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Pubblichiamo di seguito un’intervista a Sara Olivieri, vincitrice del primo premio - sezione altri Licei – della 6° edizione del Premio per le scuole “Lucia Mastrodomenico”. Ringraziamo Sara che, a fronte della sua giovane età, mette in mostra, nella semplicità delle sue risposte, una notevole consapevolezza e determinazione, (NdR).

 

Quali sono le motivazioni che ti hanno indotto a partecipare al premio Lucia Mastrodomenico?

 

Penso che oggi sia fondamentale suscitare la sensibilità nei giovani, soprattutto nelle scuole e ritengo che il premio a cui ho avuto la possibilità di partecipare sia un ottimo strumento per risvegliare dall’indifferenza dei nostri giorni. Quando mi è stata proposta la partecipazione al concorso letterario, ho trovato la frase di Lucia molto attuale, mi sono sentita sicura che avrei potuto contribuire ad alimentare una riflessione consapevole sul tema della difesa dell’ambiente, della nostra “casa comune”, ho deciso con molto piacere di partecipare a questa valida iniziativa.

 

Quali cose, a tuo avviso, possono fare i giovani, per la difesa della terra, dei mari, per la tutela dell’ambiente? Cosa dovrebbero fare il governo italiano e l’Unione Europea?

 

Penso che ognuno di noi possa fare più di quanto possa immaginare e i giovani in particolare possono fare la differenza. Spesso sottovalutati, possono scegliere ogni giorno di schierarsi dalla parte dell’ambiente: avvalersi della bicicletta e non dell’automobile, acquistare consapevolmente solo prodotti a impatto zero, evitare gli sprechi (di cibo, di bottiglie di plastica, di acqua), sono solo alcuni piccoli esempi. Inoltre, i giovani possono scegliere di crescere nella corretta informazione scientifica, di diventare parte di Associazioni di Protezione Ambientale, di sensibilizzare anche gli adulti: insomma, è giusto vivere nello spirito del discorso di Severn Suzuki. Probabilmente il governo italiano dovrebbe incrementare i controlli per assicurare che tutti i canoni vengano rispettati, e insieme all’Unione Europea dovrebbe sinceramente porre in primo piano gli accordi e le decisioni per la difesa della biodiversità e per la sostenibilità, confrontandosi maggiormente con le altre entità internazionali e mettendo in secondo piano il profitto economico.

 

Il prossimo anno arriveranno in Italia molte risorse economiche europee (si parla di 209 miliardi di euro); a tuo avviso quali interventi andrebbero realizzati prioritariamente per migliorare lo stato della scuola?

 

Sicuramente il Recovery Fund costituisce un’opportunità di ripresa per tutta l’Unione Europea, ma gli investimenti concessi all’Italia tra sussidi e prestiti devono essere ben adoperati. E’ necessario assicurarsi che questi investimenti siano impiegati con accortezza anche per uno sviluppo che sia innovativo e sostenibile in favore soprattutto dei giovani, che troppo spesso decidono di costruire il proprio futuro all’estero. Specialmente in quest’ultimo periodo ci siamo resi tutti conto del valore della scuola, e proprio per questo bisogna riservarle una particolare attenzione. Penso che, in primo luogo, la scuola avrebbe bisogno di un intervento mirato allo sviluppo tecnologico, che possa aiutare ancora di più gli insegnanti a valorizzare la creatività e le attitudini dei loro ragazzi; necessari sarebbero anche investimenti rivolti ai ragazzi più fragili e in difficoltà: sono circa 260mila i ragazzi diversamente abili dimenticati in quest’ultimo periodo di didattica a distanza, che ora potrebbero beneficiare di investimenti a favore di un’assistenza didattica domiciliare svolta in sicurezza. Altri interventi dovrebbero essere concretizzati anche per gli insegnanti precari e per piattaforme digitali più sicure.

 

Ci risulta che hai superato recentemente la maturità con risultati più che lusinghieri: nel tuo caso quanto ha pesato il talento e quanto il merito nell’ottenimento di tali brillanti risultati?

Penso che nel mio caso abbia pesato molto più il merito che il talento; in generale credo che valgano di più l’impegno e l’energia che la predisposizione naturale: l’importante è sempre sfidare sé stessi per dare il meglio.

 

 

Ci descrivi su cosa punti per il tuo futuro prossimo; studio, lavoro, altro?

 

Per il momento punto principalmente sullo studio: vorrei iniziare il percorso universitario più adatto a me, che mi permetta di capire la mia strada e che mi dia le competenze per contribuire a rendere la società un posto più bello.