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Santo Stefano? No, the Boxing Day


Il Boxing Day è una festività del Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Guatemala e, in generale, di tutti i Paesi che fanno parte del Commonwealth. Tutte  nazioni che hanno popolazione di religione prevalentemente cristiana. È basata sul regalare doni ai membri meno fortunati della società. Contemporaneamente, il Boxing Day,  in molti paesi è  anche associato all'inizio dei saldi.
Per gli inglesi e per gli amanti del calcio di tutto il mondo però il Boxing Day non è una festività come le altre. Tutti in campo, tradizione chiama. In Inghilterra il 26 dicembre si gioca regolarmente,  un’ intera giornata di campionato della Premier League, non importa se capita di sabato, come succede quest’anno,  se ci siano zero gradi e la digestione delle abbuffate natalizie è ancora in corso. Stadi piedi ovunque e match che spesso, a fine stagione, fanno la differenza.
Come detto, il Boxing Day,  del resto come tutte le altre tradizioni del mondo del calcio,  deriva dal Regno Unito, anche se oramai le partite vengono trasmesse in tutto il mondo.
In generale, anche in Italia, si è discusso molto se  il mondo del calcio, debba fermarsi o meno per le festività natalizie. Sarri, allenatore del Napoli, settimana scorsa in un intervista a Sky, ha risposto così alla provocazione fatta dal giornalista Alessandro Bonan: “ci lamentiamo che gli stadi siano vuoti e poi non giochiamo quando la gente ha più tempo libero e potrebbe venire allo stadio”.
Da qualche anno l’intero panorama europeo sembra voler andare in direzione di non fermarsi più per le festività natalizie:  da diversi anni scende in campo la serie B in Italia; in Spagna si giocano regolarmente almeno due giornate di campionato durante le feste. In Francia e Germania invece la sosta e ben più lunga per motivi ufficialmente metereologici. Ma non è che in England faccia meno freddo. Si tratta di tradizioni, consuetudini, dure a cambiare. Certo è che i calciatori, con quel che guadagnano, potrebbero sacrificarsi un po’, allenarsi e giocare anche durante le festività natalizie e contribuire così a far andare allo stadio anche le famiglie e i bambini : le prime sono tutte impegnate ad acquisti, regali,  grandi abbuffate, ed hanno anche tempo libero per annoiarsi; i secondi non vanno a scuola e sarebbero certamente molto felici di partecipare ad eventi sportivi, andare allo stadio e tifare in presa diretta, non televisiva, per i loro beniamini.


Rocco Maria Landolfi