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Ritratti

1. Curata nell'aspetto e sorridente varca il portone con passo calmo e con celato affanno; saluta con grazia chi incontra. Sobria nella parola e nel gesto assume una impenetrabile espressione del volto e ci si chiede cosa pensi.  Puntuale e molto professionale rivela con un sorriso sfuggito al controllo la gentilezza del cuore e la compassione di cui è capace. Con il moto degli occhi dichiara una riservatezza vicina alla timidezza. Rifugge dai capannelli e occupa raramente i corridoi. Il suo rapido eclissarsi lascia intravedere una vita personale e familiare impegnativa ed intensa. 

 

2. Rumoroso l'arrivo e fermo il passo, roboante il saluto. Colorita la scelta linguistica. La passione generosamente trapela dalle espressioni del volto sia nei momenti di tensione che in quelli allegri. Mostra un forte senso dell'umorismo. Non è facilmente disposta a modificare la propria opinione, ma ascolta e consola all'occasione.

 

3. Morbida nell'incedere e incerta nella parola si guarda intorno chiedendo conferme. Paziente ma implacabile privilegia il rapporto personale e con misurata cordialità seleziona luoghi e persone. Si autoimpone la disponibilità come un dovere, ma aspira all'isolamento e si lascia facilmente rapire dalla tristezza. Da gesti e da parole inattese giungono solidarietà e comprensione.

 

4. Una bellezza aristocratica e una mente esigente sempre attenta a valutare gli aspetti nascosti. La tendenza alla problematicità rende instabili le relazioni ed impegna l'interlocutore. Una solitudine misteriosa trova soluzione tra le pareti dell'aula; l'espressione curata e controllata è capace di toni forti ed anche sprezzanti. In fondo agli occhi una dolcezza inquieta.

 

5. Una mente dolcemente brillante perduta nei meandri di misteriosi pensieri e riflessioni. Una mitezza irresistibile frutto di scelte di vita e di studio. Il dispiacere per non poter dare di più genera conflitti che si risolvono lentamente e lasciano strascichi di cattivo umore: la  pazienza può non essere una virtù.

 

6. L'esuberanza coniugata al gusto per il bello genera un eloquio appassionato e talvolta al di sopra delle righe. La tenerezza è mascherata dalla forza di volontà e dalla determinazione, la precisione assume le forme dell'autocensura e della censura senza mezzi termini. Una grande volontà di vivere è tenuta a freno da nodi invisibili e profondi.

 

7. La grazia dimenticata di una signora del passato rende il passo leggero ed i movimenti appena percepibili. La severità è nei gesti sottili di donna ferma nel riproporre un modello che ritiene superiore; spesso prevalgono l'empatia e la compassione, ma qualche volta una imprevista intuizione l'irrigidisce e genera turbamento. 

 

8. Un piccolo combattente acuto ed accorto, con slanci di passione e momenti di raccoglimento. Un inarrestabile ed esigente analista, che cede per fortuna di fronte a una battuta o ad una tenerezza. Uno stupefacente miscuglio di giovinezza e vecchiaia, di gioia e di dolore tempera la naturale prepotenza.

 

9. I modi burberi e la voce tonante sono l'abito indossato al mattino per la scuola, e rendono invisibili agli occhi degli allievi l'interesse e l'affetto che naturalmente alberga nel cuore e nella mente, insieme al senso del dovere, all'umanità, all'equilibrio.

 

10. Sorridente e severa nei tratti e nei comportamenti mescola la tenerezza della bambina, la dolcezza della madre, la scrupolosa osservanza dei diritti e dei doveri, la competenza professionale. Non si scherza con lei, ma è sempre disponibile e accoglie tutte le richieste.

 

11. La scuola gli è caduta in testa come una tegola. Vorrebbe poter fare altro e risparmia le parole, i gesti, perfino le espressioni del viso. Accetta l'ignoranza dei propri allievi con rassegnazione ed ironia perché tanto non c'è nulla da fare.

 

12. In un corpo gigantesco sono imprigionati l'anima del bambino, l'intelligenza del selvaggio, la memoria dell'elefante. Regge lo stress ambientale con stupefacente disinvoltura, mentre dispensa pillole di saggezza, motti di spirito e salvifiche tenerezze.

 

13. La gentilezza fatta persona ed un abito di gesti e di espressioni ispirato al più controllato senso della misura, velato di malinconia; una pacatezza nutrita di dignità e la dolcezza che di tanto in tanto sfugge attraverso un timido sorriso.

 

14. La ricerca dell'altro ovunque, nell'allievo e nel collega, per condividere antiche aspettative e illusioni d'amicizia e d'amore mai divenute realtà. L'espressione ottocentesca, l'arrossire prezioso, i gesti cavallereschi contrastano con i gusti ed i progetti di un eterno adolescente.

 

15. Si muove con passo quasi d'uccello, sorride e si avvicina per parlare fitto con eleganza disinvolta e non leziosa. Esperta della vita e dei suoi dolori è pronta a condividerli ma senza insistenze e turbamenti. Solidale e affettuosa ti cerca e ti aspetta.

 

Tratto da: Maria Colaizzo - “La Scuola Marginale” - Edizioni Millerighe, Napoli 2015