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Il successo della BundesLiga


La Germania non ha mai avuto una grande tradizione calcistica, eppure da diversi anni è davanti all’Italia, non solo come ranking UEFA a livello di nazionale, ma anche come campionato. Motivo per cui da tre stagioni sono tre le squadre italiane che si qualificano per giocare la Champions League, contro le quattro tedesche.
Storicamente l’unica squadra tedesca ad avere successo europeo era il Bayern Monaco. Attualmente il movimento calcistico in Germania ha avuto uno sviluppo imparagonabile a qualsiasi altra nazione europea, tanto che la BundesLiga è quasi arrivata a raggiungere, sempre in termini di ranking UEFA, il secondo posto occupato dalla Premier League inglese, mentre resta ancora inarrivabile il primato della Liga spagnola.
Il ranking UEFA a livello calcistico, è un sistema utilizzato dall'UEFA, introdotto nel 1979, per classificare le squadre impegnate nei tornei continentali: le nazionali e i club. Per classificare le squadre di club e per decidere quante di queste, all'interno di ogni campionato nazionale, potranno avere accesso diretto, o indiretto attraverso i preliminari, alla Champions League o alla Europa League, viene realizzata una speciale classifica per ogni campionato nazionale.
Attualmente la BundesLiga è il campionato Europeo dove si segna di più, e l’affluenza agli stadi è in forte aumento anche per le strutture super moderne che le società offrono. In Germania vi è un modello di organizzazione delle attività sportive  e di innovazione,  sicuramente molto più avviato che in Italia;  la qual cosa permette alle società di avere fatturati molto ricchi e quindi avere anche più possibilità economiche sul mercato.
Negli ultimi anni, sono stati numerosi  i giocatori usciti dai vivai delle società tedesche, ad esempio Mario Gotze, centrocampista oggi in forza al Bayern Monaco, prodotto del vivaio del Borussia Dortmund ed autore del gol che in finale, ai recenti campionati del mondo in Brasile,  ha consentito alla Germania di battere l’Argentina di trionfare, prima squadra europea a vincere un mondiale giocato in sudamerica.
Innovazioni, investimenti e modelli a cui l’Italia, sia per motivi economici, ma principalmente per i tanti  problemi burocratici esistenti nel nostro paese, non ha saputo adattarsi. Per questo oggi l’Italia  è indietro ad altre nazioni europee,  a livello sportivo.  Differenza che, a meno di un’ improbabile inversione di tendenza, sarà difficile da colmare. Serve una diversa impostazione politica, investimenti ed una nuova capacità di comunicare.



Rocco Maria Landolfi