La nota della Presidenza Episcopale Italiana ai vescovi del 19 luglio 2018 che, Avvenire riporta integralmente, ci ricorda tra l’altro : “c’è una via per salvare la nostra stessa umanità dalla volgarità e dall’imbarbarimento ed è la via che passa dall’impegno a custodire la vita”.Ogni vita, a partire da quella più esposta, umiliata e calpestata. Un concetto ben espresso dagli occhi sbarrati di chi si vede in extremis salvata dall’abisso che ha inghiottito altre vite umane.
E’ un appello corale dei vescovi italiani a non assuefarsi di fronte alle tragedie che stanno coinvolgendo i migranti nel mediterraneo, a non far proprie parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi, a non svolgere lo sguardo altrove.
Si legge ancora nel testo : “non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizioni le nostre scelte, determinando le nostra risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto. Bisogna costruire una cultura inclusiva capace di proteggere, promuovere ed integrare”Già altre volte la Chiesa Cattolica si è pronunciata sul fenomeno migratorio. Ma il documento dei vescovi del 19 luglio è elaborato dal massimo livello della CEI. Tutta l’Italia cristiana è rappresentata. La nota della CEI sottolinea : “camminiamo con le nostre comunità cristiana, coinvolgendoci in un’accoglienza diffusa e capace di autentica fraternità per prestare la nostra voce a chi ne è privo. Ci sentiamo responsabili di questo esercito di poveri, di vittime di guerre, di fame, di deserti e torture”. Un documento ripreso dall’Azione Cattolica, dal Centro Italiano Femminile, dalla Comunità di S. Egidio.
Papa Francesco, all’Angelus di domenica 24 luglio ha, ancora una volta, utilizzato parole molte decise per ribadire che bisogna privilegiare l’accoglienza, è necessario che tutti si adoperino per aiutare i migranti.
All’ interno della chiesa cattolica esistono “anime” diverse, tendenze progressiste cui si affiancano storie e tendenze molto più conservatrici. Tutti i cattolici italiani si atterranno all’appello lanciato della CEI? La cosa è molto dubbia. Resta ad ogni modo importante il pronunciamento della Presidenza della CEI e dà conforto ed alimento ai tanti cattolici che lavorano proficuamente nel volontariato a favore dei migranti, dei senza dimora, di quanto si trovano a vivere condizioni di povertà estrema.
L’attuale governo italiano, sul tema dei migranti, continua a mostrare divisione se non confusione, tra pugno duro e parziali aperture. Un esempio al riguardo: gli sbarchi proseguono, questa volta in segreto: “continuano le traversate nel mediterraneo e gli sbarchi in Italia. Altri 67 migranti erano attesi ieri sera in Sicilia, portati dalle navi delle operazioni di soccorso UE. Il tentativo è ancora una volta stato quello di mantenere riservata la notizia, confermata ad “Avvenire” da diverse fonti impegnate nelle operazioni in mare e a terra. A dispetto degli annunci della politica dei porti chiusi, infatti, sono decine le persone che vengono accompagnate in Italia da mezzi navali militari, senza che ne venga data tempestiva informazione” ci ricorda Nello Scavo su “Avvenire” del 20 luglio scorso.
Il governo potrebbe utilizzare più utilmente il proprio tempo se si occupasse di migliorare l’accoglienza dei migranti che sono già qui e che, nella stragrande maggioranza, non aspettano altro che continuare il loro viaggio verso nord. I nostri attuali governanti dovrebbero dedicarsi a fare una cosa che, neanche i precedenti governi, hanno mai fatto : occuparsi dei migranti che sono da tempo nei centri di accoglienza sparsi giù e su per l’Italia. I migranti ospitati nei centri di accoglienza, come è noto, vagano per i paesi o le città, chiedendo elemosina, fermi ai semafori delle strade in attesa di pulir vetri, se non tutto il giorno sdraiati sul letto a poltrire. Potrebbero, i governanti, pensare a dare indicazione a Prefetture e Comuni, per progetti di lavori socialmente utili, aiuto domestico accompagnato da volontari, manutenzione delle aree verdi etc. Infatti, a meno di mettere in opera i minacciati tagli alla spesa per l’accoglienza ai migranti, l’attuale governo continuerà a sborsare, in cosiddetta accoglienza, vari miliardi di euro l’anno. Invece di continuare a fare promesse e suscitare paure, nel tentativo (a quanto pare non riuscito) d’ impedire altri sbarchi, perché non utilizzare il tempo per migliorare l’accoglienza, spendere meglio i soldi destinati ai migranti, fare più controlli su chi specula su queste attività? Ma forse …è davvero chiedere troppo!!!
RL