testata registrata presso Tribunale di Napoli n.70 del 05-11-2013 /
direttore resp. Pietro Rinaldi /
direttore edit. Roberto Landolfi

Autonomia differenziata (AD)


Due semplici parole, autonomia differenziata, celano uno scenario inquietante che, in un futuro molto prossimo potrà avere ricadute disastrose in Italia, in special modo al sud.
Che cos’è l’AD? Una proposta avanzata da alcune regioni del nord (in primis Lombardia, Veneto, Emilia Romagna) che, per 23 materie (dalla sanità, alla scuola, ai trasporti, protezione civile etc.), vogliono poter decidere in proprio per i loro cittadini. 
L’autonomia esiste già in sanità, nel Servizio Sanitario pubblico, ove il regionalismo è attivo di più di 15 anni. Che effetti ha prodotto?  l’Italia è divisa per aree geografiche, con le regioni del nord che ricevono più finanziamenti, hanno ospedali che funzionano, in media, meglio. Per anni il sud ha ricevuto rifiuti tossici dalle regioni del nord ed ha esportato malati, pagando le cure effettuante fuori regione tramite un complicato meccanismo che si definisce “compensazione sanitaria”. A dire il vero, attualmente in sanità,  la situazione è migliorata in alcune regioni del sud, in particolare in Campania, ma dopo un decennio caratterizzato da enormi problemi, 
Se passa la legge che introduce l’autonomia differenziata, toccherà anche alla scuola, ai trasporti etc., con buona pace dell’unità d’Italia. Le conseguenze possono essere molto gravi. Alcuni esempi: assunzioni  differenziate per residenza regionale dei partecipanti,  programmi di studi diversi da regione a regione.
Chi vuole l’AD? Le tre regioni apripista ma a seguire altre regioni del nord. I proponenti continuano a dire che non vogliono più soldi dalla Stato, solo più autonomia nelle decisioni. Falso. Infatti già ora alcune di loro chiedono che, i proventi derivanti dalle tasse siano assegnate alle regioni dove le tasse si pagano. Quel che viene tolto ai ricchi vada ridato ai ricchi, principio che cozza con la nostra Costituzione. Qualcosa di simile a quanto già avviene in sanità.  Da molti anni ad esempio la regione Campania riceve una quota di finanziamento più bassa (1780 euro per cittadino all’anno)  rispetto al Veneto e la Lombardia (quasi 1900 euro). 
Ce la farà il governo a promulgare la legge sull’AD e farla approvare dal Parlamento? Il tempo gioca a favore dai proponenti leghisti che ormai governano tutte le regioni del nord e vogliono dare un segnale agli elettori di quelle regioni. La Lega, come tutti i movimenti estremistici,  quando vanno al governo  inizialmente propongono provvedimenti moderati. Poi alzano il tiro. Il guaio è se gli avversari e gli elettori si fanno ingannare da tale trasformazione moderata. Bisogna invece sempre aver presente che, ampi strati della dirigenza della Lega,  sono per dividere l’Italia, sono anti Europa ed anti Euro. I leghisti per ora non abbandonano al loro triste destino i Cinque Stelle. È utile avere governo ed opposizione all’interno della stessa maggioranza parlamentare. Vogliono dunque completare l’opera. Continuare a crescere nei consensi elettorali, durare il più a lungo possibile,  contribuendo alla cachessia dei 5 stelle, dividere l’Italia con l’autonomia differenziata e allontanarsi ancor più dall’Europa che conta, per poi allearsi con Fratelli d’Italia e dar luogo ad un governo sovranista, suggellato dalla circolazione di eurobond, vera e propria carta straccia. 
Un passo importante di questo esiziale percorso politico è l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata. Fondamentale sarà l’opposizione delle regioni del sud. Anche la Campania vuole più autonomia ma in tutt’altra maniera: salvaguardando la coesione nazionale, facendo applicare i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) previsti dalla Costituzione,  contribuendo a colmare il divario esistente tra regioni del  nord e regioni del sud. 

RL