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Premio Lucia Mastrodomenico 2016: la manifestazione di premiazione si è svolta presso il Liceo “Vico” di Napoli l’8 marzo 2016


La frase di Lucia da commentare era:
“… anche questa è la storia che vogliamo cambiare. Dobbiamo credere di più nelle relazioni umane, investire meno sul potere, sul narcisismo, sui beni materiali. Forse solo così la specie umana può migliorare. I giovani e le giovani, intervenute in questo convegno mi hanno fatto capire che ciò è possibile …” .
Gli scritti che seguono sono degli studenti premiati. (la redazione).


La  relazione
Una relazione è per definizione una connessione tra due o più soggetti: un legame, uno scambio, un arricchimento che avviene tra persone. Basti pensare che ognuno di noi nasce dalla relazione tra i genitori e che per tutta la vita dovrà imparare a relazionarsi col mondo e con se stesso. L’uomo è caratterizzato da particolarità che, insieme, fanno sì che egli sia unico tra tutte le altre specie. Tali particolarità, fanno dell’uomo ciò che è, sono, per citarne alcune, i sentimenti, la ragione, la personalità, le idee e tante altre, ma tutto parte da un’unica singola cosa che mette in moto questo complesso sistema, si tratta delle relazioni.
Già al tempo dei grandi filosofi greci si era capita l’importanza di stabilire legami con gli altri: “il pensiero nasce da un confronto tra persone” diceva Platone, o ancora “l’uomo è un animale sociale” sosteneva Aristotele. Ciò che è chiaro è che le relazioni sono fondamentali per l’uomo; infatti, un uomo senza relazioni è un uomo solo, ed un uomo solo è un uomo vuoto, un uomo morto dentro la cui vita on è altro che lo sbiadito e polveroso riflesso di un’esistenza triste e dimenticata. Infatti, ciò che accomuna tutti noi esseri umani è la temporaneità e la caducità dell’esistenza, ovvero l’essere mortali. Ciò fa sì che in ognuno di noi, nel profondo, ci sia il desiderio dell’immortalità, vista non solo come vivere in eterno fisicamente, ma anche spiritualmente, cioè affidare la memoria di sé alle generazioni future.
Per fare ciò l’uomo imprime il suo passaggio nelle vite, nelle menti e nei cuori di coloro che ha conosciuto, instaurando con questi particolari rapporti che gli permetteranno di continuare a vivere nei loro ricordi. Quindi, è insito nella stessa natura umana creare relazioni con i propri simili, ma ciò può essere offuscato da altri desideri e da varie smanie che a volte si impossessano dell’anima degli uomini. Tali bramosie sono spesso la ricerca di potere, il narcisismo, la brama di beni materiali. Questo perché ognuno di questi tende ad isolare le persone: la ricerca ossessiva di potere, ad esempio, rende ingordi, perché si vuole il potere solo per sé, solo nelle proprie mani, allontanando tutte le altre persone, viste come “avvoltoi” pronti a derubarti, perché il potere logora chi non ce l’ha.
Ciò vale anche per la smodata brama di beni materiali, che fa nascere la cupidigia e l’avarizia nell’animo delle persone. Invece, il narcisismo ti fa concentrare tutte le attenzioni solo ed unicamente sulla tua persona, rendendoti cieco ed egocentrico, portandoti a non considerare più gli altri. Tutto ciò porta, ovviamente, ad una desolante vita vista come metafora di una perpetua e ridicola illusione: l’essere il più potente, il più ricco, il più bello e così via.
Questa non è vita, ma un surrogato da noi creato che è come un ciclo infinito: quanto più noi faremo crescere queste bramosie quanto più loro costruiranno un labirinto di specchi in cui è impossibile trovare l’uscita. Isolarsi e restare soli non è mai positivo per l’uomo, perché così facendo perde ciò che l’ha reso grande, ciò che l’ha fatto crescere e sviluppare, ciò che ha permesso a noi di andare avanti: il confronto, lo scambio di idee e pensieri, la condivisione di punti di vista e obiettivi. Tutto ciò lo si può ottenere solo attraverso le relazioni con gli altri, che vanno coltivate e custodite nel tempo per permettere loro di sbocciare e maturare. Bisogna, quindi, riscoprire tali valori e metterli al centro della nostra quotidianità. Si devono iniziare a ristabilire le relazioni familiari, quelle di amicizia, ma anche quelle lavorative e quelle create grazie ai nuovi mezzi tecnologici, e anche quei rapporti di empatia che ci consentono di arricchire la nostra persona e di non rimanere soli o di perderci nella solitudine che può annebbiare la nostra vita.


Giorgio Mangiaracina