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Educazione alla pace


Guerre terribili, a noi più o meno vicine, si continuano a consumare. Gli appelli alla pace rimangono inascoltati. Prevalgono gli aspetti economico finanziari legati alla vendita delle armi. A farne le spese, sono sempre i più poveri, i più deboli. Serve sempre educare alla pace, cosa complessa da fare anche dalle nostre parti.
Pubblichiamo di seguito uno scritto tratto dall’intervista che Lucia fece, nel 1992, a Tonino Drago, all’epoca Professore associato di Storia della Fisica dell’Università di Napoli:
Lucia: “Si possono applicare le tecniche della non violenza nell’educazione civica, nella scuola e nella vita sociale? In che modo, puoi dare dei suggerimenti?”
Tonino Drago:  “Su questi temi a Napoli c’è un’esperienza di importanza nazionale. Siamo stati i primi a parlare di ciò che si chiama educazione alla pace, che non è educazione sulla pace, ma è educazione per la pace. Con gli anni 80 si è reso evidente che la scuola non può fare a meno di occuparsi del pericolo di suicidio dell’umanità, a causa di armi dalle capacità distruttive enormi, come mai l’umanità aveva visto prima. A questo punto bisogna imparare a risolvere i conflitti, in maniera diversa da quella di distruggere l’avversario; questo è stato capito benissimo da Gorbaciov. Ma devono capirlo tutti, ci deve essere un esercizio continuo per capire le varie soluzioni dei conflitti, un esercizio che deve partire dal basso. In questo senso la scuola deve essere una grande esperienza di risoluzione dei conflitti. Invece oggi la scuola insegna di tutto, ma non la risoluzione dei conflitti. Il conflitto fondamentale tra insegnante e studente è risolto in termini di note sul registro, una risoluzione da tribunale, non una soluzione non violenta. Ho scritto un articolo dal titolo “educazione alla pace per la sopravvivenza della scuola”, una scuola che non sa educare alla risoluzione dei conflitti non ha più senso. Anche per questo molti giovani non hanno più interesse per la scuola. A Napoli presso l’Università abbiamo un Centro di Educazione alla Pace.
Con difficoltà (perché ovviamente la stessa Università non è un’istituzione non violenta) portiamo avanti varie iniziative importanti: per tre anni abbiamo realizzato un premio di laurea con il comune di Vicchio, intitolato a Don Milani, per tesi di laurea sull’educazione alla pace. Da sette anni abbiamo realizzato un premio per esperienze scolastiche sull’educazione alla pace con varie organizzazioni italiane, il comune di Scafati, il Gruppo Abele di Torino, la Comunità Promozione e Sviluppo (organizzazione per il terzo mondo di Vico Equense). Il premio ha preso subito dimensione nazionale ed ha visto la partecipazione di molti insegnanti, con ottime esperienze. Un altro premio è quello dedicato a Giancarlo Siani per esperienze scolastiche contro la camorra. Da tutte queste esperienze appare chiaro che la struttura attuale della scuola blocca. Se queste esperienze vanno avanti è perché singoli insegnanti rompono questo condizionamento con coraggio da leone e portano avanti una diversa programmazione scolastica”.

Tratto da . “La non violenza come azione politica. Intervista a Tonino Drago” – Gli anni 70 e Napoli di Lucia Mastrodomenico - Magistra edizioni - 1993