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I punti chiave dell'Accordo pandemico includono: un approccio integrato One Health, il rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali, la promozione della produzione locale di vaccini e strumenti medici, la creazione di un sistema multilaterale di accesso e condivisione dei patogeni e dei benefici (PABS), e l’istituzione di una rete globale di logistica e approvvigionamento gestita dall’Oms. Il trattato punta sull’equità, la trasparenza e la cooperazione tra gli Stati, in particolare per sostenere i Paesi a basso e medio reddito. Italia astenuta.
Tratto da Quotidiano sanità del 20 maggio
L’Assemblea
Mondiale della Sanità ha approvato il nuovo Accordo pandemico globale dell’Oms,
frutto di un lungo negoziato intergovernativo iniziato nel 2021. L’intesa,
composta da 35 articoli, stabilisce un quadro giuridico vincolante per
prevenire, prepararsi e rispondere a future pandemie con maggiore equità,
cooperazione e trasparenza.
Tra le
principali novità: la creazione di una rete globale per le forniture sanitarie,
un meccanismo di condivisione equa dei benefici derivanti dall’uso di agenti
patogeni e l’impegno per una produzione locale sostenibile di strumenti
sanitari essenziali. L’Accordo pandemico rappresenta un punto di svolta epocale
nella governance sanitaria globale. Nasce dalla lezione della pandemia da Covid
e cerca di evitare gli errori del passato, in primis le disuguaglianze
nell’accesso a vaccini e cure. Se attuato pienamente, questo punta a
contribuire alla costruzione di un mondo più preparato e solidale, dove la
salute non sia un privilegio ma un diritto per tutti.
"Il mondo è
più sicuro oggi grazie alla leadership, alla collaborazione e all'impegno dei
nostri Stati membri nell'adottare lo storico accordo pandemico dell'Oms - ha
dichiarato Tedros Adhanom
Ghebreyesus, Direttore Generale dell'Oms -. L'accordo è una vittoria per
la salute pubblica, la scienza e l'azione multilaterale. Garantirà che,
collettivamente, possiamo proteggere meglio il mondo dalle future minacce
pandemiche. È anche un riconoscimento da parte della comunità internazionale
che i nostri cittadini, le nostre società e le nostre economie non devono
essere lasciati vulnerabili a subire nuovamente perdite come quelle subite
durante la Covid."
I governi hanno
adottato oggi l'Accordo in una sessione plenaria dell'Assemblea mondiale della
sanità, il massimo organo decisionale dell'Oms. L'adozione di questa mattina fa
seguito all'approvazione dell'accordo avvenuta ieri con votazione (124
favorevoli, 0 obiezioni, 11 astensioni) in commissione dalle delegazioni degli
Stati membri. Da sottolineare che l'Italia
si è tirata fuori dall'accordo astenendosi ieri al momento del voto in
Assemblea.
"A partire
dall'apice della pandemia di Covid, i governi di tutti gli angoli del mondo
hanno agito con grande determinazione, dedizione e urgenza, e così facendo
esercitando la loro sovranità nazionale, per negoziare lo storico accordo
pandemico dell'Oms che è stato adottato oggi - ha affermato Teodoro Herbosa, segretario del
Dipartimento della salute delle Filippine e presidente dell'Assemblea mondiale
della sanità di quest'anno. che ha presieduto all'adozione dell'accordo -. Ora
che l'accordo è stato portato in vita, dobbiamo tutti agire con la stessa
urgenza per attuare i suoi elementi critici, compresi i sistemi per garantire
un accesso equo ai prodotti sanitari salvavita legati alla pandemia. Poiché il
Covid è stata un'emergenza irripetibile, l'accordo sulla pandemia dell'Oms
offre un'opportunità irripetibile per sfruttare le lezioni apprese da quella
crisi e garantire che le persone in tutto il mondo siano meglio protette se
emerge una futura pandemia".
Per quanto riguarda la sovranità nazionale, l'Accordo afferma che: "Nessuna disposizione dell'Accordo sulle pandemie dell'Oms deve essere interpretata nel senso di fornire al Segretariato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, compreso il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'autorità di dirigere, ordinare, modificare o altrimenti prescrivere la legge nazionale e/o nazionale, a seconda dei casi, o le politiche di qualsiasi Parte, o di imporre o altrimenti imporre requisiti che impongano alle Parti di intraprendere azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre obblighi di vaccinazione o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare blocchi".