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Proseguiamo la pubblicazione di contribuiti ritenuti degni di menzione, tra i partecipanti alla VI edizione del Premio per le scuole Lucia Mastrodomenico, con due scritti di studentesse del Liceo Vico (NdR)

Le risorse non sono inesauribili
La felicità e il benessere dell’uomo sono strettamente legati al rapporto che questi ha con la natura. La terra non solo rappresenta la fonte di sostentamento per tutto quello che può offrire in termini di beni di prima necessità, ma anche perché immergersi nella natura, intesa come paesaggi, distese di prati verdi, limpidezza dei corsi d’acqua, ha sempre rappresentato una fonte di benessere spirituale. Tanto è vero che l’uomo spesso, per ritrovare se stesso, ha bisogno di allontanarsi dallo stress e dal caos cittadino per immergersi nel silenzio della natura, anche con semplici gesti come una passeggiata nei boschi, o una nuotata nel mare azzurro. Così facendo l’uomo si libera dalle imposizioni della società di oggi che non gli permettono di vivere serenamente.
Ultimamente l’uomo ha perso l’assiduo contatto con la natura a causa dei “progressi” in campo industriale e tecnologico. Questi ultimi fattori lo hanno portato dunque ad allontanarsi dal mondo naturale ricco di suoni come il cinguettio degli uccelli, il rumore delle onde del mare, il fruscio delle foglie sfiorate dal vento, con i quali ha perso completamente familiarità.
L’inquinamento ambientale, lo spopolamento delle campagne, l’interramento di rifiuti tossici, le colture intensive, incendi boschivi finalizzati alla costruzione di edifici, sono tutti esempi di un’umanità che violenta la natura e con essa se stessa. Quasi senza rendersene conto l’uomo con il suo comportamento irresponsabile mette in pericolo la sua stessa sopravvivenza.
Dato che le risorse naturali non sono inesauribili e tali da soddisfare una popolazione in continua crescita, questo richiede non solo un accordo a livello politico ma anche comportamenti più virtuosi da parte dei singoli individui: non sprecare l’acqua, utilizzare fonti alternative di energia, consumare prodotti di stagione, favorire la mobilità sostenibile, fare la raccolta differenziata, usare prodotti sfusi, limitare il consumo di carni, utilizzare materiale biodegradabile, tutte azioni semplici e concrete che l’uomo ha difficoltà ad attuare perché abituato allo spreco, ad avere tutto a portata di mano, a sentirsi il padrone della natura piuttosto che parte di essa.
Infatti, proprio per riscoprire il mondo naturale che l’uomo ha estraniato dalla propria realtà quotidiana, bisogna partire dal rispetto verso la terra che ci ospita, cosa che l’umanità ha lasciato da parte da tempo.
Maria Paola Ciotola (Liceo Vico)


I profumi della natura
Quando ero piccola mio nonno mi portava a passeggio al Vomero e mi ripeteva continuamente: “ma lo sai che qui prima non c’era la strada? Qui c’era solo campagna, vi si arrivava con un unico mezzo di trasporto che era un tram.”  In quelle parole c’era la descrizione di un mondo ancora non soffocato dalle automobili e dall’ inquinamento, dove era ancora possibile ascoltare i suoni della natura, mentre io oggi ascolto soltanto il suono dei clacson delle automobili insieme a quello delle notifiche del mio cellulare.
Quotidianamente gli organi di informazione parlano dei cambiamenti climatici e l’impatto che questi hanno sulla nostra vita è sulle nostre abitudini.
I ghiacciai del Polo che si sciolgono a causa del riscaldamento globale, orsi Polari smagriti a causa della scarsità di cibo vagano tra i ghiacci, Isole nel Golfo Indiano che scompaiono perché sommerse dalle acque e, per non andare troppo lontano, l’incredibile aumento della temperatura di fine gennaio da sempre conosciuto come il periodo più freddo dell’anno.
Bisogna allontanarsi dalla città per trovare delle oasi di pace, dove nel silenzio è ancora possibile udire il fruscio delle foglie accarezzate dal vento, e magari anche li ci sentiremmo a disagio perché il cellulare “non prende”.
Siamo troppo abituati a un sottofondo di caos e rumore continuo, i nostri ritmi sono veloci, ma spesso, non ci danno il tempo di riflettere.
La tecnologia che dovrebbe unirci, sta creando un mondo virtuale innaturale che ci allontana sempre più dalla realtà. Siamo dominati dalla tecnologia e non ci accorgiamo della velocità con la quale stanno avvenendo i cambiamenti della natura che ci si sta rivoltando contro.
Infatti non abbiamo più bisogno di guardare un cielo stellato se possiamo riproporlo nella nostra camera da letto con delle semplici luci a led. Non abbiamo più bisogno di correre al parco se sul display del nostro tapis roulant possiamo ricreare un percorso del genere.
Differentemente da mio nonno, però, non possiamo sentire i profumi della natura, godere dei suoi colori, sentirci parte di un tutto perché quel tutto non fa più parte della nostra realtà quotidiana.
Anche io sono stata sulla cima di un monte, con davanti a me un panorama mozzafiato e il sole che mi riscaldava e il vento che i accarezzava, ho assaporato anche io la bellezza della natura.

Maria Sofia Liguori (Liceo Vico)