La
frase di Lucia da commentare era:
“… anche questa è la storia che vogliamo
cambiare. Dobbiamo credere di più nelle relazioni umane, investire meno sul
potere, sul narcisismo, sui beni materiali. Forse solo così la specie umana può
migliorare. I giovani e le giovani, intervenute in questo convegno mi hanno
fatto capire che ciò è possibile …” .
Gli
scritti che seguono sono degli studenti premiati. (la redazione).
La
relazione
Una
relazione è per definizione una connessione tra due o più soggetti: un legame,
uno scambio, un arricchimento che avviene tra persone. Basti pensare che ognuno
di noi nasce dalla relazione tra i genitori e che per tutta la vita dovrà
imparare a relazionarsi col mondo e con se stesso. L’uomo è caratterizzato da
particolarità che, insieme, fanno sì che egli sia unico tra tutte le altre
specie. Tali particolarità, fanno dell’uomo ciò che è, sono, per citarne
alcune, i sentimenti, la ragione, la personalità, le idee e tante altre, ma
tutto parte da un’unica singola cosa che mette in moto questo complesso
sistema, si tratta delle relazioni.
Già
al tempo dei grandi filosofi greci si era capita l’importanza di stabilire
legami con gli altri: “il pensiero nasce da un confronto tra persone” diceva
Platone, o ancora “l’uomo è un animale sociale” sosteneva Aristotele. Ciò che è
chiaro è che le relazioni sono fondamentali per l’uomo; infatti, un uomo senza
relazioni è un uomo solo, ed un uomo solo è un uomo vuoto, un uomo morto dentro
la cui vita on è altro che lo sbiadito e polveroso riflesso di un’esistenza
triste e dimenticata. Infatti, ciò che accomuna tutti noi esseri umani è la
temporaneità e la caducità dell’esistenza, ovvero l’essere mortali. Ciò fa sì
che in ognuno di noi, nel profondo, ci sia il desiderio dell’immortalità, vista
non solo come vivere in eterno fisicamente, ma anche spiritualmente, cioè
affidare la memoria di sé alle generazioni future.
Per
fare ciò l’uomo imprime il suo passaggio nelle vite, nelle menti e nei cuori di
coloro che ha conosciuto, instaurando con questi particolari rapporti che gli
permetteranno di continuare a vivere nei loro ricordi. Quindi, è insito nella
stessa natura umana creare relazioni con i propri simili, ma ciò può essere
offuscato da altri desideri e da varie smanie che a volte si impossessano
dell’anima degli uomini. Tali bramosie sono spesso la ricerca di potere, il
narcisismo, la brama di beni materiali. Questo perché ognuno di questi tende ad
isolare le persone: la ricerca ossessiva di potere, ad esempio, rende ingordi,
perché si vuole il potere solo per sé, solo nelle proprie mani, allontanando
tutte le altre persone, viste come “avvoltoi” pronti a derubarti, perché il
potere logora chi non ce l’ha.
Ciò
vale anche per la smodata brama di beni materiali, che fa nascere la cupidigia
e l’avarizia nell’animo delle persone. Invece, il narcisismo ti fa concentrare
tutte le attenzioni solo ed unicamente sulla tua persona, rendendoti cieco ed
egocentrico, portandoti a non considerare più gli altri. Tutto ciò porta,
ovviamente, ad una desolante vita vista come metafora di una perpetua e
ridicola illusione: l’essere il più potente, il più ricco, il più bello e così
via.
Questa
non è vita, ma un surrogato da noi creato che è come un ciclo infinito: quanto
più noi faremo crescere queste bramosie quanto più loro costruiranno un
labirinto di specchi in cui è impossibile trovare l’uscita. Isolarsi e restare
soli non è mai positivo per l’uomo, perché così facendo perde ciò che l’ha reso
grande, ciò che l’ha fatto crescere e sviluppare, ciò che ha permesso a noi di
andare avanti: il confronto, lo scambio di idee e pensieri, la condivisione di
punti di vista e obiettivi. Tutto ciò lo si può ottenere solo attraverso le
relazioni con gli altri, che vanno coltivate e custodite nel tempo per
permettere loro di sbocciare e maturare. Bisogna, quindi, riscoprire tali
valori e metterli al centro della nostra quotidianità. Si devono iniziare a ristabilire
le relazioni familiari, quelle di amicizia, ma anche quelle lavorative e quelle
create grazie ai nuovi mezzi tecnologici, e anche quei rapporti di empatia che
ci consentono di arricchire la nostra persona e di non rimanere soli o di
perderci nella solitudine che può annebbiare la nostra vita.
Giorgio Mangiaracina