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L’ultimo suono del tuo addio

L’ultimo suono del tuo addio,

mi disse che non sapevo nulla

e che era giunto

il tempo necessario

di imparare i perché della materia.

Così, tra pietra e pietra

seppi che sommare è unire

e che sottrarre ci lascia

soli e vuoti.

Che i colori riflettono

l’ingenua volontà dell’occhio.

Che i solfeggi e i sol

implorano la fame dell’udito.

Che le strade e la polvere

sono la ragione dei passi.

Che la strada più breve

fra due punti

è il cerchio che li unisce

in un abbraccio sorpreso.

Che due più due

può essere un brano di Vivaldi.

Che i geni amabili

abitano le bottiglie del buon vino.

Con tutto questo già appreso

tornai a disfare l’eco del tuo addio

e al suo posto palpitante a scrivere

La Più Bella Storia d’Amore

ma, come dice l’adagio

non si finisce mai

di imparare e di dubitare.

E così, ancora una volta

tanto facilmente come nasce una rosa

o si morde la coda una stella fugace,

seppi che la mia opera era stata scritta

perché La Più Bella Storia d’Amore

è possibile solo

nella serena e inquietante

calligrafia dei tuoi occhi.

 

Luis Sepulveda

 

Segnalato da Cinzia Mastrodomenico