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Pubblichiamo di seguito la nota inviata alle autorità competenti in tema di censimenti cittadini ai fini di nuove intitolazioni di strade a Napoli. Abbiamo avanzato la candidatura di Lucia in quanto riteniamo che la sua storia di vita meriti che le venga intitolata una strada o una piazza di Napoli.  Vi terremo informati sugli sviluppi della vicenda (NdR)

 

EPIGRAFE:

Nel ricordo di Lucia Mastrodomenico (1952 – 2007) e del suo costante impegno a favore delle donne e dei bambini napoletani riportiamo una frase tratta dai suoi scritti: 

“Le donne, da sempre custodi della “cura”, hanno “sanato” meglio di chiunque altro le malattie, in famiglia, in guerra, in preghiera. Destino di un amore che restituisce amore? Antiche maestre del dolore, ne conoscono il travaglio, e dalla nascita alla sepoltura, segnalano con la loro ritualità, nel bene e nel male, nella felicità e nel lutto, per tutti, uomini e donne, l’umana presenza”






DEDICA: A Lucia Mastrodomenico maestra, teorica femminista, una vita con le donne e i bambini, per la cura delle relazioni.

 

Lucia Mastrodomenico (1952-2007) maestra, giornalista, indossatrice, femminista, ha iniziato a lavorare, come volontaria, all’età di 18 anni, nella Comunità “Shalom” di Napoli, una delle prime espressioni di quel movimento, che verrà poi definito “cattolici del dissenso”. 

Nel 1972 fonda, insieme ad altri, la “Mensa dei bambini proletari”, di Montesanto. Alla Mensa, ogni giorno, per anni, veniva offerto un pasto nonché attività formative, ai bambini più poveri e bisognosi del quartiere. Un’esperienza di volontariato, umanitaria, politica, culturale, artistica, tuttora riferimento per molti. Lucia, in quegli anni, ha collaborato con il Centro Sanitario (composto da medici ed infermieri volontari) della Mensa che ha rappresentato uno dei primi esempi di medicina territoriale, di prossimità,  cui oggi s’ispirano i programmatori ed  i legislatori.  

La Mensa diventerà uno dei luoghi di nascita del movimento femminista napoletano. Lucia è stata tra le ispiratrici delle battaglie che hanno portato, nel corso degli anni 70, all’approvazione di leggi fondamentali per la tutela dei diritti di cittadinanza: dalla legge sul divorzio, a quella sull’aborto. 

 

La stessa legge di riforma sanitaria del 1978, ha risentito fortemente della spinta culturale ed esperienziale che, i movimenti per la tutela della salute per tutti, senza discriminazioni, hanno garantito. Anche sul versante sociale e sanitario il contributo dato da Lucia è stato notevolissimo. Successivamente ha collaborato con il gruppo di psichiatri napoletani che, hanno reso possibile l’umanizzazione e l’attuazione di pratiche terapeutiche alternative, presso il reparto donne dell’ex Ospedale Psichiatrico “Frullone”.

 

All’inizio degli anni 80 Lucia collabora con il gruppo femminista napoletano “Le Nemesiache” contribuendo alla realizzazione di opere teatrali e produzioni artistiche che hanno sempre avuto al centro la liberazione delle donne da ogni forma di sottomissione.

 

Nel frattempo Lucia, donna dalla bellezza non comune, lavora in qualità di indossatrice per case di moda napoletane; quello di indossatrice era il suo lavoro salariato che, le ha consentito di continuare a svolgere, il suo impegno nel volontariato. Sceglie di restare a Napoli. Non risponde alle offerte di lavoro che le vengono da varie parti (in particolare Milano). Lucia sceglie Napoli, le sue donne, i suoi bambini cui dedicherà il maggior impegno della sua esistenza.

 

Nel 1988 fonda “Madrigale”, trimestrale di politica e cultura delle donne, di cui diviene Direttore, e in seguito, la casa editrice Magistra.  La rivista, tutti i numeri della quale sono consultabili presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, viene pubblicata fino al 1992 e diviene importante punto di riferimento del movimento femminista napoletano.

