Gli ultimi due pezzi pubblicati: “A Calitri, la nuova sede operativa di
Madrigale per Lucia” di Emanuela Di Guglielmo e Maria Costagliola e “La teoria diventa pratica del fare insieme
con Lucia Mastrodomenico” di Virginia Varriale, rappresentano il manifesto
programmatico delle nuove attività dell’associazione Madrigale per Lucia.
Non è nostra intenzione abbandonare il
lavoro sin qui svolto: i Premi per le scuole dedicati a Lucia (a Napoli e
Calitri), o il lavoro del periodico che state consultando. Assolutamente no. Le
nuove iniziative rappresentano il tentativo di aprire, dal settembre 2025, due
nuove linee di attività: le mostre, fotografiche e di altri audiovisivi, da
realizzare in Irpinia e non solo; il lavoro di riflessione teorica sulla
“pratica del fare insieme” a partire dal sé e non dall’io.
Ricordiamo che ad ottobre si svolgeranno
a Calitri e Lacedonia, in Irpinia, due manifestazioni dedicate a Lucia
Mastrodomenico. Dopo la mostra, svolta a Calitri, nell’agosto 2024, ed in
continuità con essa, Emanuela Di Guglielmo, Luisa Festa e Maria Costagliola
daranno vita, con il contributo di tutti gli altri soci, a 2 eventi: - il primo
per inaugurare la nuova sede operativa dell’Associazione, in via Nicolais, a
Calitri, “uno spazio pensato, voluto e
curato nei minimi dettagli, con l’intento di ricordare la inconfondibile
bellezza e lo stile di Lucia. Un luogo d’incontro tra donne irpine napoletane e
campane, dove la cultura, l’arte e la condivisione troveranno una casa viva ed
accogliente”, scrivono Emanuela e Maria; - l’altro, a Lacedonia, mostra
fotografica, per la cura particolare di Luisa.
A Napoli si terrà una manifestazione
introduttiva su “la teoria diventa
pratica del fare insieme”, tema centrale, dell’ultima fase del lavoro
teorico/pratico di Lucia Mastrodomenico.
Riflessione che vedrà impegnate, Maria Vittoria Montemurro (che insieme a Lucia ed Angela Putino, anni or sono, ha organizzato i seminari teorico-pratici di via Tasso), Virginia Varriale che, recentemente, ha ripreso il tema.
Virginia ci ricorda, a partire dal pensiero di Lucia, che occorre: “trovare una capacità di relazione tra l’io e il tu che, da un lato, non deve cadere nell’egoità e, dall’altro, non deve perdersi nell’identità dell’altro. Non un io posto dinanzi all’altro/a per essere riconosciuto, ma un io che, partendo da sé, possa agire con l’altro/a”. Ed ancora: L’animalizzazione dell’uomo e l’umanizzazione dell’animale sono inclinazioni che continuano ad incrociarsi nell’essere umano, sebbene gli anelli evolutivi abbiano complicato il gioco e abbiano creato passaggi che sono nel mezzo, determinando un amalgamarsi dell’uno e dell’altro, in un intreccio difficilmente districabile.”, scrive Virginia Varriale in “Corpi come nuovi inizi a partire da sé”, pubblicato, sempre su questo periodico, il 4 luglio di quest’anno.
Iniziative concrete, in cui il lavoro
culturale si fa materia. L’inscindibile legame tra teoria e prassi, viene
ripreso, in un tempo, qual è quello attuale, che invita a non riflettere, che
invita ad essere veloci ed artificiali, meglio con poca intelligenza.
Il tutto, ciò che è stato fatto e ciò che e riusciremo a fare, passa attraverso le persone. Donne e uomini in relazione, il cui impegno e la cui passione è substrato ineludibile, per la buona riuscita delle iniziative che, andremo a proporre, da questo settembre.
Roberto
Landolfi
Riflessione che vedrà impegnate, Maria Vittoria Montemurro (che insieme a Lucia ed Angela Putino, anni or sono, ha organizzato i seminari teorico-pratici di via Tasso), Virginia Varriale che, recentemente, ha ripreso il tema.
Virginia ci ricorda, a partire dal pensiero di Lucia, che occorre: “trovare una capacità di relazione tra l’io e il tu che, da un lato, non deve cadere nell’egoità e, dall’altro, non deve perdersi nell’identità dell’altro. Non un io posto dinanzi all’altro/a per essere riconosciuto, ma un io che, partendo da sé, possa agire con l’altro/a”. Ed ancora: L’animalizzazione dell’uomo e l’umanizzazione dell’animale sono inclinazioni che continuano ad incrociarsi nell’essere umano, sebbene gli anelli evolutivi abbiano complicato il gioco e abbiano creato passaggi che sono nel mezzo, determinando un amalgamarsi dell’uno e dell’altro, in un intreccio difficilmente districabile.”, scrive Virginia Varriale in “Corpi come nuovi inizi a partire da sé”, pubblicato, sempre su questo periodico, il 4 luglio di quest’anno.
Il tutto, ciò che è stato fatto e ciò che e riusciremo a fare, passa attraverso le persone. Donne e uomini in relazione, il cui impegno e la cui passione è substrato ineludibile, per la buona riuscita delle iniziative che, andremo a proporre, da questo settembre.