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Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori: riflessioni

Nasco da una famiglia povera dove però l'ansia di arricchirsi è coincisa quasi esclusivamente con l'inseguire la conoscenza, con il credere fermamente nella possibilità di evolversi e di affinare la propria sensibilità per comprendere ma sopratutto " vedere" le diverse realtà, anche quelle che sappiamo essere drammatiche.   La comprensione non basta, però, servono le azioni, mettersi in gioco concretamente. A tal fine, donne come Madre Teresa di Calcutta, Lucia Mastrodomenico (si parva licet) ed altre poche, sono esempi, sicuramente non unici, che hanno investito il loro potenziale umano per scendere in campo a sostegno di chi ne avesse avuto bisogno, dei poveri appunto, fiduciose  nella loro capacità di riscatto e nelle loro possibilità di migliorarsi. Hanno creduto, hanno avuto fede e mai come oggi ne sentiamo la mancanza. 

 

Grazia Corato

 

 

 

Dal Discorso di Diotima, nel Simposio di Platone, si apprende che Povertà (Penia)è una mendicante che chiede l’elemosina fuori della porta della sala in cui si festeggia la nascita di Afrodite. Tra gli invitati c’è Espediente (Poros). Povertà, che non ha nulla, escogita di avere un figlio da lui e, approfittando che Espediente si sia addormentato ubriaco, giace con lui e concepisce Amore (Eros). Povertà non è solo madre di Amore ma è connessa anche alla Filosofia: i filosofi sono sospesi tra sapienza ed ignoranza, filosofo è Eros, non ha la bellezza, ma aspira ad essa; non sa ma aspira ma aspira al sapere tutto

 

Virginia Varriale

 

 

 

S. Agostino: Discorso 14

Discorso tenuto a Cartagine nella Basilica Novarum in giorno di domenica sul versetto del salmo:” In te si abbandona il povero. Tu sarai il soccorso dell’organo”

 

Chi è il vero povero.

1. Abbiamo cantato al Signore dicendo: In te si abbandona il povero, tu sarai il soccorso dell'orfano. Cerchiamo chi è il povero, cerchiamo chi è l'orfano [di cui qui si parla]. Non desti meraviglia il fatto che invito a cercare ciò che vediamo ovunque e sperimentiamo esserci in abbondanza. Non sono tutti i luoghi pieni di poveri? Non sono tutti i luoghi pieni di orfani? E tuttavia in ogni luogo cerco l'orfano. Anzitutto debbo dire alla vostra Carità che quanto riteniamo per povero non è ciò che cerchiamo. I poveri, di cui parlano i comandamenti di Dio e a cui si fanno le elemosine, ai quali riconosciamo riferirsi quanto è scritto: Metti l'elemosina nel cuore del povero, ed essa pregherà per te il Signore; questo genere di uomini abbonda, sì, ma il povero di cui si parla nel salmo è da intendersi in senso più profondo. Il povero di cui qui si parla riguarda quel genere di uomini dei quali è stato detto: Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Ci sono poveri che non hanno denaro, che trovano appena il cibo quotidiano, così bisognosi della compassione e dell'aiuto altrui, che neanche si vergognano di mendicare; se di costoro fosse stato detto: In te si abbandona il povero che faremmo noi che non ci troviamo in tali condizioni? Noi cristiani non siamo dunque gente che si abbandona in Dio? E che altra speranza ci rimarrebbe, se non fossimo degli abbandonati in colui che non ci abbandona? .

 

E' ricco chi è superbo.

2. Imparate perciò ad essere poveri e ad abbandonarvi in Dio, o miei compagni di povertà! È ricco chi è superbo. Infatti anche nell'abbondanza dei beni di questa terra, che comunemente si chiamano ricchezze, alle quali si oppone quella che comunemente è detta povertà; anche nell'abbondanza dei beni di questa terra niente è più da evitare del contagio della superbia. Chi non ha danaro né straordinarie disponibilità finanziarie non ha di che insuperbirsi. Se pertanto chi non ha di che insuperbirsi non viene lodato per il fatto che non si insuperbisce! chi ha di che insuperbirsi venga lodato per il fatto che non si insuperbisce. Ma perché lodare il povero umile, che non ha di che insuperbirsi? Chi invece potrà sopportare uno che insieme è indigente e superbo? Loda il ricco umile, loda il ricco povero. Così vuole i ricchi [S. Paolo], il quale scrivendo a Timoteo dice: Raccomanda ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi. So che cosa dico: raccomanda ad essi queste cose. Hanno infatti ricchezze che inducono interiormente alla superbia, hanno ricchezze nelle quali è difficile essere umili. Guarda Zaccheo che possiede grandi ricchezze, capo dei pubblicani, che riconosce i suoi peccati, piccolo di statura e d'animo ancor più piccino. Egli sale su un albero per veder passare colui che per lui sarebbe stato appeso alla croce.  Guardalo che dice: Metà delle mie ricchezze le distribuisco ai poveri. Ma sei molto ricco, Zaccheo, sei molto ricco! Dài una metà; l'altra metà perché te la conservi? Perché se ho frodato qualcuno, gli restituisco il quadruplo.

