Sul Sole 24 Ore di domenica 5 gennaio 2014 è apparso un
articolo di Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti Vasto, dal titolo “la Banalità
del male”, davvero molto interessante, da cui prendere spunto per in-augurare
l’anno di MadrigaleperLucia.org.
B.Forte ricorda, all’inizio del suo articolo che, Hannah
Arendt pubblicava, cinquant’anni fa,
l’edizione definitiva del suo
libro “La Banalità del Male”, frutto di un lavoro svolto a Gerusalemme. Partendo dalla lettura
del libro della Arendt, Forte riflette su alcune caratteristiche del male
endemico, ai nostri tempi : il ruolo della corruzione, la perdita diffusa del
senso del dovere, il rimando alle altrui responsabilità per scaricare le
proprie. Si sofferma a lungo sulla perdita del senso del dovere. Cita
esempi. In politica, i rinvii continui
“nell’affrontare questioni urgenti e necessarie, come la riforma dell’attuale
pessima legge elettorale”. Nella giustizia “i tanti casi di esasperante
lentezza”. La perdita del senso del dovere viene per lo più giustificata dal
rinvio alle altrui responsabilità. Se “così fan tutti”, a partire dai capi, i
primi a dare il cattivo esempio, il meccanismo di deresponsabilizzazione si
diffonde a macchia d’olio. Quanti esempi si possono fare al proposito. Dai
politici, sui quali infierire, in questo
momento, equivale a sparare sulla croce
rossa; a chi riveste ruoli importanti nella pubblica amministrazione e nelle
aziende private. Ma, nonostante i politici, in Italia, abbiano il più basso indice di gradimento da
quando viviamo in democrazia, nulla fanno per richiamarsi ai principi elencati
da Forte. Tutti i giorni la magistratura è costretta ad occuparsi di nuovi casi
di corruzione politica, politica che,
del male, delle disgrazie altrui (valga l’esempio dei recenti terremoti ed
inondazioni) si alimenta per nuove truffe, nuove ruberie. Per non parlare del
caso della sanità dove il livello di corruzione è sempre più diffuso, a causa
dello scellerato intreccio tra tecnici e politici che si è venuto a creare, per
la enorme complessità delle procedure sanitarie e conseguente difficoltà ad
effettuare appropriati controlli. Risorse
pubbliche, danaro pubblico se ne vanno in sprechi e ruberie, mente si continua
a tagliare linearmente la spesa con esasperazione della stragrande maggioranza
dei medici onesti e ricadute negative nella gestione del servizio sanitario
nazionale. Rinviare su altri le proprie responsabilità è un meccanismo
relazionale che s’impara da piccoli e che, chiunque abbia esperienza di lavoro
in una pubblica amministrazione, conosce bene nei suoi più fini meccanismi.
Scaricare a valle le responsabilità equivale a contraddire i principi etici
dell’esistenza, equivale a negare la dignità umana, far ricadere sui più deboli
le responsabilità dei più forti. B. Forte ci ricorda inoltre le parole di Papa
Francesco : “si comincia con una bustarella ed è come una piccola droga che
porta tanti a dar da mangiare ai propri figli pane sporco”. In tal senso, dice
Forte, “la corruzione è peggio del
peccato, perché erode in profondità la coscienza morale e induce a sguazzare
nella banalità del male”. Non mancano in questo senso i cattivi maestri. Già da
anni siamo immersi in un mondo che non ha più confini, dove chi sa meglio
comunicare ha più potere, dove i mezzi di comunicazione di massa la fanno da
padrone. Per in-augurare il 2014 concludo dunque con due citazioni di grandi
pensatori del secolo scorso, che si sono
occupati di etica e comunicazione : K.R. Popper, l’epistemologo di
“congetture e confutazioni" , affermava : “una democrazia non può esistere se non si mette sotto
controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a
quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto." Marshall Mc Luhan, sociologo
canadese famoso per i suoi studi sugli effetti della comunicazione sulla
società e sui singoli asseriva : “più
sanno di te e meno esisti”. Riscoprire il valore della dignità umana, della
capacità di indignarsi di fronte al male, di custodire i propri valori è, anche
nel 2014, un esercizio propizio cui non rinunziare.
Lucia Rosa
Mari aggiornato al 7 gennaio 2014