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La quadra


Qualche settimana fa sulle pagine di questo giornale scrivemmo che, alla fine, i vincitori delle elezioni del 4 marzo, avrebbero trovato una quadra. Predizione avverata. La quadra si è trovata personificata in un tecnico dell’accademia e due padrini politici. Ma soggetti così diversi, riusciranno a governare insieme? 
L’elettorato della lega risiedente in particolare al nord e quelle dei 5 stelle collocato principalmente al sud hanno aspettative antitetiche. Ciononostante è molto probabile  che vadano avanti perché il collante della protesta cementa e oscura le differenze. Ed il voto del 4 marzo 2018 è stato un voto di protesta. Voto alimentato da frustrazioni, paure,  precarietà,  assenza di futuro. Situazione che si è venuta a creare anche  per colpe  dei precedenti governi di centro sinistra.
Un amico mi ha fatto notare che attualmente lui è disoccupato perché,  precario in un ente locale, è stato sbattuto fuori grazie alle riforme del lavoro introdotte dal governo Renzi. Tutte le buone iniziative dei governi di centro sinistra su diritti civili, cultura, semplificazione di alcune normative (come ad esempio l’edilizia) etc. non avevano granché valore: lui aveva perso il lavoro.
Nel 900 l’attesa era che i figli sarebbero stati meglio dei genitori. Ora i genitori invecchiano con l’angoscia di non poter dare un futuro ai figli. Assistiamo ad un deciso cambio di paradigma. Finora i  rimedi tentati si sono dimostrati peggiori della malattia. Ecco perché hanno vinto le liste antisistema e questa luna di miele durerà. Basta vedere cosa succede a Roma, tra buche stradali ed autobus in fiamme,  dove la Raggi governa, ed i sondaggi danno ancora i 5 stelle in vantaggio. Miseria della propaganda. Non è questa l’epoca delle passioni tristi, ma è l’epoca in cui la propaganda vince. Le parole, le promesse, hanno il vento in poppa; non si conosce la differenza tra un programma (politico) ed un contratto (notarile o simil aziendale). Miseria della propaganda.
Prima gli italiani? No prima la propaganda : con tutta probabilità gli attuali Dioscuri, novelli Castore e Polluce, attueranno  politiche demagogiche: qualche taglio alla politica, via i vitalizi, pugno duro con i clandestini, uso delle armi per difesa personale. Mentre saranno aiutati dalla ripresa economica (anche se riguarda principalmente il nord) costruita dai governi precedenti.
Quanto durerà? Difficile a dirsi: sei mesi? Un anno? Due?
Poi verranno al pettine i nodi : il lavoro non si risolve con i sussidi (ammesso che riescano a mantenere le promesse sul reddito di cittadinanza) ma ha bisogno di riforme,  efficienza sburocratizzazione;  la tassa piatta favorisce i ricchi (in particolare i redditi sopra i 5000 euro); se riusciranno ad attuare le promesse elettorali quali saranno i concomitanti tagli alla spesa?
Ancora, la politica migratoria per poter funzionare ha bisogno di accordi internazionali. Le ricette facili proposte saranno messe a dura prova dai fatti. 
Quanto durerà la luna di miele? Difficile prevederlo.
La gente dimentica presto. Se non fosse così perché gli elettori del sud hanno votato e, pare, ancor più voteranno, la Lega che, quando era Lega Nord, solo poco tempo fa, riempieva di insulti il popolo meridionale. Adesso tocca agli immigrati. Affermano che sono sporchi, puzzano, infestano le nostre periferie: proprio come dicevano a Torino, degli italiani del sud, negli anni 50 e 60 del secolo scorso.

Lucia Rosa Mari