 

Il ricco e il povero Lazzaro.

3. Ma ecco ora un mendicante, spossato per la debolezza, coperto di stracci, languente di fame. Mi risponderà dicendo: "A me spetta il regno dei cieli. Io sono simile a quel famoso Lazzaro che giaceva piagato davanti alla casa del ricco, i cui cani leccavano le sue ferite, e chiedeva di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla mensa del ricco. Io somiglio di più a lui - continua -, a coloro che sono nella stessa nostra condizione appartiene il regno dei cieli, non a quegli uomini che vestono di porpora e bisso e banchettano ogni giorno lautamente. Così era infatti quel tale, davanti alla cui casa giaceva il povero piagato. Ma osserva la fine che hanno fatto ambedue. Accadde che quel povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Il povero forse non fu neanche sepolto. Che accadde poi? Trovandosi quel ricco all'inferno in mezzo ai tormenti, alzò gli occhi e vide il povero, che aveva disprezzato, riposare nel grembo di Abramo. Desiderò una goccia d'acqua, lui dal quale il povero aveva desiderato una briciola di pane, e poiché amò l'abbondanza, non trovò misericordia. Volle aiutare i suoi fratelli, come sempre dissennato, troppo tardi misericordioso; non ottenne assolutamente niente di quanto chiese. Distinguiamo quindi - conclude - i poveri e i ricchi. Perché mi esorti ad intendere altri significati? Si vede bene chi sono i poveri, si vede chi sono i ricchi".

 

Non disprezzare il ricco umile: l'esempio di Abramo.

4. Ascolta la mia risposta alla domanda che mi hai fatto, signor povero. Quando dici di essere come quel santo ulceroso, temo che, nella tua superbia tu non sia quello che dici di essere. Non condannare i ricchi misericordiosi, i ricchi umili e, per dirla in breve, non condannare i ricchi poveri, come ho già detto sopra. O povero, sii anche tu povero; povero, cioè umile! Se infatti il ricco è divenuto umile, quanto più il povero deve essere umile! Il povero non ha di che inorgoglirsi, il ricco ha l'orgoglio da combattere. Ascoltami perciò: sii un vero povero, sii virtuoso, sii umile. Se ti glori di questa povertà fatta di cenci e di piaghe, perché tale fu Lazzaro che giaceva, sprovvisto di ogni cosa, davanti alla casa del ricco, guardi soltanto al fatto che fu povero e non guardi a nient'altro. "A che cosa - mi risponde - debbo guardare?". Leggi la Scrittura e vi troverai quanto vado dicendo. Lazzaro fu povero; Abramo, nel cui seno egli venne trasportato, fu ricco. Accadde che quel povero morì e fu portato dagli angeli. Dove? Nel seno di Abramo, cioè nel recesso ove era Abramo. Non vogliate intendere l'espressione in senso materiale, che cioè il povero sia stato portato nella tasca della toga di Abramo. È detto seno perché era un recesso. Per cui è detto: Rendi ai nostri vicini nel loro seno. Che cosa significa: Nel loro seno? Nei loro recessi. Che cosa significa: Rendi nel loro seno? Tortura la loro coscienza. Leggi o, se non puoi leggere, ascolta quando si legge e osserva come Abramo fu ricchissimo sulla terra, in oro, argento, famiglia, bestiame, possedimenti E tuttavia pur essendo ricco, fu povero, perché fu umile. Fu infatti umile: Credette Abramo in Dio e gli fu computato a giustizia. Venne giustificato per la grazia di Dio, non per la propria presunzione. Era fedele, agiva rettamente. Gli venne comandato di immolare il figlio e non esitò ad offrire ciò che aveva ricevuto a colui dal quale l'aveva ricevuto. Fu provato da Dio, fu costituito modello della fede. Già era conosciuto da Dio, ma doveva essere additato a noi. Non si inorgoglì delle sue opere buone perché, pur ricco, era povero. E perché tu sappia che non si inorgoglì delle sue opere buone - sapeva infatti che quanto aveva l'aveva da Dio, e non si vantava in se stesso ma nel Signore - ascolta l'apostolo Paolo: Se infatti Abramo fu giustificato per le opere, ha motivo di gloriarsi, ma non davanti a Dio.

