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Ventotene riflessa

Sarai una star per 15 minuti. Frase attribuita ad Andy Warholl; anche se pare non l’abbia mai, egli stesso,  pronunciata. Ecco cosa è capitato il 22 settembre 2016 all’isola di Ventotene. Essere una star per pochi minuti. Sull’isola sono discesi  Renzi, Hollande e la Merkel. I capi di Stato di tre nazioni europee importanti : l’Italia, la Francia e la Germania. Il motivo della visita a Ventotene è noto a tutti. Rendere omaggio alla tomba, alla memoria di Altiero Spinelli che, insieme ad Ernesto Rossi, Eugenio Colorni ed altri, scrissero il “Manifesto di Ventotene” non un’utopia ma un invito a sognare, un invito ad operare per la costruzione dell’Europa Unita. Spinelli e gli altri furono confinati, dai fascisti, sull’isola, e tra il 1941 ed il 1944 scrissero quello che è passato alla storia come “il Manifesto di Ventotene” Da allora l’isola di Ventotene è il simbolo dell’unità europea.
Pochi hanno ricordato però che Spinelli e gli altri non avrebbero voluto un’Europa quale quella attuale. La loro idea di Europa era legata ad una sfida per il superamento dei nazionalismi.  Oggi invece  l’UE non parla mai con una voce sola, l’Europa delle banche privilegia l’economia dei più forti. L’euro è divenuto un fine e non più un mezzo per tenere uniti gli stati. Quindi siamo molto,  molto lontani,  dall’idea degli Stati Uniti d’Europa,  di cui si parlava nel Manifesto di Ventotene. Ancora una volta,  una piccola isola,  viene utilizzata a fini propagandistici. Per un giorno, in prima pagina sui maggiori quotidiani di mezza Europa.
Quali i possibili risultati del vertice ? Quali le possibili ricadute per Ventotene ?
I tre capi di stato che si sono incontrati sull’isola non godono di buona salute politica. Renzi, ove mai dovesse perdere il referendum sulla riforma costituzionale, non uscirà di scena, come aveva in un primo tempo promesso. Si sta proponendo  come l’unico leader italiano accreditato in Europa, come l’unico capace di tenere alto il buon nome dell’Italia. Per lui quindi l’operazione “Ventotene” ha avuto enorme valore in termini di visibilità. Hollande e la Merkel non navigano in buone acque (da notare che il 22 agosto è stata una bellissima giornata di sole, senza vento ma, in serata, non appena partiti i tre statisti, si è scatenata una burrasca di grecale di non poco conto; come dire : Ventotene ha tenuto fede al suo nome; una bella grecalata per far sparire ogni residuo della visita lampo.) Si vota in Francia nel 2017 ed Hollande non ha ancora deciso se ripresentarsi alle elezioni presidenziali, dato il suo scarso consenso. La Merkel che, una volta tanto, ha effettuato una scelta intelligente e coraggiosa,  accogliendo un numero altissimo di “migranti selezionati”, è attaccata violentemente alla sua destra. Anche la Merkel aveva bisogno di rimarcare il ruolo fondamentale della Germania all’interno della UE. In sintesi, i pochi minuti trascorsi a Ventotene dovrebbero risultare  molto utili ai tre.
Veniamo alle ricadute per l’isola. Renzi non ha perso occasione per l’ennesima promessa : 70 milioni di euro per trasformare l’ex carcere Borbonico di Santo Stefano (la piccola isola posta di fronte a Ventotene) dove sono stati carcerati, tra gli altri anche Terracini e Pertini, in una scuola universitaria di valore europeo, con residenze, servizi e studenti provenienti da tutta Europa. Staremo a vedere. Per ora gli abitanti di Ventotene (circa 700), dopo la festa di Santa Candida (patrona dell’isola) il 20 settembre ripiomberanno nel lungo letargo invernale con i soliti ed irrisolti problemi di trasporti, servizi sanitari molto carenti, difficoltà ad avere approvvigionamenti ed acqua in maniera sufficiente. In attesa della prossima rinascita,  in  primavera – estate,  a ribadire la solita ritmicità schizofrenica che gli abitanti delle piccole isole ben conoscono. Nessuna illusione dunque, al momento solo parole al vento. Si attendono smentite.

Proviamo a chiudere con una nota positiva: chiediamo aiuto, come sovente capita, alla letteratura. Una scrittrice contemporanea,  Fabrizia Ramondino che ha vissuto gli ultimi anni ad Itri, decise di trascorrere un lungo periodo sull’isola “fuori stagione”.  Ne nacque un libro bellissimo  “L’isola riflessa” pubblicato da Einaudi nel 1998. Da allora, per me,  Ventotene è “l’isola riflessa” così come Procida è “l’isola di Arturo”. Riporto un brano, tratto da “L’isola riflessa” molto significativo : “…quasi nulla, cresce su questa sottile crosta di terra arata dal vento, se il tuo sguardo è superficiale. Altrimenti, noti ovunque le piante che,  per millenni, si sono autoselezionate per resistere alla salsedine, alla mancanza di acqua, alla spietatezza del sole e del vento. Il finocchio selvatico dalle foglie carnose ed amare, l’elicriso dai fiori gialli, il cisto,  il cui fiore ha petali bianchi e pistilli d’oro, ostinato a essere un vero fiore, dal fresco petalo di seta lucente, virgineo, sensuale, quasi il volto di Simone Weil quattordicenne, quando la consapevolezza  della cruda aridità del mondo non ne aveva ancora rinsecchito il corpo….”

Lucia Rosa Mari