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Il libro del riso e dell’oblio.


A novembre scorso, d’improvviso, circolò la notizia che da una foto di gruppo dei consiglieri regionali pentastellati del Piemonte, era sparita una dissidente. La notizia – non particolarmente clamorosa in tempi di photoshop – suscitò tuttavia una certa eco per l’immediato accostamento ad analoghe pratiche di cancellazione molto in voga nell’ex regime sovietico. I giornali non mancarono naturalmente di documentare, con tanto di foto prima e dopo, la sparizione di illustri personaggi dall’iconografia di quel regime. Tuttavia, l’episodio mi richiamò alla memoria un altro atto di cancellazione, tra l’altro più tragico e riuscito solo in parte, descritto nell’incipit di un romanzo di Milan Kundera, Il libro del riso e dell’oblio (Bompiani, Milano), in cui l’autore, in forma di variazioni, riflette sul tema della lotta contro il potere che “è poi la lotta della memoria contro l’oblio”.   
«Nel febbraio 1948 il dirigente comunista Klement Gottwald si affacciò al balcone di un palazzo barocco di Praga per parlare alle centinaia di migliaia di cittadini che gremivano la piazza della Città Vecchia. Fu un momento storico per la Cecoslovacchia. Un momento fatale, come ce ne sono uno o due in un millennio. Gottwald era circondato dai suoi compagni e proprio accanto a lui c'era Clementis. Faceva freddo, cadevano grossi fiocchi di neve, e Gottwald era a capo scoperto. Clementis, premuroso, si tolse il berretto di pelliccia che portava e lo posò sulla testa di Gottwald. La sezione propaganda diffuse in centinaia di migliaia di esemplari la fotografia del balcone da cui Gottwald, con il berretto di pelo in testa e il compagno a fianco, parlava al popolo. Su quel balcone cominciò la storia della Cecoslovacchia comunista. Dai manifesti, dai libri di scuola e dai musei, ogni bambino conosceva quella foto.
Quattro anni dopo Clementis fu accusato di tradimento e impiccato. La sezione propaganda lo cancellò immediatamente dalla storia e, naturalmente, anche da tutte le fotografie. Da allora Gottwald, su quel balcone, ci sta da solo. Lì dove c'era Clementis c'è solo la nuda parete del palazzo. Di Clementis è rimasto solo il berretto che copre la testa di Gottwald».
Questo libro randagio – io ne possedevo una copia nell’edizione Adelphi –  non è più fisicamente presente nella mia libreria: lo prestai anni fa ad un mio collega di lavoro ed è sparito.


Ivo Grillo