 

Negli anni 90 l’impegno di Lucia continua a favore di donne e bambini. Diviene giornalista pubblicista e collabora con le pagine culturali di vari quotidiani napoletani e riviste quali “Il Paese delle donne”.

 

Collabora inoltre con la Comunità di Capodarco di Aversa. Realizza un lavoro a favore delle donne immigrate extracomunitarie dell’aversano, occupandosi in particolare di formazione nel settore del “taglio e cucito”. Al culmine del lavoro viene realizzata una sfilata, con le immigrate, in piazza Monteoliveto, che porterà alla pubblicazione del volume “Defile”.

 

Lavora in seguito come cuoca all’asilo “Lo Cunto de Li Cunti”, germinato dall’esperienza della ex Mensa Bambini Proletari, continuando la sua opera educativa con i bambini e pubblicando un libro di ricette di cucina a loro dedicato.


Finalmente nel 2000 le istituzioni si ricordano del lavoro di Lucia a Napoli. Lucia che, alle istituzioni pubbliche non aveva mai chiesto, e che ha sempre fatto dell’umiltà e della bellezza, i valori portanti del suo impegno quotidiano.   Nel 2003 le viene offerto di entrare a far parte, come esperta, della Commissione Pari Opportunità della Regione Campania. Lucia accetta e svolge il suo ruolo con determinazione e abnegazione facendosi promotrice di innumerevoli iniziative della commissione; così che, quando il 1gennaio del 2007, Lucia scompare improvvisamente, la Commissione decide di realizzare varie pubblicazioni in suo ricordo e di farle intestare un fiore, una Gerbera.

 

Nel 2003 Lucia aveva iniziato inoltre una proficua collaborazione con Angela Putino, filosofa dell’Università degli Sudi di Salerno. Insieme decidono, dopo tante attività pratiche, dopo tanti anni di volontariato, di dedicarsi, anima e corpo, alla riflessione teorica. Conduce, insieme ad Angela, vari gruppi di analisi sul pensiero delle donne e sull’evoluzionismo. 

 

Al culmine di tale lavoro teorico, nell’ottobre del 2006, fonda con Angela Putino la rivista online”adateoriafemminista”.  Lucia ed Angela riusciranno a far pubblicare solo il primo numero. Un destino maledetto le accomuna, in una morte prematura, a distanza di 19 giorni l’una dall’altra.

 

Le sue più care amiche ed il suo compagno di vita fondano, nel settembre del 2007 una associazione ONLUS “Madrigale per Lucia”, per tener viva la sua memoria. Nel 2009 l’Associazione fa pubblicare il volume “Solo l’Amore Salva” (Liguori editore) contenete una rassegna di scritti di Lucia.

L’associazione edita inoltre il periodico online, www.madrigaleperlucia.org, consultabile gratuitamente; organizza molteplici iniziative per ricordare la sua persona (in collaborazione con l’Università Federico II, varie Fondazioni ed Associazioni di volontariato). Dal 2014 organizza un Premio per le scuole, a lei dedicato, giunto, nel 2021-2022, alla ottava edizione.  

Infine, il pensiero di Lucia Mastrodomenico è stato il filo conduttore della mostra fotografica “Fotografia di una storia 1968-2018 il femminismo e i movimenti delle donne a Napoli e in Campania” a cura del Consiglio della Regione Campania, della Commissione Regionale Pari Opportunità, Consulta Femminile Regionale ed Osservatorio contro la violenza sulle donne.

 

“Le donne non sono tutte uguali; i percorsi di crescita, le forme rappresentative, la memoria storica, sono diversi per ognuna di noi. Ciononostante sappiamo per esperienza che i conflitti per le diverse appartenenze sono per noi una risorsa utile, non solo per andare avanti, ma per far si che il nostro lavoro non produca mai la riduzione ad un’unica voce, pensiero, progetto” (Lucia Mastrodomenico)

 

Associazione Madrigale per Lucia – ONLUS