Passione e ribellione, questa
voce canta la volontà di superare la scissione fra la realtà e il mondo dove è ancora possibile il sogno,
una problematica integrazione tra tradizione e contemporanea sperimentazione.
Riscrivere l’esistente,
interpretarlo e reinventarlo, in un prodotto che coinvolga, non è facile; in
questo momento storico, anche la musica sembra sospesa tra staticità e
desiderio di cambiamento.
Il cambiamento, che i non più
giovani, non possono ignorare, perché storia ancora recente, è che la musica da
bene raro, trasmesso da fonti sonore precise, come lo stereo nel salotto, la
radio in cucina, è diventato disponibile per la personalizzazione di chiunque,
dalla suoneria del cellulare, al suono musicale del bollitore dell’acqua. E’
cambiato il nostro rapporto con i miti della musica che vicini, addomesticati a
proprio uso e consumo, rispondono a qualsiasi richiesta dell’utenza.
Peccato, qualcosa è andato perso!
E’ finita l’era del vinile, oggetto estetico che richiedeva un ascolto attento
e persino tattile. E’ adesso? Mp3 e digitale hanno accorciato le distanze.
L’idolo pop non è più un mito? Per molti giovani, anche se non hanno conosciuto
il fascino misterioso dell’ icona, hanno ancora un forte fascino identificativo.
In maniera meno sacrale la musica si è avvicinata a chi l’ascolta. Arriva
dentro i nostri computer, per passare dentro i nostri lettori, quotidianamente
fa parte del nostro mondo usa e getta.
La ricerca incisa nel disco di
Enza Di Blasio fa riflettere proprio in questa direzione. Ci da la possibilità
di scegliere. Tra il musicista,
che entra nelle nostre case, in tutte le ore del giorno e della notte, che si
può vedere e sentire dovunque come
accade per Madonna, Robbie Williams, e tanti altri. Oppure come per questa ed
altre ricerche musicali, in cui gli autori, quasi in sordina, si mostrano molto
raramente al mediatico pubblico (solo in alcuni spettacoli, a teatro come è
accaduto ad esempio per la Di Blasio). Si ha in questo caso la possibilità di
scegliere, salvaguardando nell’ascolto una ritualità.
In questo CD si sente vibrare una
voce singolare, la ricerca raccoglie storie di donne, cantate, narrate con una
voce che ha nel corpo la sua cassa armonica. Vibra il cuore, quando si ascolta
“Vincenzina”operaia che vive per la fabbrica. Solo per una donna, amore, fede,
lavoro diventano spesso un credo assoluto, in cui spendere senza riserve la
propria vita, fino ad una identificazione pericolosa. Nomi di donne, vite di
donne, cantano tormenti d’amore
che almeno una volta nella vita ognuna ha vissuto, vertigine, sussurrata all’
amica più cara. Atmosfere in cui tra rose ed orecchini di corallo, la bellezza
ancora ed ancora ….. seduce.
Selly, Teresa, Angela, Caterina,
Alfonsina vestita di mare, seducono uomini spesso incapaci di comprendere
l’anima ma sempre pronti ad impossessarsi del corpo.
Per amore solo per l’amore questi
toni da contralto, cantano la vita tra desiderio e tradimento. Alcuni brani
cantati in spagnolo, come melodia, trasmettono il profumo della pelle che si
sfiora nella lingua del tango.
Le donne hanno ragioni che il
cuore conosce, e la ragione nasconde.
Le canzoni di Enza sono come un
album di famiglia, raccolgono momenti, in un gioco di ricostruzione tra passato
presente e futuro da inventare.
Colori a tinte forti, come un
abito rosso, luci opache e profonde. L’ascolto è per me un pretesto di festa e
di speranza.
Lucia Mastrodomenico
(2005)