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La nota disciplinare


La nota disciplinare riveste, nella dimensione atemporale della scuola, un interesse notevole: è una sanzione variamente penalizzante, valorizzata dai regolamenti scolastici ma normalmente lasciata in giacenza come un'arma in un cassetto. Al suo utilizzo si ricorre quando il controllo della classe sfugge alle mani del docente, nelle più variegate e sinistre tipologie a seconda dei contesti e dei casi. E' comune richiamare il  repertorio più o meno umoristico e paradossale, diremmo anche commerciale, delle note che decorano i diari di classe, ma è opportuno  esporre qualche osservazione sui comportamenti e sulle situazioni che conducono a tale sanzione.
L'allievo vaga per la scuola ignorando il  rientro in aula, l'allievo disturba la lezione con schiamazzi, l'allievo non giustifica, l'allievo mangia, l'allievo è nell'armadietto, l'allievo chiude il compagno nell'armadietto, l'allievo gioca con la palla, lancia carte, lancia oggetti,  l'allievo gioca con il cellulare, l'allievo parla al cellulare, l'allievo usa espressioni non consentite, l'allievo copia spudoratamente, l'allievo fuma nei bagni, sulla scala di emergenza, l'allievo dorme, l'allievo sbadiglia rumorosamente, l'allievo balla, si toglie le scarpe, lancia una scarpa, l'allieva si schiaccia i brufoli, l'allieva stende lo smalto sulle unghie... sono la descrizione dello stato di sofferenza di un docente che combatte senz'armi e da una distanza incolmabile la frattura tra scuola e  studenti. Sono la cifra del disinteresse e della indifferenza prima che di una cattiva educazione. La nota disciplinare è il segno del fallimento. Della incapacità del docente di affermare la necessità e la bellezza dell'apprendimento della sua disciplina, e del sistema di riaffermare i propri valori di riferimento,  riconoscendo e tutelando  il ruolo dell'educatore.


Maria Colaizzo