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Cos’è la Religione parte 2°.


La storia ci presenta non una, ma molte religioni . Diverse sono le spiegazioni date a questa pluralità, e risulta pure difficile trovare i criteri per poterli classificare. L’uomo può conoscere la divinità solo in modo parziale e in maniera analogica. Esprime la divinità secondo la cultura, il suo mondo o area geografica in cui vive, i suoi simboli.
Però le credenze e le pratiche religiose possono essere deformate, come in effetti alcune lo sono, dal cattivo uso della volontà e delle deviazioni dell’uomo, diventando strumento di immoralità o di oppressione. Ecco perchè la Chiesa “nulla rigetta di quanto valido, santo” si trova nelle religioni non cristiane. Ma certamente esse devono essere analizzate e valutate per vedere se corrispondono e rispondono al piano di Dio e non contengono elementi deformati e peccaminosi.
Ogni religione  affonda in genere le sue radici sulla necessità  di dare risposte alle domande fondamentali e tragiche che l’uomo si è posto fin dall’inizio: “ Gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell’uomo: la natura dell’uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l’origine e lo scopo del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l’ultimo e ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza, donde noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo.”  ( Dichiarazione Nostra Aetate)
 L’Induismo 
Il popolo indiano è un popolo profondamente religioso. La società indiana conserva tuttora una struttura religiosa ed attorno ad essa  si sviluppano le opere letterarie, l’arte, la scultura . L’induismo  è un mosaico di religioni locali, che vivono bene insieme, perché la cultura indiana accetta tutto e riesce ad integrare elementi diversi tra loro e spesso contraddittori. L’induismo è una realtà vivente, una via e non c’è un termine che indichi la religione.  L’induisno è caratterizzato da tre elementi basilari: l’istituzione socio/religiosa delle caste, la credenza in  Brahman, ed il libro sacro Veda.
La divinità Brahman, è considerato come la sostanza primordiale di tutto l’essere, il principio  impersonale e creatore, l’Assoluto. La divinità è chiamata signore, dio adorabile, sovrano di tutte le cose, datore di benedizioni, protettore di tutti gli esseri e conserva l’impronta panteistica. L’ aspirazione dei fedeli è l’unione con Brahman che si realizza dopo la morte.

Il buddismo.
Il buddismo, nasce in India e si sviluppa in molti paese asiatici. Il suo fondatore fu Siddhartha Gautama detto il Buddha (l’illuminato). Il buddismo si contrappone all’induismo. Il buddismo è difficile da definire come religione, perché indica una via, non ha una divinità. Il suo fulcro si trova nella domanda “che cos’è il dolore, la sofferenza”. Qual è la sua origine e come si può eliminarla. Budda afferma che il desiderio cioè l’attaccamento alle realtà terrene è la causa della sofferenza. Per superare questa fase, Buddha indica degli insegnamenti che portano a rinnegare questo desiderio delle cose terrene, cioè all’illuminazione ed in questo modo si giungerà al nirvana.  Il nirvana è il fine delle aspirazioni dell’uomo,  non è una divinità, è la liberazione dal dolore. Dopo la morte di Buddha  i suoi discepoli si dividono in tre grandi correnti:
a)     Hinayana (piccolo veicolo): non riconosce nessuna divinità. Solo chi lascia il mondo e, da monaco facendo vita ascetica,  può arrivare all’illuminazione.
b)    Mahayana (grande veicolo):  è la corrente della religione popolare che da spazio a riflessioni filosofiche e mistiche con attività rituali.
c)     Vajrayana (veicolo del diamante) è la corrente meno diffusa e si stacca dalle origini per il suo ritualismo, mistica, e magia.

