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Due ricette della tradizione sannita per il giorno di carnevale e il sabato santo


Pastiere salato o tagliarielli
Ingredienti:
1/ 2 kg. di spaghetti o linguine, 200g. di burro, 50g. di parmigiano grattugiato, 50. di pecorino grattugiato; 8 uova, pezzettini di salame o salsiccia secca a piacere, sale, pepe q.b.
Preparazione :
Cuocere la pasta in acqua bollente salata e scolarla al dente, versarla in una terrina e condirla col burro (in passato naturalmente si usava lo strutto). Battere le uova con i due formaggi grattugiati, sale e pepe  e condire la pasta aggiungendo il salame o la salsiccia secca. Ungere di burro una teglia e versarvi la pasta. Far cuocere al forno a fuoco medio fino a che il pastiere non sia ben cotto. Servitelo caldo.
Per mia suocera “Il pastiere salato” era il piatto rituale del sabato santo, considerato che fino alla riforma liturgica conciliare, e cioè, fino alla metà degli anni 60 del XX secolo,  a mezzogiorno del sabato “si scioglieva la gloria “, cioè  finiva il digiuno quaresimale, e  iniziavano i festeggiamenti della Pasqua. 

Pastiere dolce
Ingredienti:
500 g. di zucchero, 300 g. di riso , 500 g. di ricotta, 2 bustine di vaniglina, 6 uova, 1 litro di latte
Preparazione :
Mettere il riso in una terrina, ricopritelo d’acqua e lasciatelo  per 10 minuti in ammollo in maniera che perda un po’ di amido, poi scolatelo bene e mettetelo a cuocere a fuoco lento con il latte,un bicchiere d’acqua e un pizzico di sale fino. Controllate attentamente la cottura rigirando  con il cucchiaio di legno affinché il riso non si attacchi alla pentola . Quando il riso sarà cotto e avrà assorbito tutto il latte versatelo in una terrina capace e aspettate che si raffreddi. Nel frattempo battete i rossi d’uovo con lo zucchero e la ricotta in maniera che si formi una crema e, dopo aver aggiunto la vaniglina, versate il tutto sul riso e amalgamate  con delicatezza. In ultimo montate a neve gli albumi e aggiungeteli al composto. Versate il tutto formando uno strato piuttosto alto in una teglia foderata di carta da forno e cuocete in forno a 180g. A metà cottura spargete la superficie del dolce di qualche cucchiaiata di zucchero semolato. Fate cuocere fino a che il pastiere presenti una superficie dorata.
Il pastiere dolce, un po’ come accade nel napoletano per il migliaccio che si può  cuocere con la pastafrolla o senza, si preparava in questo modo, cioè senza la crosta di pastafrolla, per il martedì  grasso. Invece per Pasqua era d’uso mettere a cuocere il ripieno di cui vi ho dato la ricetta  racchiudendolo, sopra e sotto, in due dischi di pasta frolla  i cui lembi erano sigillati tra loro. Questo dolce di Pasqua, però, non si chiamava più pastiere, ma assumeva il nome di casatiello.

Marinella Gargiulo