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Calcio: "Intitoliamo il piazzale dello stadio di Napoli a Giorgio Ascarelli"

di Max ed Emilio Brod, Flavia Pantaleo, Roberta Ascarelli, Erri De Luca, Maurizio De Giovanni, Vittorio Di Trapani, Bruno Manfellotto.


La lettera: "È stato il primo presidente del Napoli nel 1926 e regalò alla città lo stadio "Vesuvio". Luigi De Magistris promise di sostituire l'attuale intitolazione del piazzale dello stadio, che porta il nome di Vincenzo Tecchio, un ex gerarca fascista".

tratto da “La Repubblica – Napoli” del 28 maggio 2023

Caro direttore, in questo momento di grandi festeggiamenti per i successi del Napoli non possiamo non pensare alla figura del fondatore del Napoli Calcio: Giorgio Ascarelli, un nome che tutti i tifosi conoscono bene. Ascarelli fu imprenditore e mecenate napoletano, donò alla città la sede del Circolo Velico Italia, fu collezionista, amante dell'arte, ma soprattutto un antifascista della prima ora attenzionato e pedinato dalla Polizia.

Questo scudetto è un po' anche merito suo, di Ascarelli che nel 1926 fondò l'Associazione Calcio Napoli (in seguito diventata Società Sportiva Calcio Napoli) e divenne primo presidente del Napoli. Ma fece di più: regalò alla città, a proprie spese, lo stadio Vesuvio - così grande da poterci ospitare due partite dei mondiali del 1932 - che fu poi chiamato a furor di popolo "Stadio Ascarelli" dopo la sua prematura morte, avvenuta appena diciassette giorni dopo l'inaugurazione dell'arena.

La sua storia, però, si tinge di una grande ingiustizia, perché la memoria di Giorgio Ascarelli è una delle tante sfregiate dal fascismo.

Il Regime fascista nel 1934 ritenne inopportuno che il maggior impianto sportivo di Napoli fosse intitolato ad un ebreo antifascista e gli cambiò nome, trasformandolo in"Stadio Partenopeo" (poi distrutto dai bombardamenti del 1942).

Ed eccoci al dunque. Nel 2018 questa ferita stava per essere rimarginata dalla città, perché l'ex sindaco della città, Luigi De Magistris promise di sostituire l'attuale intitolazione del piazzale dello stadio, che porta il nome di Vincenzo Tecchio - un ex gerarca fascista che fu segretario provinciale del Partito Nazionale Fascista - con il nome di Giorgio Ascarelli, che la sua città ha cercato di renderla solo più grande, ricca e libera.

Nel 2020 dopo due anni di attese - nonostante l'appoggio dall'amministrazione comunale, dei tifosi, della Comunità ebraica di Napoli e della Federazione Italia-Israele - il progetto è naufragato: nella Commissione toponomastica di Palazzo San Giacomo l'iter è stato bloccato dal parere contrario dell'Istituto di Storia Patria.

La confusione causata dal Covid e la situazione emergenziale hanno fatto il resto. Il parere dell'Istituto di Storia Patria (la responsabilità del quale andrebbe assunta pubblicando le motivazioni del "no" in forma integrale) non è vincolante, questo significa che il sindaco Gaetano Manfredi può procedere con l'iter. Dunque a lui (e alla città) chiediamo: non è giunta l'ora di riprendere in mano la pratica e intitolare finalmente il piazzale dello Stadio a Giorgio Ascarelli?