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Il congedo e l'Esame


L'esigenza di richiamare i nomi dei maestri e fissarli nel ricordo rimanda ai tanti congedi che anno dopo anno la scuola ha sottoscritto per i propri allievi. Più o meno felici, quei congedi hanno determinato negli  "ex" la sindrome del ritorno, che permane anche per anni dopo la conclusione del corso di studi. Tale ritorno, fisico e mentale, alla scuola si  presta a riportare alla memoria gli anni irripetibili della giovinezza, i cui attori consolidandosi nel tempo sono divenuti personaggi. Il congedo delle quinte classi per il docente assume  i toni di un lieto addio, e cedendo ad un vago compiacimento diviene spudorato, in quell'ultima serata conviviale che prende il nome di cena di classe. La cena di classe è l'occasione unica in cui i docenti rivelano l'intimo volto umano ridendo di se stessi, e improvvisando allegorici fescennini - genere di cui gli studenti sono di gran lunga più esperti - tentano di esorcizzare il vuoto dei banchi. Il banchetto e lo spettacolo che racconta il percorso scolastico si concludono con un breve scambio di doni, e solo allora ognuno vede la svolta che lo attende, e qualche abbraccio e qualche lacrima chiudono la serata. Seguiranno gli Esami, dove però la classe smarrita è già parzialmente deprivata della solita identità, e gli studenti sono divenuti, inverosimilmente, candidati.
L'Esame di stato è un'avventura separata, un viaggio intergalattico dove tutti gli incontri sono possibili, Star Wars. La commissione è la minaccia fantasma, le prove scritte l'attacco dei cloni, il colloquio la vendetta dei Sith. Al commissario interno toccano i mestieri più disparati, e con consumato trasformismo ora è burocrate ed ora allenatore, ora avvocato e subito dopo pubblico ministero, in una danza stregonesca di cui volentieri farebbe a meno. Il gioco delle parti non sempre è rispettato, e il commissario esterno, lo straniero, può giocare in difesa piuttosto che all'attacco, sotto gli occhi stupiti di chi non crede all'inversione dei ruoli. Le prestazioni degli allievi all'esame possono crescere esponenzialmente, se l'humus è favorevole. Sarà l'affinarsi dei sensi, che consentono agli occhi di vedere lontano, fino al foglio del compagno più bravo, e alle orecchie di percepire il più flebile bisbiglio; sarà la scossa di adrenalina che incrementa l'attività cerebrale e rende capaci di attingere lucidamente al data base della memoria,  sarà la buona sorte, che invocata si è mossa a compassione. Mirabilmente trasformato, il candidato con insospettabile entusiasmo si applica al calcolo del voto finale. Nel doloroso girone dei non promossi e dei non ammessi serpeggiano amarezze e risentimenti. Ma gli altri, i vincenti, non sempre si fermano a consolare i vinti.
Quando tutto è finito, e l'ultimo della lista è andato via; quando le carte prendono forma di pacco e la ceralacca rossa imbratta spago e dita; quando ci si accomiata ringraziandosi, e ci si accorge che l'estate è scoppiata; quando la quiete cala nella scuola deserta, è meglio fuggir via senza voltarsi, per non restare intrappolati nel silenzio.


Maria Colaizzo