della natura e lo sviluppo umano.
L’impegno di tutti deve essere proteggere la nostra casa comune, ricercare uno sviluppo sostenibile ed integrale. Sappiamo che le cose possono cambiare in meglio. È questo un auspicio forte per le generazioni future, un augurio di Papa Francesco che, anche di cose terrene, conosce e scrive in modo coinvolgente e lungimirante: uno stop al mercato quando diventa incivile, la riflessione sulla terra che geme con i poveri e gli scartati, un nuovo umanesimo che nasce dalla saggezza contadina, un cambiamento di cui ognuno può diventare protagonista.


RML