Sono
le 21:04 di martedì 15 settembre 2015, quando Luke Shaw, giovane calciatore
prodigio, in forza al Manchester United
esce in barella, con bombola d’ossigeno, per infortunio fra gli applausi di tutto il Philips Stadion di Eindhoven.
Si era capito da subito che il suo non era un infortunio come
gli altri, o meglio l’avevano capito tutti, tranne l’Italiano Rizzoli (arbitro
della partita) che non ha sanzionato nemmeno con il fallo l’intervento killer
del difensore del PSV Hector Moreno.
Luke
Shaw è nato il 12 Luglio del 1995 in un borgo londinese. Sin da piccolo ha
sempre coltivato la passione per il calcio. Nel 2003, all’età di soli 8 anni entra a far parte delle
giovanili del Southampton. Nel 2012 passa alla prima squadra e nel 2014
esordisce con la nazionale Inglese.
Il
calcio Inglese, a differenza di quello Italiano, è molto propenso a lanciare
presto nella mischia ragazzi così giovani. Il prezzo da pagare talvolta è molto
alto, visto che poi non tutti si mostrano all’altezza, ma lui no, Luke convince
tutti, tanto da essere addirittura convocato per il mondiale in Brasile. Corre
sul campo senza fermarsi mai, riesce ad unire un’ottima attenzione difensiva ad
una straordinaria capacità offensiva; il tutto a soli 19 anni.
Le
grandi squadre di Inghilterra sono tutte in fila per lui, bussano alla porta
del Southampton, che già sa che di li a poco dovrà cedere alle lusinghe e
vendere il ragazzo prodigio a squadre più blasonate. Cosi, dopo i vari
tentativi andati a vuoto del Chelsea di Mourinho, è il Manchester United, il 27
giugno 2014 a sborsare la cifra record 40 milioni di sterline per acquistarlo. Follie
che solo il mondo del calcio può sostenere. Firma con i Red Devils un contratto
di quattro anni. Sceglie di indossare la
maglia numero 3, lasciata libera da Patrice Evra, altro mito del calcio. Il 27 settembre dello stesso anno fa il suo
esordio con la nuova maglia, nella vittoria per 2-1 contro il West Ham nello stadio
del Manchester. Le prime uscite di Luke
con lo United non sono indimenticabili, la giovane età si fa sentire, forse pesa
sul ragazzo anche la responsabilità di essere al centro di tante attenzioni. Cosi
arrivano le prime critiche, gli viene attribuita l’etichetta di mister 40M, riferita
ai 40 milioni di sterline che è costato; cominciano ad arrivare anche i primi infortuni.
Chiude
la prima stagione al Manchester United con sole 20 presenze tra campionato e
coppe.
Il
15 settembre 2015, durante la partita di Champions League contro il PSV Eindhoven,
subisce un duro intervento da parte di Hector Moreno che gli provoca la
frattura di tibia e perone della gamba destra. Doveva essere l’anno della
definitiva affermazione del giovane terzino prodigio, invece il grave
infortunio ha cambiato tutto.
Luke,
non appena ripresosi, sul suo profilo ufficiale twitter, ha scritto: “ringrazio
tutti per i messaggi di conforto, le parole non possono
descrivere ora il mio stato d’animo, ma la mia strada per il recupero è già
iniziata e tornerò più forte di prima.”
Questa
è la speranza di tutti, per evitare che non sia l’ennesima storia di un giovane
prodigio, spezzata da un infortunio.
Rocco
Maria Landolfi