 Islam
L’islam è la seconda religione monoteista del mondo e copre un territorio vastissimo. Inizia con  Muhammad (Maometto).L’islam è una realtà omogenea, che non coinvolge solo la vita spirituale ma anche culturale, economica e politica Essa rifiuta la distinzione tra condotta spirituale e temporale riconosce una sola legge, quella coranica.  Uno dei cinque punti  cardine è la professione di fede: testimoniare l’unico Dio,  il più grande, Allah. Un Dio, terribile ma misericordioso a cui bisogna sottomettersi e non ci si può avvicinare senza essersi purificati. Tutto dipende da Allah e la sua legge va difesa a rischio della vita. 

 Il giudaismo.
Nella religione Giudaica,  di origine semitica, monoteista, vi è un Dio unico, Signore della vita, chiamato Javeh.
Nel primo capitolo della Genesi, si evidenzia che tutta la creazione è opera di Dio, che ha creato tutto dal nulla , manifestando così tutta la Sua bontà. In questa visione, Dio appare come “Tremendum et fascinans ” al tempo stesso. Ma al contempo è anche un Dio pieno di amore per le sue creature; infatti nell’Esodo si narra che Javeh parla a Mosè come uomo ed amico. Dio si è avvicinato all’uomo, alla sua creatura, come Padre, si è rivelato in maniera graduale e progressiva,  salvifica per allontanarlo dall’errore di una falsa religiosità naturale.
Viviamo ormai in una realtà dove coesistono più fedi. Le varie religioni, secondo  indagini statistiche, sono cosi suddivise : “ il cristianesimo con più di 2 miliardi di credenti di cui 1 miliardo di cattolici, pari al 33% ; il 21%  sono islamici; il 4% induisti; il 10% buddisti”.   
Nel 1937 sorse il movimento ecumenico, da parte dei protestanti ed ortodossi. I cattolici si sono avvicinati all’ecumenismo con papa Pio XII ed in maniera più decisa con Giovanni XXIII.  Il Concilio Vaticano II, con la Dichiarazione “Nostra Aetate” del 28 ottobre1965,  si è aperto  al dialogo con le diverse religioni. La religione cristiana, pur avendo elementi comuni alle altre religioni,  si differenzia da queste perché  con l’iniziativa di Dio (presente in tutte le religioni per l’azione dello Spirito Santo, che soffia dove vuole), si manifesta rivelandosi o, meglio, svelando il suo mistero intimo in Cristo. Mostrando così l’unità della volontà salvifica di Dio in Cristo.  Dio si è rivelato  e Cristo che  è Figlio di Dio , ci ha parlato del Padre ed e l’espressione di  Dio Padre.
La Chiesa cattolica parte dal presupposto che tramite il dialogo, e gli studi teologici si possono aprire frontiere per potersi intendere e vivere come una sola comunità, nel rispetto reciproco, non rigettando  quanto di buono e vero vi è nelle altre religioni, anzi rivolgendo loro parole di stima, apprezzamento, rispetto e perfino ammirazione. A tutti annuncia Cristo. In questo contesto la Chiesa promuove l’unità e l’amore tra i popoli.
La Chiesa invita al dialogo, in quanti figli di uno stesso Creatore, eliminando qualsiasi distinzione di razza, popolo, condizione sociale o religiosa, invocando  una fraternità universale di tutti gli uomini, essendo l’amore di Dio universale e fonte di ogni grazia.
Benedetto XVI, all’Angelus del 30 ottobre 2005,  richiamava i documenti del Concilio Vaticano II , tra cui la dichiarazione “Nostra Aetate”,  invitando a contribuire ed a instaurare nel mondo quella fraternità universale che risponde alla volontà di Dio sull’uomo. Il Pontefice ritiene, più di prima, la validità di tale dichiarazione, espressione di un inizio di un cammino ancora lungo nel dialogo con le altre religioni non cristiane.
Con l’invito del Pontefice si può concludere questo incompleto articolo, rivolgendo il pensiero al  desiderio di vivere incarnando il messaggio di Cristo, nell’amore scambievole senza confini, ideologie, razze religioni e divisioni, come fratelli uniti nell’unico fine e nell’amore di Cristo. 

Giuseppe Borriello (laurea magistrale in Scienze Religiose)