 

Tra tanti poveri è difficile trovare un vero povero.

5. Vedete che, nonostante abbondino i poveri, a buona ragione stiamo cercando il [vero] povero. Lo cerchiamo in mezzo a una turba di poveri, e a stento lo troviamo. Mi sta dinanzi il povero e io cerco il povero. Nel frattempo porgi pure la mano al povero che ti trovi davanti. Il povero che tu cerchi, lo cerchi povero nel cuore. Tu dici: "Sono povero come Lazzaro". Questo mio ricco, umile non dice: "Sono ricco come Abramo". Perciò tu ti insuperbisci l'altro si umilia. Perché ti inorgoglisci e non lo imiti? "Io - risponde - povero, sono stato portato nel seno di Abramo". Non vedi che un ricco ha accolto il povero? Non vedi che è ricco chi ha accolto il povero? Ma se ti insuperbisci contro coloro che hanno denaro e affermi che ad essi non appartiene il regno dei cieli mentre forse in essi si trova l'umiltà che non si trova in te, non temi che, quando sarai morto, Abramo possa dirti: "Allontanati da me, perché mi hai oltraggiato"?.

 

E' da preferire la tranquillità del povero all'agitazione del ricco.

6. Esortiamo pertanto i nostri ricchi, come l'Apostolo li ha ammoniti, a non essere orgogliosi e a non riporre la speranza nelle instabili ricchezze. Tale la sua ammonizione. Quelle ricchezze che voi credete apportatrici di delizie sono piene di pericoli. [Il tale] era povero e dormiva più tranquillo; prendeva sonno più facilmente sulla nuda terra che su un letto d'argento. Osservate le preoccupazioni dei ricchi e confrontatele con la serenità dei poveri. Ascolti chi è ricco, perché non si inorgoglisca e non riponga la sua speranza nell'incertezza delle ricchezze. Si serva del mondo come se non se ne servisse Sappia che è un viandante in cammino e che è entrato in queste ricchezze come [si entra] in una locanda. Si ristori perché è viandante; si ristori e passi oltre senza portare con sé quanto ha trovato nella locanda. Subentrerà un altro viandante, se ne servirà anche lui, ma nulla porterà via. Tutti lasceranno qui quanto hanno acquistato. Nudo - dice la Scrittura - uscii dal ventre di mia madre, nudo ritornerò alla terra. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Non ha tolto, perché a te si è abbandonato il povero. Nudo sono uscito dal ventre di mia madre, nudo ritornerò alla terra. 

 

Le parole di un vero povero: S. Paolo.

7. Ascolta un altro [vero] povero: Niente abbiamo portato in questo mondo, e niente possiamo portare via. Quando dunque abbiamo il nutrimento e di che vestirci, contentiamoci. Invece quelli che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione e in molti desideri insensati e dannosi, che travolgono gli uomini nella rovina e nella perdizione. La cupidigia del denaro infatti è la radice di tutti i mali; alcuni che ne sono stati presi, si sono allontanati dalla fede e si sono procurati tormenti indicibili. Chi sono costoro che si sono allontanati dalla fede e si sono procurati tormenti indicibili? Coloro che vogliono arricchirsi. Ora mi risponda quello straccione. Vediamo se non voglia arricchirsi. Vediamo, interroghiamolo se non voglia arricchirsi: risponda senza mentire. [Con i miei orecchi] io posso sentire solo quanto dice con la lingua, ma interrogo la sua coscienza. Dica se non vuole arricchirsi; e se lo vuole, già è caduto nella tentazione e in molti desideri insensati e dannosi - non parlo di ricchezze, ma di desideri -. Perché? Perché vuole arricchirsi. E da ciò? Molti desideri insensati e dannosi, che travolgono gli uomini nella rovina e nella perdizione. Vedi in che situazione ti trovi? Perché mi fai vedere che non hai alcuna ricchezza, mentre io ti provo che hai tante cupidigie? Fa' il paragone fra i due. Costui è ricco, quello è povero: ma questo ricco già è ricco, non vuol diventarlo. Costui è ricco di ricchezze provenienti dai genitori o da donazioni o da eredità. Supponiamo, ammettiamo che le sue ricchezze provengano anche da ingiustizie [commesse]. Ora però non vuole aumentarle, si è posto un termine, ha fissato un limite all'ingordigia, già combatte per essere onesto.

