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Politiche di conciliazione e welfare aziendale


Nella splendida cornice del Palazzo di Wedekind in  piazza Colonna si è tenuto a Roma il 13 Luglio 2017   un confronto interessante sui temi  delle politiche di conciliazione e welfare aziendale, moderato dalla giornalista del sole 24 ore Monica d’Ascenzo.
Hanno tenuto relazioni : Angelo Pandolfo, Presidente  Associazione per lo Sviluppo del Lavoro, Armando Tursi Ordinario Diritto del lavoro Università degli Studi di Milano, Maurizio del Conte presidente Anpal,  Gianluigi Petteni Cisl, Agostino Megale Cgil;   per le organizzazioni datoriali Luigi Caso di Ania e Iole Vernola della Confcommercio,  Maria Magri della Confidustria e Francesca Bagni Cipriani  Consigliera Nazionale di Parità. 
Le  recenti normative hanno rafforzato gli incentivi alle imprese, assegnando ad esse un ruolo centrale in un nuovo welfare di sussidiarietà. Il welfare aziendale non è regolato da leggi, ma fa leva sul rapporto che le imprese hanno con i lavoratori e le loro famiglie per offrire risposta a una vasta gamma di bisogni, integrando le prestazioni del welfare pubblico e del welfare complementare collettivo. 
Si è parlato anche di welfare contrattuale dell’importanza di  inserire nella  contrattazione  le politiche di conciliazioni. Sono state illustrate tre importanti Best Practices sul welfare aziendale riguardanti la  FCA, le   Generali e il  Gruppo Cimbali.  Le aziende  hanno ribadito l’importanza di aver attuato politiche di conciliazione come asili nido aziendali, borse di studio,colonie estive per i bambini, lavanderie e mense per i dipendenti,  cultura e tempo libero, previdenza e sanità integrativa, congedi parentali , flessibilità oraria oltre che la sperimentazione del lavoro agile  con maggiore  attenzione ai risultati attesi. Quindi agli strumenti ed alle  azioni che hanno contribuito al benessere  organizzativo tra i dipendenti e realizzato una  maggiore produttività per le aziende. Il dibattito è stato molto articolato a partire dalla ricca normativa nazionale ed europea sulle politiche di conciliazione, sui congedi parentali, sull’importanza di costruire  solidi reti tra le aziende, le istituzioni,  i sindacati, le associazioni  e gli organismi di parità,  materia a me molto cara.
Infatti è  dal 2001 che  le consigliere di parità, importanti figure istituzionali caratterizzate da terzietà,  riconosciute da raccomandazioni europee per la funzione antidiscriminatoria e di controllo per l’applicazione delle pari opportunità, stanno operando su tutto il territorio (nazionale, regionale, provinciale, metropolitano e  di area vasta) come ha ribadito nel suo intervento la Consigliera Nazionale Francesca Bagni Cipriani,.
Le Consigliere di Parità, in riferimento alle  funzioni  previste dal  codice sulle pari  opportunità, si stanno attivando  per la  diffusione delle normative  e azioni positive sulla conciliazione, i congedi parentali, i benefit per le aziende  e azioni di  prevenzione contro le discriminazioni, anche attraverso protocolli d’intesa con il Dipartimento Pari Opportunità, Direzione Nazionale del Lavoro, il Consiglio Forense degli Avvocati, con le OO.SS 
La Consigliera Nazionale di Parità ha illustrato la proposta di diffondere su tutto il territorio nazionale i contenuti del  Pilastro Europeo dei diritti sociali     (Raccomandazione europea  del 26 aprile 2017) con istituzioni, cittadini, parti sociali, organizzazioni datoriali e ordini professionali che operano  in diversi contesti regionali.  “Le Consigliere di Parità ritengono  che i principi e diritti  su cui si fonda la politica del Pilastro Sociale possano unitamente condurre a un reale avanzamento sociale dell’Unione quanto ad equità e convergenza sociale, ma anche in relazione alla competitività e innovazione nelle politiche sociali, sviluppare pratiche macro-economiche, favorire il dialogo sociale, ed in particolare l’equilibrio tra attività professionale e vita privata, come possibile contributo alla soluzione dell’allontanamento delle donne dalla vita lavorativa nel momento della maternità “
Le domande ricorrenti durante l’incontro sono state : come mai nonostante le raccomandazioni europee, a  partire dalla strategia di  Lisbona che indicava a tutti i paesi  la soglia dell’occupazione  femminile al 60% ed oggi al 70%, siamo ancora lontani da questo parametro  europeo   ? Perché  la natalità  è in forte calo soprattutto in Italia?  Ricordo che l’occupazione femminile in Italia è al 48,2% mentre  l’occupazione maschile è al 66,7%, . Il tasso di disoccupazione femminile è intorno al 13%, mentre quella maschile è all’11% (Dati Istat al 30 marzo 2017). Le politiche di conciliazione se conosciute e bene utilizzate possono dare una risposta a queste domande.
L’incontro si è concluso con l’intervista del Presidente del Cnel Treu,  al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Poletti ha illustrato le recenti normative sulle politiche di conciliazione e la valorizzazione del lavoro delle donne  nel pubblico e nel privato, sul bonus bebè, e sugli incentivi alla genitorialità.


Luisa Festa