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I seguaci che si nominano da soli sono il prezzo del successo


Piccolissimo libro, edito nel 2003 da Castelvecchi e ristampato nel 2014, con una nuova introduzione,  è: “Intervista Immaginaria con Karl Marx” di Donald Sassoon. 
Trovo molto piacevoli da leggere le interviste impossibili a scrittori, intellettuali che hanno fatto la storia del loro tempo e continuano  a fornire insegnamenti. Donald Sasson ne ha scritto uno che si legge in pochi minuti e fa sorridere oltre che riflettere. Sassoon, nato al Cairo è uno dei maggiori storici contemporanei, ordinario di storia europea comparata al Queen Wuestfiel College di  Londra.
Nell’introduzione ci ricorda : “Non esistono interviste a Karl Marx. Non era certo una celebrità, almeno nel suo tempo. L’intervista poi, quale genere giornalistico, scrive sempre Sassoon, non esisteva in Europa, al tempo di Marx.” 
L’intervista impossibile ci invita a  riflettere sul fatto che : “dopo la recessione globale del 2007 – 2008 si sono moltiplicati i segni d’insofferenza per lo stato attuale della scienza economica, specie per la sua fissazione del miracolo della stabilità quale condizione naturale degli affari, per la cosiddetta scelta razionale, per la convinzione che la massimizzazione dei profitti contribuisca meglio di ogni assetto sociale alternativo alla felicità umana complessiva. In tanti sono rimasti sconvolti dal fatto che solo poche persone siano state in grado di prevedere la crisi. Qualcuno ha auspicato un ritorno a Marx”.
La prima domanda che Sassoon pone a Marx, sembra voler liberare da un’ossessione,  tutti coloro che a Marx hanno inneggiato negli anni 70 del secolo scorso (pur non avendo, nella stragrande maggioranza, letto un rigo delle sue opere)  e ci fanno apprezzare un Marx, scienziato della politica e dell’economia, dal volto umano.
Chiede Sassoon a Marx : “Allora,dottor Marx, lei è davvero messo in soffitta adesso, si o no? Molti anni fa le sue teorie dominavano mezzo mondo, adesso cosa rimane ? Cuba ? La Corea del Nord?
Marx risponde : “Le mie teorie, come le chiama Lei, non hanno mai dominato. Ho avuto dei seguaci che mi anno scelto e cercato e per i quali ho meno responsabilità di quante ne abbia Gesù per Torquemada o Maometto per Osama Bin Laden. 
I seguaci che si nominano da soli sono il prezzo del successo.
La maggioranza dei miei contemporanei ci metterebbe la firma per essere <in soffitta> come lei pensa. Scrissi che la questione era non di spiegare il mondo ma di cambiarlo. E quanti eminenti vittoriani hanno fatto altrettanto?”
Provate a digitare Karl Marx su Google : dà  più di 4 milioni di risultati. Oltre ai seguaci di Marx che “si sono nominati da soli” e tanti danni hanno prodotto in varie parti del mondo, c’è un rinnovato interesse per il suo pensiero e le sue opere. 
Marx era nato il 5 maggio del 1818. Il prossimo 5 maggio saranno duecento anni dal giorno della sua nascita.



Roberto Landolfi