Simbolo :
(prima definizione, complicata ma comprensibile) : “ elemento della comunicazione che esprime
contenuto di significato ideale dei quali esso diventa il significante”;
(seconda definizione, forse più semplice ma più insidiosa) :”segno corrispondente a contenuti o valori particolari o universali”
Si può credere o no al valore dei simboli.
Proviamo a crederci e facciamo qualche esempio.
Come riportato ampiamente dai maggiori
quotidiani italiani, il giorno 9 marzo 2018 i due vincitori delle recenti
elezioni italiane hanno riunito i loro parlamentari (deputati e senatori) :
-
I
Cinque Stelle a Roma in Hotel 5 stelle super; nel 2013 erano meno e si erano
riuniti in un hotel, molto più modesto,
sempre a Roma.
-
La
Lega ha riunito i propri eletti in un hotel a Milano. Non a Roma, costringendo
ad un viaggio più lungo gli eletti al sud che sono in minoranza.
Riprendendo
la seconda definizione di simbolo (dal Devoto-Oli); se
questi sono segni, a quali valori rinviano?
Reddito :
Prima definizione : Il reddito,
in economia,
può essere definito come un flusso di ricchezza
durante un periodo di tempo. Il reddito
è quindi una variabile di flusso, in quanto legata ad un preciso orizzonte
temporale senza il quale non avrebbe senso. Al reddito viene contrapposto il
concetto di patrimonio che esprime in termini monetari la ricchezza in
un dato istante.
Seconda definizione: L’utile proveniente in un
dato periodo di tempo da un’attività o da un impiego di capitale
Torniamo all’attualità ma anche al suo valore
simbolico :
Reddito di inclusione (REI) :
è una misura di contrasto alla povertà dal carattere
universale, condizionata alla valutazione della condizione economica; I
cittadini possono già richiederlo dal 1° dicembre 2017 presso il Comune di
residenza o eventuali altri punti di accesso indicati dai Comuni.
Il REI si compone di due parti:
un beneficio
economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento
elettronica;
un progetto
personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto
al superamento della condizione di povertà, predisposto sotto la regia dei
servizi sociali del Comune.
il REI è stato proposto dal governo di centro sinistra
mandato a casa dagli elettori con il voto del 4 marzo 2018.
Reddito di
cittadinanza :
ipotizzato dal M5s (così come previsto dal Disegno di legge 1148 già da loro
presentato in parlamento nel 2013) prevede aiuti economici a cittadini e
famiglie italiane considerate sotto la soglia di povertà. Il reddito di
cittadinanza spetterebbe a singoli (maggiori di 18 anni, e residenti in Italia)
e famiglie, con differenti modalità in base a diversi parametri.
Per i cittadini singoli :
Ai circa quattro milioni di italiani che sono
considerati «poveri assoluti», cioè senza alcun tipo di reddito, andrebbero 780
euro mensili (che è considerato secondo l’Istat il reddito minimo per vivere),
ovvero 9.360 euro annui . A chi invece ha già un reddito, ma sotto i 780 euro,
verrebbe data un’integrazione per l’importo necessario ad arrivare ai 780 euro.
Quindi - ad esempio - chi ha uno stipendio di 400 euro al mese riceverebbe
un’integrazione pari a 380 euro.
Per le famiglie :
Diversi i parametri per i nuclei familiari.
Indipendentemente dal numero di componenti, la famiglia riceve una sola misura
di «reddito di cittadinanza» per ciascuna. L’importo varia in base alla
composizione del nucleo familiare. Alle famiglie di 2 componenti con un solo
genitore 1.014 euro; alle famiglie di 2 componenti: 1.170 euro e così a seguire
per le famiglie con 3, 4, 5 etc. componenti.
L’accesso al reddito di cittadinanza è vincolato
a un progetto di formazione e di aiuto dei centri per l’impiego (che dovrebbero
essere riformati) di una ricerca di lavoro, anche di pubblica utilità. Se il
lavoro eventualmente trovato viene rifiutato per più di tre volte si perde il
diritto al reddito di cittadinanza. Sulla
promessa del reddito di cittadinanza i 5 stelle hanno, con tutta probabilità,
vinto le elezioni, principalmente al sud ma :
“Introdurre un reddito di cittadinanza è più complicato di quanto
sembri. Perché i beneficiari sono spesso molti di più di quelli stimati. E
perché i rischi di parassitismo sono alti. Anche l’investimento nei centri per
l’impiego andrebbe considerato bene. (Francesco Giubileo “La Voce.info
23.2.18)”
Staremo a vedere cosa accadrà. Passando dai simboli
alla realtà non vorremmo succedesse quel che è accaduto con alcune leggi in passato
(esempio per tutti la legge di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni).
Dopo il decreto legge è intervenuta una conversione in legge che ne ha in parte
stravolto i contenuti per cui si sono rese necessarie varie Circolari del
Ministro della pubblica amministrazione che “interpretavano l’applicazione dei
vari articoli e commi della legge”. Interpretavano modifiche con altre
interpretazioni.
Risultato : “chi ci capisce è bravo”, con buona pace di avvocati, ove si trovino a difendere i diritti di coloro
che si ritengono lesi e/o dei magistrati che devono applicare leggi
complicate con articoli e commi
che sembrano contraddirsi tra loro.
Chi ha calcolato il costo dell’eventuale contenzioso
che nascerà dopo l’applicazione del reddito di cittadinanza se la legge sarà
redatta dai soliti apparati burocratici che scrivono materialmente le leggi
dopo che la politica le ha licenziate? Al
nastro di partenza studi legali che si
specializzeranno nel settore per assistere gratuitamente i cittadini che si
riterranno esclusi (gratuitamente si fa per dire in quanto i costi saranno, come spesso accade, a carico
della comunità)
Il M5s stelle ha promesso che cancellerà non so
quante leggi. C’è da augurarsi che facciano scrivere in maniera chiara e
semplice le loro, quando andranno al
governo.
RL