 

Non invidiare ciò che tu non sei.

8. "È ricco" affermi. Rispondo: "Va bene, è ricco". Di nuovo, accusando, tu rispondi dicendo: "Si è arricchito con le ingiustizie". Che cosa c'è di male se si fa degli amici con le ricchezze ingiuste? Il Signore sapeva quello che diceva; certamente non sbagliava quando comandava: Fatevi amici con le ricchezze ingiuste, affinché questi vi ricevano nei tabernacoli eterni 24. Che cosa c'è da dire se quel ricco si comporta così? Ha smesso di essere avido, si esercita nell'onestà. Tu non possiedi niente ma vuoi arricchirti: cadrai nella tentazione. Ammettiamo pure il caso che tu sia diventato estremamente povero e bisognoso perché, mentre avevi un patrimonio, a te lasciato da tuo padre, col quale avresti potuto mantenerti, una qualche calunnia di un tuo concorrente te l'ha tolto. Ti sento gemere e accusare i tempi; eppure ciò per cui gemi, se lo potessi, lo faresti. Non lo vediamo? Non è pieno ogni luogo di continui esempi di questo genere? Ieri sospirava perché perdeva i suoi beni; oggi, guardando chi sta meglio di lui, vorrebbe appropriarsi dei beni altrui.

 

Cristo modello di autentica povertà.

9. Abbiamo ora trovato il vero povero, abbiamo trovato il pio umile, che non confida in se stesso, il povero vero, membro di quel Povero che per noi è divenuto povero pur essendo ricco. Guarda il nostro Ricco, che per noi si è fatto povero, pur essendo ricco Vedilo ricco: Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto  È più creare l'oro che possederlo. Tu sei ricco di oro, argento, bestiame, famiglia, terreni, frutti: ma queste cose non te le sei potute creare tu. Guarda il [vero] ricco: Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lui . Vedilo povero: Il Verbo si è fatto carne ed ha abitato in mezzo a noi  Chi potrà pensare adeguatamente alle sue ricchezze: come le produca, lui che non diviene; come le crei, lui che è increato; come dia ad esse una forma, lui che non ha forma come le faccia mutevoli, lui immutabile; come le faccia temporali, lui eterno? Chi può pensare adeguatamente alle sue ricchezze? Pensiamo piuttosto alla sua povertà, affinché a noi, poveri, sia dato comprendere almeno questa. Viene concepito dall'utero verginale di una donna, viene rinchiuso nel grembo di una madre. O povertà! Nasce in un angusto rifugio, avvolto in pannicelli da bambini, è deposto in una mangiatoia, diventa quasi foraggio per umili bestie; inoltre il Signore del cielo e della terra, il Creatore degli angeli, colui che ha fatto e creato tutte le cose visibili e invisibili, succhia, vagisce, cresce, si sottopone alle varie età, nasconde la gloria; infine viene preso, condannato, flagellato, schernito, coperto di sputi, schiaffeggiato, coronato di spine, sospeso ad una croce, trafitto da una lancia. O povertà! Ecco il capo dei poveri che cerco. È vero povero chi troviamo essere membro di questo povero.

 

L'orfano è chi ha Dio per padre.

10. Cerchiamo brevemente chi sia l'orfano [di cui parla il salmo], poiché ci siamo dilungati nel cercare [chi sia veramente] povero. Signore Gesù, cerco [chi sia] l'orfano, lo cerco e sono stanco. Rispondimi presto perché lo trovi. Non chiamate - dice - nessuno padre vostro sulla terra Chi è orfano in terra trova un Padre immortale in cielo. Non chiamate - dice - nessuno padre vostro sulla terra. È stato trovato questo orfano. Preghi questo orfano. Ascoltiamolo ed imitiamolo. Quale è la sua preghiera? Poiché mio padre e mia madre mi hanno abbandonato. Mio padre - dice - e mia madre mi hanno abbandonato, il Signore però mi ha accolto Se pertanto beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli  in te si è abbandonato il povero. Se mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, il Signore mi ha accolto, tu sarai il soccorso dell'orfano.

 

Segnalato da Maria Colaizzo